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Leone XIV: la terra sta cadendo in rovina, ma per i credenti la giustizia ambientale ha il volto di Cristo

Nel discorso per la Giornata del creato il Papa denuncia l’ingiustizia che colpisce i più poveri e invita ad azioni concrete: “L’ecologia integrale sia sempre più scelta e condivisa”.

venerdì 4 luglio 2025
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“È ormai evidente che la nostra terra stia cadendo in rovina”. Papa Leone XIV lo ha scritto nel messaggio diffuso in vista della Giornata di preghiera per la Cura del creato, che si celebrerà il 1 settembre, sottolineando che “aumentano in intensità e frequenza fenomeni naturali estremi causati dal cambiamento climatico” di origine antropica. Il Vaticano, nei giorni scorsi, ha annunciato anche la creazione di una Messa per la cura del creato, mentre i vescovi del Sud globale hanno lanciato un appello ai Paesi ricchi in vista della Cop30 in Brasile, affinché paghino il loro “debito ecologico”.

Le questioni che Prevost ha affrontato riguardano i mali del mondo contemporaneo, a cominciare dalla violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli, passando per le disuguaglianze, per arrivare alle “ferite” ambientali: deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità. “Distruggere la natura non colpisce tutti nello stesso modo”, ha ammonito il Pontefice, perché “significa colpire maggiormente i più poveri, gli emarginati, gli esclusi”, evocando quindi la sofferenza delle comunità indigene.

Poi il Papa nato a Chicago, ma con una lunga esperienza da missionario in Perù, ha denunciato come il creato venga trasformato “in un campo di battaglia per il controllo delle risorse vitali”: terra, foreste, acqua, materie prime. Temi che Prevost, da sempre in sintonia con la visione di ecologia integrale di Papa Francesco, aveva trattato anche in passato: già negli anni in Sudamerica si era spesso espresso con forza contro lo sfruttamento indiscriminato del territorio, definendolo “un peccato contro il Creato e contro le generazioni future”.

Nel nuovo messaggio “Semi di pace e di speranza”, che arriva proprio a dieci anni dall’enciclica di Francesco Laudato si’, Leone XIV guarda avanti con un approccio pragmatico: “La giustizia ambientale”, ha scritto, “rappresenta una necessità urgente, che va oltre la semplice tutela dell’ambiente. È una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. E per i credenti, è anche una esigenza teologica: ha il volto di Cristo, in cui tutto è stato creato e redento”. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti del cambiamento climatico, della deforestazione e dell’inquinamento, la cura del creato diventa, ha sottolineato, una questione di fede e di umanità.

Da qui l’invito all’azione concreta: “È ormai davvero il tempo di far seguire alle parole i fatti”, per evitare che la ferita si allarghi. Una ferita che il Papa definisce così: “La natura stessa talvolta diventa strumento di scambio, un bene da negoziare per ottenere vantaggi economici o politici”.

In conclusione Leone XIV ha indicato la rotta da seguire: “L’Enciclica Laudato si’ ha accompagnato la Chiesa cattolica e molte persone di buona volontà per dieci anni: continui ad ispirarci. L’ecologia integrale sia sempre più scelta e condivisa”. Come detto, il Papa ha approvato e promulgato il nuovo “formulario liturgico per la custodia della creazione”, noto come Messa per la cura del creato, che include testi tratti sia dalla Laudato si’, sia dal Messaggio per la Giornata mondiale della pace di Giovanni Paolo II, pubblicato trentacinque anni fa.

Il messaggio integrale del Papa

di Andrea De Tommasi