Il 59% degli italiani dichiara di aver ridotto il consumo di carne: dato più alto d’Europa
Secondo lo Smart protein survey, più della metà dei consumatori italiani ed europei mangia meno carne e una percentuale crescente consuma alimenti a base vegetale. Ma gusto e prezzo rimangono i maggiori ostacoli.
Lo studio Evolving appetites: an in-depth look at European attitudes towards plant-based eating realizzato nell’ambito del progetto Smart protein finanziato dall’Unione europea, ha preso in esame 7.500 adulti in dieci Paesi europei: Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna e Regno Unito. Ai partecipanti sono state fatte domande sul loro atteggiamento nei confronti del consumo di alimenti a base vegetale, sulla fiducia in questi prodotti, sulle attuali abitudini di consumo e sui principali fattori che determinano le scelte alimentari.
Salute ed etica guidano la riduzione del consumo di carne in Europa
Il 51% dei partecipanti dichiara di aver ridotto il consumo di carne convenzionale, con un aumento del 5% rispetto allo stesso studio di due anni fa. La motivazione principale che spinge le persone a questa riduzione è la salute (47%), ma anche il benessere degli animali (29%) e l'ambiente (26%) giocano un ruolo importante.
Se si guarda a quali alimenti a base vegetale vengono accolti dai consumatori europei, i dati suggeriscono che i legumi sono l'opzione più popolare. Il 57% degli intervistati, infatti, incorpora i legumi nella propria dieta almeno una volta alla settimana, mentre il 28% consuma regolarmente alternative a base vegetale e il 17% consuma regolarmente alternative a base di legumi. In cima alla classifica del consumo più alto di legumi Spagna e Italia (rispettivamente 75% e 69%), a testimonianza dell'affinità culturale e di settore tra questi due Paesi (e quindi delle grandi opportunità per la commercializzazione di prodotti a base di legumi in queste regioni).
L’abc delle proteine complementari: vegetali, coltivate e derivate dalla fermentazione
L’Italia è il terzo mercato europeo per le proteine a base vegetale, ma le decisioni governative sul “meat sounding” arginano il trend. Carne coltivata può generare fino al 92% di emissioni in meno rispetto a quella convenzionale.
Il 43% degli intervistati prevede di aumentare il consumo e l'acquisto di uno di questi prodotti, a patto che siano gustosi (53%), sani (46%) e accessibili economicamente (45%). Nell’ottica di un mercato in crescita e di una sempre maggiore necessità di diversificare le fonti proteiche, i produttori agricoli e alimentari si trovano quindi davanti opportunità interessanti per sviluppare ulteriormente il settore. Il 62% degli intervistati ha inoltre dichiarato di essere favorevole a prodotti alimentari esenti da imposte e allineati ai valori ambientali e salutistici.
L'indagine è stata condotta dall’organizzazione no-profit ProVeg in collaborazione con Innova Market Insights, l'Università di Copenaghen e l'Università di Gand, con il finanziamento del progetto Smart Protein dell'Ue.
Consumo e politiche di supporto al plant-based: consumatori italiani in testa
La percentuale di consumatori italiani che dichiara di aver ridotto il consumo di carne (59%) è la più alta in Europa, insieme a quella di Germania e Francia, e a guidare questa scelta sono le motivazioni legate alla salute e alla tutela degli animali.
L'Italia è in testa alla classifica (e seguita dai Paesi Bassi) anche quando si tratta di consumo e accettazione delle proteine di origine vegetale. Insieme alla Spagna e al Regno Unito, il nostro Paese si distingue anche per l'alta percentuale di intervistati che vorrebbero misure politiche per aiutare la popolazione nella transizione verso un'alimentazione più vegetale e incoraggino gli agricoltori a passare alla coltivazione di prodotti per il settore (auspicate dal 62%).
Questi risultati confermano un trend che si è via via rafforzato negli ultimi anni e dimostrano che un numero crescente di consumatori europei desidera ridurre il consumo di proteine animali. Le opzioni di carne e latticini a base vegetale stanno diventando scelte popolari e costituiscono una parte regolare della dieta di una percentuale crescente di consumatori.
Tuttavia, se il prezzo e il gusto rimangono un ostacolo, è necessario che le aziende e i governi investano nella ricerca e nelle infrastrutture necessarie per abbassare i prezzi e migliorare la qualità, mettendo gli alimenti plant-based alla portata di un gruppo più ampio di consumatori.
Secondo Jasmijn de Boo, Ceo di ProVeg International, "Un numero crescente di persone sta scegliendo di ridurre l'assunzione di carne e i responsabili politici e l'industria possono utilizzare queste conoscenze per prendere le rispettive decisioni sulla produzione e la promozione di alimenti a base vegetale".
Immagine di copertina: Tijana Drndarski/unsplash