Decidiamo oggi per un domani sostenibile

Le turbolenze diventeranno più frequenti e intense a causa del cambiamento climatico

Mentre si studiano nuove tecnologie per affrontarle, le compagnie aeree adottano strategie preventive per ridurre i rischi e contenere i costi.

mercoledì 6 agosto 2025
Tempo di lettura: min

Il 31 luglio il volo Delta decollato da Salt Lake City negli Stati Uniti e diretto ad Amsterdam ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Minneapolis per soccorrere 25 persone che si erano ferite a causa di una turbolenza. Secondo le stime del National transportation safety board, l’agenzia investigativa indipendente del governo Usa che si occupa degli incidenti che coinvolgono mezzi di trasporto, dal 2009, solo negli Stati Uniti, 207 persone sono state ferite gravemente durante un volo; a livello globale ogni anno a causa di turbolenze gravi si verificano circa 5mila incidenti (su un totale di oltre 35 milioni di voli).

Come spiega la Bbc, il cambiamento climatico, e in particolare i repentini cambi di temperatura e di intensità dei venti, renderanno più frequenti e intense le turbolenze gravi. Per turbolenza grave si intendono i movimenti dell’aereo così forti da far sollevare una persona dal proprio sedile se non ha la cintura allacciata. Le rotte tra Usa e Regno Unito e tra Canada e i Caraibi sono tra le più colpite: negli ultimi 40 anni le turbolenze gravi sono aumentate del 55% nel Nord dell’Atlantico. Ma in futuro anche altre parti del mondo, tra cui l’Asia orientale e il Nord Africa, saranno interessate.  Paul Williams, uno scienziato dell'atmosfera interpellato dalla Bbc, ha affermato che nei prossimi decenni la quantità di turbolenze intense a livello globale potrebbe addirittura triplicare.

I costi per le compagnie aeree

Le turbolenze non sono solo un rischio per la sicurezza dei passeggeri e del personale, sono anche un costo: secondo le stime di Avtech, un’azienda che monitora il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, ogni compagnia aerea spende tra 200mila e 1,7 milioni di euro all’anno per interventi di riparazione e manutenzione e per il rimborso dei clienti.

Per evitare le turbolenze, inoltre, i piloti possono essere costretti a cambiare rotta anche all’ultimo minuto, complicando il controllo del traffico aereo e la gestione degli aeroporti. Queste manovre comportano un maggior consumo di carburante e un aumento delle emissioni inquinanti.

In cerca di soluzioni

Grazie ai satelliti e all’intelligenza artificiale le previsioni stanno migliorando, anche se non sono ancora estremamente precise perché mancano dati sul vento oltre la superficie terrestre. Alcune aziende stanno studiando design alternativi per gli aerei, spesso ispirandosi al mondo animale. Turbolence solutions, una start-up con sede in Austria, ha ideato dei piccoli flap sull’ala che possono contrastare le turbolenze. Il California institute of technology sta testando Falcon, una tecnologia che apprende in tempo reale il modo in cui la turbolenza attraversa l’ala e fornisce comandi per adattare i flap.

Ma queste tecnologie sono ancora in fase di studio e non è detto che possano essere disponibili a breve. Per questo alcune compagnie aeree hanno iniziato ad adottare misure preventive: negli Stati Uniti la Southwest airlines, ad esempio, ha deciso di interrompere il servizio in cabina in anticipo (a 5500 metri invece che ai precedenti 3mila metri); mentre la Korean airlines non serve più noodles per evitare i rischi di ustione per i passeggeri.