Vita nel mondo in aumento di cinque anni entro il 2050. Ma quanti in buona salute?
La crescita sarà maggiore nei Paesi poveri dove la speranza di vita è più bassa, dice il Global burden of disease study 2021. Prevista una riduzione delle morti causate da malattie cardiovascolari, materne e neonatali e da infezioni respiratorie.
A livello globale la speranza di vita, che indica quanto tempo una persona può aspettarsi di vivere in media, potrebbe aumentare di 4,6 anni entro il 2050, passando da 73,6 anni nel 2022 a 78,2 nel 2050. Il tasso di crescita, tuttavia, sarà più lento rispetto al periodo prima della pandemia da Covid-19: tra il 1990 e il 2019 infatti l’aspettativa di vita è aumentata in media di 0,27 anni ogni anno, mentre tra il 2022 e il 2050 la crescita media annua sarà di 0,16 anni. Sono i dati che emergono dal Global burden of disease study 2021, pubblicato nelle scorse settimane sulla rivista scientifica The Lancet, che ha esaminato l’impatto di 371 malattie e 88 fattori di rischio in 204 Paesi.
La crescita dell’aspettativa di vita sarà favorita dalla diminuzione delle morti causate dalle malattie cardiovascolari e delle morti materne e neonatali; nei Pasi dell’Africa sub-sahariana, dell’America latina e degli Stati caraibici a contribuire all’aumento della speranza di vita sarà in particolare la riduzione delle morti causate da infezioni respiratorie e dalla tubercolosi. In generale lo studio rivela che nei prossimi anni le malattie non trasmissibili, come il cancro e il diabete, e l’esposizione ai fattori di rischio, quali l’obesità, il fumo e una dieta non salutare, avranno un impatto (disease burden) maggiore sulla salute della popolazione rispetto alle malattie trasmissibili (materne, neonatali e nutrizionali).
Si vivrà sempre più a lungo, ma con forti differenze tra territori e ceti sociali
Secondo l’Onu, la speranza di vita raggiungerà 77,1 anni nel 2050 e 83 nel 2100. Ma a fine secolo in Africa sarà di 75,4 anni, mentre in Europa raggiungerà gli 89. E il distacco tra i generi diminuirà.
di Giuliana Coccia
“Oltre a un aumento della speranza di vita, abbiamo notato che i divari territoriali diminuiranno”, ha affermato Chris Murray, presidente di Health metrics sciences all’Università di Washington e direttore dell’Institute for health metrics and evaluation, l’organizzazione che ha coordinato lo studio. L’aspettativa di vita infatti aumenterà maggiormente nelle aree dove è attualmente più bassa: nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, ad esempio, passerà da 64,4 anni nel 2022 a 73,6 anni nel 2050, mentre nei Paesi ad alto reddito crescerà da 81,4 anni a 83,3 anni.
A livello globale, inoltre, la crescita sarà leggermente maggiore tra gli uomini rispetto alle donne: la speranza di vita degli uomini passerà da 71,1 anni nel 2022 a 76 anni nel 2050, mentre per le donne aumenterà da 76,2 anni a 80,5 anni nello stesso periodo. Questa tendenza si riscontra anche in Italia: da 85,1 anni nel 2022 a 86,8 anni nel 2050 per le donne, da 80,8 anni a 83,4 anni per gli uomini.
Gli anni vissuti in buona salute saranno però solo 3,1 in più entro metà secolo, passando da 63,6 anni nel 2022 a 66,7 anni nel 2050. Nei Paesi ad alto reddito la speranza di vita in buona salute sorpasserà i 70 anni nel 2050. In Italia la speranza di vita in buona salute per le donne passerà da 71,8 nel 2022 a 73,1 nel 2050, mentre per gli uomini da 70,6 anni a 72,6 nello stesso periodo.
Oltre allo scenario di riferimento, che prende in considerazione le tendenze attuali, lo studio ha analizzato anche quattro scenari alternativi: nel primo (Safer environment) si considerano gli effetti dell’annullamento dei rischi ambientali, come l’inquinamento dell’aria o l’acqua non potabile; nel secondo (Improved childhood nutrition and vaccination) sono stati analizzati gli impatti della copertura vaccinale e dell’eliminazione della malnutrizione infantile; nel terzo (Improved behavioural and metabolic risks) si ipotizza la cancellazione degli stili di vita non salutari, come il fumo, e dei fattori di rischi metabolici, come il colesterolo; il quarto combina gli effetti dei tre scenari. Il divario maggiore degli impatti sulla speranza di vita è stato osservato tra lo scenario di riferimento e l’Improved behavioural and metabolic risks scenario, sottolineando come la riduzione del consumo di tabacco e dell’esposizione ai rischi metabolici possano avere un impatto migliore sulla salute globale rispetto alla diminuzione della malnutrizione infantile e all’aumento dei tassi di vaccinazione.
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