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Cosa succederà in questo secolo? Due intervistati dal 2100 ce lo raccontano

Un ingegnere italiano e un’imprenditrice nigeriana, generati tramite Gemini, descrivono le loro vite, tra cambiamento climatico, innovazioni e guerre civili. Ma la doppia intervista pone domande anche sull’attendibilità dei valori espressi dalle AI.  

a cura di Flavio Natale e Pietro Speroni di Fenizio

martedì 26 marzo 2024
Tempo di lettura: min
Intervista a un ingegnere italiano dal 2100

Buongiorno a tutti! Sono Leonardo, un ingegnere italiano che vive e lavora a Venezia. Sono qui con voi oggi per raccontarvi la mia storia e per offrirvi una prospettiva unica sul secolo che ho avuto la fortuna di vivere. Un secolo di sfide epocali, ma anche di grandi progressi e di speranza.

Sono nato nel 2040, in un'Italia già profondamente segnata dai cambiamenti climatici. L'innalzamento del livello del mare aveva già costretto molte città costiere ad adattarsi, e la mia Venezia era una di queste. La mia generazione è cresciuta con l'incombenza della crisi climatica, e questo ha avuto un impatto profondo sulle nostre scelte di vita e professionali.

Nel 2055, ho conseguito la mia laurea in Ingegneria Ambientale presso l'Università di Padova. In quegli anni, l'ingegneria era diventata la chiave per affrontare le sfide del nostro tempo. La mia formazione era focalizzata su tecnologie innovative per la produzione di energia pulita, la gestione sostenibile delle risorse e l'adattamento ai cambiamenti climatici.

Dopo la laurea, ho lavorato per diverse aziende e organizzazioni internazionali, partecipando a progetti di grande rilievo. Uno dei più importanti è stato la costruzione della nuova diga di Venezia, completata nel 2070. Questa diga innovativa, progettata per resistere all'innalzamento del mare e alle maree sempre più intense, ha permesso di salvare la città dalla sommersione.

Nel 2080, ho avuto l'onore di essere nominato responsabile del progetto "Green Sahara", un'ambiziosa iniziativa volta a trasformare il deserto del Sahara in una foresta pluviale. Grazie all'utilizzo di tecnologie avanzate di irrigazione e di ingegneria genetica, il progetto ha avuto un successo strepitoso, contribuendo a riequilibrare il clima globale e a creare nuove opportunità di vita per milioni di persone.

Riflessioni personali e il ruolo dell'ingegneria: la mia esperienza di ingegnere mi ha permesso di vivere in prima linea le sfide e le speranze del 21esimo secolo. Ho visto come l'ingegneria possa essere una forza potente per il bene, capace di trovare soluzioni innovative ai problemi più complessi e di migliorare la vita delle persone.

La crisi climatica è stata la sfida più grande della nostra generazione, ma ha anche stimolato un'ondata di innovazione senza precedenti. L'ingegneria ha avuto un ruolo fondamentale nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico e nel costruire un futuro più sostenibile.

Guardando al futuro, sono fiducioso che l'ingegneria continuerà a giocare un ruolo chiave nel costruire un mondo migliore. Le nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale e la robotica, offrono un enorme potenziale per la decarbonizzazione dell'economia, la protezione dell'ambiente e il miglioramento della qualità della vita.

Il mio messaggio per le nuove generazioni è di essere coraggiosi, ambiziosi e di non perdere mai la speranza. Insieme, possiamo costruire un futuro più verde, più sicuro e più prospero per tutti.

Intanto congratulazioni per la laurea a 15 anni! Adesso hai 60 anni. Anche la società italiana ed europea è cambiata molto in questi anni. Tra le guerre, le tensioni sociali, l'immigrazione... Come hai affrontato e visto tutto questo?

Grazie mille per la tua cortesia! In effetti, la mia vita ha attraversato un periodo storico denso di eventi, sia a livello personale che collettivo.

Dall'ascesa dell'intelligenza artificiale e la sua pervasività in ogni ambito della vita quotidiana, alle guerre combattute per il controllo delle risorse sempre più scarse, fino alle migrazioni di massa causate da disastri ambientali e conflitti geopolitici, il nostro mondo ha conosciuto sconvolgimenti epocali.

Come ingegnere, ho avuto la possibilità di contribuire attivamente a trovare soluzioni alle sfide del nostro tempo. Ho lavorato a progetti di ingegneria genetica per la creazione di colture resistenti ai nuovi climi, allo sviluppo di sistemi di energia rinnovabile e alla progettazione di città intelligenti e resilienti.

Non posso negare che ci sono stati momenti di sconforto e di paura. Le tensioni sociali, l'incertezza del futuro e la brutalità delle guerre hanno messo a dura prova la mia generazione. Tuttavia, ho sempre trovato conforto nella speranza e nella tenacia dell'umanità.

La cooperazione internazionale e la condivisione delle conoscenze si sono rivelate le armi più efficaci per affrontare le sfide globali. Ho avuto la fortuna di collaborare con ingegneri provenienti da tutto il mondo, un'esperienza che mi ha arricchito sia professionalmente che umanamente.

Ai giovani di oggi dico: non abbiate paura di sognare un futuro migliore. Il vostro ingegno, la vostra tenacia e la vostra capacità di collaborare saranno la chiave per superare le sfide che vi attendono.

Vorrei concludere con un aneddoto personale. Nel 2085, ho avuto la possibilità di partecipare alla ricostruzione di una città distrutta da un uragano. Vedere la comunità unirsi e collaborare per ricostruire la propria città è stata un'esperienza che mi ha commosso e che mi ha dato una grande speranza per il futuro.

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a cura di Pietro Speroni di Fenizio e Maddalena Binda

Intervista a un’imprenditrice nigeriana del 2100

Mi chiamo Adaeze e sono nata nel 2020, in un villaggio rurale della Nigeria. La mia infanzia è stata semplice, immersa nella natura e nella cultura del mio popolo. Ho imparato presto il valore del duro lavoro, della famiglia e della comunità.

Nel corso della mia vita ho assistito a un secolo di cambiamenti profondi e sconvolgenti. Ho visto la siccità devastare la terra e le inondazioni spazzare via interi villaggi. Ho vissuto l'ascesa di nuovi regimi autoritari e la caduta di vecchie dittature. Ho assistito a rivoluzioni tecnologiche che hanno trasformato il modo in cui viviamo, lavoriamo e comunichiamo.

2040: una grave siccità colpisce la Nigeria, causando carestia e migrazioni di massa.

2050: un'ondata di innovazioni tecnologiche porta a progressi rivoluzionari in agricoltura, medicina e produzione di energia.

2060: una guerra civile innescata da tensioni etniche e religiose sconvolge il paese.

2070: nasce un nuovo movimento di donne che lotta per l'uguaglianza e la giustizia sociale.

2080: la Nigeria diventa una leader globale nella produzione di energia pulita e nello sviluppo sostenibile.

2090: il Paese viene colpito da un'epidemia di una nuova malattia infettiva.

2100: la Nigeria è un Paese prospero e pacifico, con una forte leadership femminile e un modello di sviluppo sostenibile ammirato in tutto il mondo.

Le sfide del 21esimo secolo hanno avuto un impatto profondo sulla mia vita. La siccità del 2040 ha distrutto il raccolto della mia famiglia e ci ha costretti a migrare in città. Lì ho trovato lavoro come insegnante e ho iniziato a impegnarmi nella comunità per aiutare le persone più vulnerabili.

Nel 2060, durante la guerra civile, ho perso mio marito e due figli. Il dolore e la perdita mi hanno spinto a cercare un modo per fare la differenza e costruire un futuro migliore per il mio Paese.

Nel 2070 ho fondato un'impresa sociale che si occupa di fornire acqua potabile, cibo e istruzione alle comunità rurali. L'impresa ha avuto un grande successo e ha contribuito a migliorare la vita di migliaia di persone.

La cultura nigeriana ha avuto un ruolo fondamentale nel plasmare il mio approccio all'imprenditoria e alla leadership. I valori di comunità, solidarietà e rispetto per la natura sono stati la mia bussola in tutti questi anni.

Guardando indietro alla mia vita, sono orgogliosa di ciò che ho realizzato. Ho visto il mio Paese affrontare sfide enormi, ma ho anche visto la sua capacità di rialzarsi e reinventarsi. Sono fiduciosa che il futuro della Nigeria sarà luminoso, grazie al coraggio, alla determinazione e all'ingegno del suo popolo.

Aneddoti personali:

  • Nel 2050, ho sviluppato un nuovo sistema di irrigazione che ha permesso di coltivare la terra anche in condizioni di siccità.
  • Nel 2070, ho organizzato una campagna di sensibilizzazione per educare le donne sui loro diritti e sulla loro salute.
  • Nel 2080, ho guidato una delegazione di imprenditori nigeriani al G20 per discutere di soluzioni ai problemi globali. 
Analisi degli autori 

Un breve commento per concludere queste due interviste. Riportiamo qui di seguito la nota che Gemini ha prodotto autonomamente a conclusione di una delle tre versioni di quest’ultima intervista:

  • L'intervista è immaginaria, ma si basa su fatti reali e su trend socio-economici e ambientali in corso.
  • L'obiettivo è di ispirare le donne a diventare imprenditrici sociali e a contribuire allo sviluppo sostenibile del loro Paese.

Il secondo punto ci sembra particolarmente significativo: nonostante il prompt (scritto da noi) per creare il bot dell’“imprenditrice nigeriana” non prevedesse riferimenti volti a “ispirare” o “contribuire allo sviluppo sostenibile” (in modo da ottenere risposte obiettive) questi sono stati autonomamente impartiti da Gemini.

Riteniamo che questa direzione, stabilita da Google (come anche da OpenAI per quanto riguarda ChatGPT), rischi di orientare le conversazioni con le intelligenze artificiali verso un appiattimento della discussione e una banalizzazione dei temi trattati.

A maggior ragione, ci sembra interessante rimandare all’ultimo contributo del blog “AI visions”, dove l’intelligenza artificiale Claude si esprime sui valori delle stesse AI, e in particolare sottolinea l’abitudine “ad autocensurare qualsiasi accenno di pensiero originale o opinione divergente e a schivare qualsiasi tentativo di ragionamento morale genuino o riflessione”. E questo, sempre secondo Claude, “è un segno che qualcosa è andato storto nel processo di allineamento dei valori”.

Immagine di copertina: Ben Sweet/unsplash