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Sud Corea, Giappone: popolazione quasi dimezzata entro fine secolo?

Nei due grandi Paesi dell’Estremo Oriente nascono sempre meno bambini. L’aumento del costo della vita e i ritmi lavorativi scoraggiano le coppie giovani. “Urgono provvedimenti senza precedenti”.

mercoledì 6 marzo 2024
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Il tasso di fecondità in Corea del Sud è sceso da 0,78 figli per donna nel 2022 a 0,72 nel 2023, una riduzione quasi pari all’8%. Le stime provvisorie pubblicate dall’ente statistico governativo Statistics Korea e citate dal Guardian confermano una tendenza osservata da anni: la Corea del Sud era già il Paese con il tasso di fecondità più basso al mondo. In media le donne sudcoreane hanno il primo figlio a 33,6 anni, il dato più alto tra gli Stati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione socio-economica).

Secondo l’Institute for health metrics and evaluation dell’Università di Washington a Seattle, nel caso in cui il tasso di fecondità rimanesse così basso, la popolazione della Corea del Sud si potrebbe quasi dimezzare entro la fine del secolo, passando dai 51 milioni attuali a 26,8 milioni. Dal 2006 il governo ha investito oltre 360 migliaia di miliardi di won (corrispondenti a 270 miliardi di dollari) per incentivare le coppie ad avere più figli, spaziando dagli aiuti economici ai sussidi per trattare l’infertilità, ma senza avere successo.

L’aumento dei costi per crescere un figlio, l’assenza di lavori ben retribuiti e il sistema scolastico estremamente competitivo sono tra i motivi per cui molte coppie decidono di non avere figli. Pesano anche gli stereotipi di genere: le donne sono considerate maggiormente responsabili della cura della casa e della crescita dei figli e per questo, una volta diventate madri, faticano a equilibrare lavoro e altre attività.

Si rafforza in Asia la lotta delle donne per i propri diritti

In molti Paesi la condizione femminile è particolarmente svantaggiata, ma dall’Afghanistan all’India, dall’Iran alla Corea del Sud, sono numerose le iniziative, con caratteri diversi ma un comune obiettivo: l’emancipazione. 

Anche il Giappone deve affrontare un calo delle nascite per l’ottavo anno consecutivo. Come riporta Reuters, nel 2023 sono nati 758.631 bambini, il 5,1% in meno rispetto all’anno precedente. Secondo i dati dell’Istituto nazionale della ricerca sulla popolazione e la previdenza sociale, la popolazione giapponese si ridurrà del 30% entro il 2070, passando da 125 milioni a 87 milioni. Così nel 2070 quattro persone su dieci avranno più di 65 anni. L’aumento del costo della vita e i ritmi di lavoro eccessivi scoraggiano molti giovani dall’avere figli.

“I prossimi sei anni fino al 2030, quando il numero di giovani declinerà velocemente, saranno l’ultima possibilità per invertire la tendenza” ha riferito Yoshimasa Hayashi, capo segretario di gabinetto del governo giapponese. Per questo il governo ha dichiarato che prenderà “provvedimenti senza precedenti”, ampliando i servizi per l’infanzia e aumentando gli stipendi dei giovani. Entro il 2028 il governo potrebbe destinare oltre 23 miliardi di dollari statunitensi all’anno per finanziare queste misure, riporta il Japan Times.

Immagine di copertina: Johannes Waibel/unsplash