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Il livello del mare potrebbe crescere fino a due metri entro il 2100

Nuove analisi sui modelli di fusione delle calotte polari e sulle opinioni espresse dagli esperti: proiezioni fino a 90 cm superiori rispetto a quelle fornite dall’ultimo rapporto Ipcc.

martedì 4 febbraio 2025
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Se le emissioni di CO2 dovessero continuare ad aumentare, il livello del mare molto probabilmente potrebbe crescere tra 0,5 e 1,9 metri entro il 2100. Si tratta di una proiezione di 90 centimetri superiore rispetto alle stime del Sesto rapporto di valutazione del Panel intergovernativo dei cambiamenti climatici (Ipcc) che prevede un innalzamento del livello del mare tra 63 e 100 centimetri in uno scenario ad alte emissioni. Questi dati emergono dall’analisi condotta dalla Nanyang technological university di Singapore e dalla Delft university of technology nei Paesi Bassi pubblicata sulla rivista Earth’s Future. In uno scenario a basse emissioni, invece, i ricercatori stimano che il livello del mare molto probabilmente aumenterebbe tra 30 e 100 centimetri entro fine secolo, mentre l’Ipcc aveva indicato come probabile un innalzamento di 28-55 centimetri.

Dal 1880 il livello medio del mare si è alzato di 21-24 centimetri e l’innalzamento ha subito un’accelerazione a partire dagli anni ’60: tra il 1971 e il 2018 l’aumento medio annuo è stato di 2,3 millimetri, mentre tra il 2006 e il 2018 è stato di 3,7 millimetri.

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Il livello delle acque aumenterà di 10-25 centimetri entro il 2050 e continuerà a crescere nella seconda metà del secolo. Dalle isole galleggianti alle città spugna: ecco come i Paesi provano ad affrontarlo.

Questo fenomeno è causato da alcuni fattori noti e monitorati, come l’espansione del volume dell’acqua e la fusione dei ghiacciai e delle calotte della Groenlandia e dell’Antartide, ma può essere influenzato anche da eventi imprevedibili, come il distacco improvviso di una massa di ghiaccio. Esiste quindi una “ambiguità di metodo” perché modelli di proiezione diversi forniscono stime differenti.

A causa di questa ambiguità, l’Ipcc non ha fornito un intervallo molto probabile (very likely in inglese) sull’innalzamento del livello del mare, ma un intervallo probabile (likely in inglese). Quando si parla di intervallo "molto probabile" (compreso tra il quinto e il 95esimo percentile), si intende che, sulla base delle analisi scientifiche e tenendo conto delle incertezze, c'è una probabilità molto elevata – almeno il 90% – che il valore reale dell'innalzamento si trovi all'interno di quell'intervallo. L’intervallo “probabile” (compreso tra il 17esimo e l’83esimo percentile), fornito dall’Ipcc, indica una probabilità del 66%.

Le stime del team di ricercatori e ricercatrici delle due università sono indicate come “molto probabili”. Il maggior grado di probabilità è stato raggiunto grazie allo sviluppo di un nuovo metodo, chiamato “fusion” approach, che prende in considerazione sia i modelli sulla fusione delle calotte glaciali sia le opinioni degli esperti utilizzate nel Rapporto dell’Ipcc, offrendo – secondo il team – una “più chiara e affidabile immagine dell’innalzamento del livello del mare”.

Copertina: Kellie Churchman/unsplash