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Dall’AI nel foresight all’educazione ai futuri: il convegno di Napoli sui Futures studies

Su iniziativa dell’Italian institute for the future tre giorni di dibattiti sulla previsione strategica. Tra i contributi, l’intervento di Futura network sull’uso dell’intelligenza artificiale negli scenari. Il lancio della nuova Fondazione Iif, che fa parte di Ecosistema Futuro.

mercoledì 1 ottobre 2025
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Oltre 100 interventi divisi in venti panel e diversi workshop hanno animato i tre giorni del Convegno di Futures studies 2025 “Futuro chiuso/Futuri aperti”, l’appuntamento annuale dell’Italian institute for the future (Iif), think-tank attivo dal 2013 nell’ambito degli studi sul futuro e della previsione sociale.

L’evento si è aperto giovedì 25 settembre con la lectio inaugurale di Wendy Schultz, decana degli studi sul futuro e sviluppatrice del metodo Mānoa, progettato per generare una “libreria” di futuri alternativi in cui testare e analizzare potenziali criticità. A seguire, una serie di interventi dedicati al ruolo delle donne nei Futures Studies. In serata, a Palazzo Venezia a Napoli, si è tenuta una tavola rotonda dedicata al ruolo crescente svolto dalla previsione sociale nelle istituzioni e nel comparto imprenditoriale nazionale. Tra i partecipanti Luca Miggiano, senior expert ASviS e responsabile di Ecosistema Futuro, la partnership con cui l’Alleanza vuole portare i futuri al centro del dibattito del Paese: “A volte, leggendo le notizie di attualità, potremmo essere tentati dal credere che i problemi del mondo come i conflitti, la crisi del dialogo o le diseguaglianze siano inevitabili. E invece no: è sempre possibile disegnare un futuro diverso, capace di garantire benessere per tutte e per tutti in equilibrio con il pianeta. Gli studi di futuro ci aiutano a liberare l'immaginazione, guardare al lungo termine e prendere decisioni migliori oggi”, ha dichiarato.

Venerdì 26 e sabato 27 i lavori si sono spostati nell’ormai tradizionale cornice di Villa Capodimonte con un fitto programma di interventi. Tra i temi più rilevanti quest’anno, il ruolo degli studi sul futuro per l’educazione e la formazione, l’intelligenza artificiale nel foresight, l’epistemologia dei Futures Studies, l’applicazione delle metodologie di anticipazione nel contesto aziendale. Una sessione speciale, nell’ambito dell’International Moon Day, è stata dedicata al decennale del Center for Near Space dell’IIF, con un dibattito in diretta streaming sul futuro dell’umanità nello spazio.

Futura network ha partecipato anche quest’anno al convegno con l’intervento “Le nuove applicazioni delle intelligenze artificiali nelle ricerche sui futuri”. Dopo una breve introduzione di Donato Speroni, che ha ricordato il volume Mille schegge di intelligenza artificiale, pubblicato nei mesi scorsi e contenente notizie, analisi ed esperimenti sull’AI, è intervenuto Pietro Speroni di Fenizio, che sul nostro sito cura il blog AI Visions. Ispirandosi al libro The Third Millennium, Pietro ha mostrato come l’intelligenza artificiale possa diventare un alleato nella costruzione di scenari futuri plausibili, multipli e a confronto tra loro: “Nessuno conosce il futuro”, ha sottolineato, “ma alcuni scenari sono più plausibili di altri. Generare uno scenario plausibile è già interessante, con l’IA moderna se ne possono generare molti, e proprio il confronto tra di loro ti apre la mente: questo va in una direzione, quello in un’altra, e così si inizia a vedere lo spazio delle possibilità. Ha avvertito però che i modelli prodotti dall’AI, per quanto sorprendenti, portano con sé bias e limiti da analizzare con spirito critico: la sfida, dunque, è integrare l’interazione con l’umano e gestire così conflitti e crisi. Nel corso del suo intervento il relatore ha anche presentato in anteprima Futures Gallery, un progetto sperimentale che raccoglie e mette a confronto scenari generati dall’intelligenza artificiale.

In foto: Pietro Speroni di Fenizio

A seguire, il ricercatore Lorenzo Fattori ha riflettuto sul rischio di un sistema accademico sempre più schiacciato dalla logica del publish or perish: non conta più la qualità ma la quantità delle pubblicazioni, in un meccanismo che gli strumenti di AI rischiano di esasperare, fino a ridurre la scienza a un dialogo autoreferenziale tra algoritmi.

Al termine del convegno è stata annunciata la trasformazione dell’Italian institute for the future nella nuova Fondazione Iif-Italian institute for the future, operativa dal 30 settembre. “Il Convegno 2025 è stato un grande successo in termini quantitativi e qualitativi, certificando l’esistenza di una comunità di studiose/i del futuro e professioniste/i di previsione sociale sempre più grande e vivace in Italia, come dimostra anche l’ampio numero di casi-studio e progetti presentati”, ha commentato il presidente IIF Roberto Paura, sottolineando come l’adesione dell’Iif a Ecocosistema Futuro, in qualità di membro fondatore, testimoni la volontà dell’Istituto di essere polo di riferimento nell’ambito dei Futures studies, consolidando le iniziative di ricerca, formazione, divulgazione e consulenza già in essere.