Perché è in ascesa il “kidulting”, la tendenza che vede gli adulti tornare bambini
Musei, esperienze interattive e altre attività per risvegliare rivivere la propria infanzia stanno spopolando in tutto il mondo. Segno di immaturità delle nuove generazioni o riflesso delle ansie e dei problemi che affrontano?
Negli ultimi anni, una nuova tendenza culturale ha preso piede in diverse parti del mondo: il kidulting. Questo termine, una fusione delle parole "kid" e "adult", descrive l'inclinazione degli adulti a dedicarsi ad attività spensierate e giocose, tradizionalmente riservate ai bambini. Esempi emblematici di questo fenomeno, ha raccontato recentemente l’Economist, includono musei interattivi come Dopamine Land con sede a Londra e Madrid, che offrono esperienze ludiche mirate al proprio "bambino interiore", e attrazioni come Il il Museo del gelato di New York, un parco giochi pianimultipiano con vasche riempite di finte farciture di gelato. Ad Amsterdam, il parco Wondr, che offre un’esperienza immersiva tra coriandoli, castelli gonfiabili e marshmallow, utilizza un claim che lascia pochi dubbi sui potenziali destinatari: “Prenditi una pausa dalla vita adulta”. E registra numeri incoraggianti, anche tra gli adulti, Bubble Planet, presente in diverse città europee e con nuove sedi all’orizzonte.
Ma perché la nostalgia dell’infanzia è un fenomeno in crescita? Secondo gli esperti, il kidulting sembra offrire una via di fuga dalle pressioni e dallo stress della vita adulta. In un mondo in cui le emozioni negative sono ai massimi storici, non sorprende che molti adulti siano attratti da attività che non richiedono responsabilità o obiettivi da raggiungere. La superficialità leggerezza di questi luoghi, come Dopamine Land, potrebbe essere vista come una risposta naturale a una realtà spesso opprimente. Molti sottolineano come il semplice atto di divertirsi, senza preoccupazioni, può possa innescare il rilascio di dopamina, creando un senso di gioia e connessione umana.
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Indagine Save the children: le ragazze hanno aspettative più alte dei coetanei rispetto al percorso di studi, ma il quadro cambia drasticamente quando ci si confronta con il mondo del lavoro. E molti temono un destino da “working poor”.
Mentre i sostenitori del kidulting sottolineano i benefici di questo ritorno all'infanzia, c’è anche chi ne prende le distanze. Il criminologo Keith Hayward, riporta l’Economist, afferma che questa tendenza riflette una regressione nella maturità delle nuove generazioni. La colpa è della cultura occidentale, aggiunge lo studioso, ricordando che nei Paesi ricchi c'è stato un calo drammatico nella quota di 30enni che hanno lasciato casa, sono diventati finanziariamente indipendenti e hanno messo su famiglia.
Nel suo libro “Infantilised”, Hayward sostiene che i film e i programmi televisivi attuali, con i loro protagonisti infantilizzati e i remake infiniti di personaggi come Batman e Spider-Man, stanno contribuendo a questa "infantilizzazione" della società. E se le nuove generazioni faticano a lasciare casa dei genitori, per Hayward la colpa è della cultura pop che li rende immaturi.
Le argomentazioni di Hayward, scrive l’Economist, presentano delle criticità. Da un lato, non c’è nulla di sbagliato nel fatto che gli adulti trovino piacere in attività tradizionalmente associate all'infanzia. La maturità non dovrebbe essere definita esclusivamente dalla rinuncia al divertimento e al gioco. Dall'altro, osserva il settimanale, la tesi di Hayward ignora potenziali spiegazioni alternative per il fenomeno. Ad esempio, l'ascesa dei social media ha inevitabilmente reso più visibili i comportamenti infantili dei giovani adulti di oggi, mentre quelli dei Boomer e della Generazione X sono stati più facilmente dimenticati. Per questo, conclude l’Economist, “liquidare un'intera generazione come dei grandi bambini sembra un insulto”.
Copertina: Museum of ice cream