Building Bridges - Insieme per il clima, l'economia e la democrazia
Germania in alto mare. Impulsi dalle imprese e della società civile alla conferenza annuale Stiftung Klimawirtschaft.
Giovedì scorso, 7 novembre, si è svolta a Berlino la nona conferenza annuale della Stiftung Klimawirtschaft (Fondazione Clima Economia), con il motto “Building Bridges - Gemeinsam für Klima, Wirtschaft und Demokratie”. Gli organizzatori e i partecipanti erano ovviamente consapevoli delle difficoltà e sfide dell'attuale situazione politica ed economica e che le prospettive per il futuro sono offuscate da crisi molteplici e molte incertezze. Sapevano anche che il 5 novembre si sarebbero svolte le elezioni negli Stati Uniti, il cui esito non era affatto chiaro in anticipo. Il duello è stato estremamente serrato e quindi non è una sorpresa che Donald Trump sia stato rieletto presidente, ma gli auspici per Kamala Harris vincitrice erano promettenti. Il dado è ormai tratto e il mondo dovrà adattarsi alla nuova situazione politica.
Tuttavia, ciò che non era prevedibile quando la conferenza si è riunita è che la sera del 6 novembre il governo tedesco si sarebbe sciolto in seguito al licenziamento del ministro delle Finanze Christian Lindner. La disputa all'interno dei partiti della coalizione è stata accesa per mesi, come abbiamo riferito più volte anche in questa sede, e ora giungeva al culmine nel corso dei dibattiti sul bilancio 2025. Negli ultimi giorni si sono susseguite molte riunioni di crisi. Nei media e nell'opinione pubblica si è parlato molto di una possibile imminente rottura della coalizione e su elezioni anticipate, e alla fine la spina è stata staccata: la sera del 6 il Cancelliere federale Olaf Scholz ha licenziato il suo Ministro delle Finanze, aprendo la strada a nuove elezioni.
Lo scenario delineato da Scholz prevedeva che il bilancio 2025 e importanti progetti legislativi in sospeso (come l'aumento degli assegni familiari e misure a sostegno dell'economia) venissero prima approvati dal Parlamento entro la fine dell'anno e poi, a gennaio, venisse indetto un voto di fiducia e si tenessero nuove elezioni nel marzo 2025. Tuttavia, nell'opposizione si è subito levato un coro polifonico con un tenore di base univoco: il voto di fiducia deve essere convocato immediatamente e le nuove elezioni devono essere tenute il prima possibile. Dopo una convocazione parlamentare straordinaria venerdì 8 novembre e accese discussioni, il Cancelliere si è mostrato disponibile al compromesso, sottolineando che la data doveva essere fissata nel rispetto delle regole e delle scadenze.
Le elezioni del Bundestag in Germania sono di fatto un processo molto complesso e decentralizzato. È necessario un determinato tempo di preparazione per dare a tutti i partiti una pari opportunità di prepararsi, per dare loro il tempo di redigere liste e candidati e per garantire che le elezioni si svolgano senza intoppi. Data l'atmosfera politicamente accesa nel Paese, è ancora più importante che ci siano le condizioni per un'elezione democratica equa e ordinata. In effetti, un'ampia maggioranza di cittadini vuole le elezioni anticipate: due terzi degli intervistati in un sondaggio istantaneo condotto da Infratest Dimap il 7 novembre erano a favore di questo e di un governo guidato dalla Cdu/Csu (34%). I partiti della coalizione a semaforo, invece, sono molto indietro (Spd 16%, Verdi 12%, Fdp 5%) e dietro l'Afd (18%).
Da quel cruciale mercoledì, le notizie si sono susseguite a ritmo serrato e, quando pubblicheremo questo blog, gli eventi descritti ci avranno già superato. Almeno quest'anno la commemorazione del 9 novembre, così importante per la storia tedesca, è passata senza incidenti. Domenica sera, Scholz ha dichiarato in un'intervista televisiva di essere disposto a chiedere un voto di fiducia prima di Natale, se la maggioranza democratica del Parlamento lo desidera. Comunque sia è un fatto che la “Ampel” sia finita. Il progetto della coalizione rosso-verde-gialla, che ha iniziato i suoi lavori quasi tre anni fa, nel dicembre 2021, con un ambizioso e promettente accordo di coalizione all'insegna del motto “Osare per un maggiore progresso – Alleanza per la libertà, la giustizia e la sostenibilità” è giunto a termine. Non è questo il momento o il luogo per esprimere giudizi e valutazioni definitive su questo governo, ma la strada intrapresa verso un'economia sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico e una società giusta e solidale è quella buona e non deve essere abbandonata.
Questo è stato anche il tenore della conferenza annuale della Fondazione Clima Economia, che sin dalla sua fondazione nel 2012 si batte per l'impegno delle imprese nella protezione del clima. Le aziende che si sono unite in questa iniziativa, tra cui molte società operanti a livello internazionale, vedono nella trasformazione verso la neutralità climatica una opportunità per raggiungere un successo economico a lungo termine. Come si legge nell'appello della fondazione pubblicato nel gennaio 2024, “La trasformazione come progetto del secolo”: la sopravvivenza economica della Germania dipende anche dal raggiungimento dell'obiettivo della neutralità climatica. È necessario che i partiti democratici uniscano le forze per consentire processi di trasformazione a lungo termine e decisioni di investimento nell'economia, nonché un modello di politica economica che fornisca un quadro per l'imprenditoria tedesca in un paese neutrale dal punto di vista climatico. L'economia ha bisogno di prezzi energetici competitivi, di un ulteriore sviluppo del freno al debito, di maggiori investimenti pubblici e privati nella neutralità climatica e di un'amministrazione più snella e digitalizzata.
Queste posizioni sono state ribadite anche il 7 novembre e discusse con ospiti famosi, tra cui la ricercatrice e pubblicista di trasformazioni Maja Göpel, di cui sono disponibili in traduzione inglese alcuni libri appassionanti, ed Eckart von Hirschhausen, medico, giornalista scientifico e uno dei più noti presentatori televisivi tedeschi oltre che attivista: con la sua Fondazione Gesunde Menschen. Gesunde Erde (“Persone sane. Pianeta sano”), fondata nel 2020, è impegnato in un nuovo approccio al problema, concentrandosi sulla salute delle persone.
Vogliamo chiudere questo articolo con una citazione del suo entusiasmante e arguto discorso di apertura: “La salute inizia con l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, le piante che mangiamo, le temperature tollerabili e la convivenza pacifica. Tutti questi fondamenti della vita sono in grave pericolo. Non dobbiamo salvare la Terra, ma noi stessi”. Lunedì 11 si è aperta a Baku la Cop 29. Ci auguriamo che i delegati presenti siano guidati da questa consapevolezza.
Copertina: Ta-Ching Chen/unsplash