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Obiettivo 1,5 gradi alla Cop28, tra retorica e fattibilità

L’urgenza di mantenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5°C a fine secolo è al centro dell’attenzione a Dubai, ma la sua effettiva realizzazione sembra lontana. L’approfondimento di Bloomberg.

giovedì 7 dicembre 2023
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Sono appena il 14% le possibilità di raggiungere l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, ha rilevato l’Emission gap report pubblicato a novembre dall’Unep, il Programma ambientale delle Nazioni Unite. La soglia degli 1,5°C è un simbolo di grande ambizione dall’Accordo di Parigi del 2015, ma è un’ipotesi ritenuta anche molto improbabile oggi.

"Dobbiamo dimostrare che la comunità internazionale sia in grado di raggiungere l'obiettivo e inviare un segnale chiaro che mantenga l'1,5° un obiettivo a portata di mano", ha dichiarato il 30 ottobre il presidente della Cop 28 Sultan Al Jaber, che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato della Adnoc, colosso petrolifero degli Emirati Arabi Uniti. John Kerry, l'inviato degli Stati Uniti per il clima, al Bloomberg New Economy Forum ha definito la COP28 "cruciale per aprire l'opportunità di mantenere 1,5 gradi". Il percorso verso gli 1,5°C è in primo piano in queste ore al vertice di Dubai: gli Stati stanno lavorando alla versione finale del “Global Stocktake”, il primo "inventario globale" sul conteggio dei gas serra prodotti dagli Stati in relazione agli accordi di Parigi.Il processo servirà anche a informare il prossimo ciclo di impegni nazionali per la riduzione delle emissioni, previsto nel 2025. In un articolo pubblicato il 1 dicembre l’agenzia di stampa Bloomberg ha interpellato numerosi esperti.

L'obiettivo dell'1,5°C è considerato "ancora possibile, ma in bilico" secondo Kate Marvel di Project Drawdown (una strategia basata sulla scienza per accelerare le soluzioni climatiche in tutti i settori, le tempistiche e le aree geografiche.). La sua realizzazione, osserva Bloomberg, dipende dai due percorsi alternativi presi in considerazione. Uno implica il raggiungere e mantenere l'aumento della temperatura a 1,5°C, ma le possibilità di raggiungerlo sono considerate "molto ridotte" e quasi nulle da alcuni esperti come Gavin Schmidt (direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa) e Robin Lamboll (ricercatore presso l'Imperial College di Londra). Il livello attuale di volontà politica, infatti, non offre molte speranze di successo. L'altro scenario prevede un superamento temporaneo degli 1,5°C, seguito da un calo delle temperature nel corso del secolo grazie a interventi umani e naturali di riduzione delle emissioni. Questo approccio, noto come "overshoot", è visto come più plausibile da alcuni esperti, ma c'è ancora incertezza sulla sua fattibilità e, in ogni caso, adottare questo percorso per giustificare una lenta eliminazione dei combustibili fossili potrebbe ritardare l'azione sul clima, portando a un futuro più caldo e, quindi, più pericoloso.

 Il divario tra la comunicazione sull'obiettivo 1,5°C e il suo realistico raggiungimento è evidente. Zeke Hausfather, scienziato per il clima di Berkeley Earth, parla di “retorica intorno all’1,5°” per motivare azioni concrete sul clima, altri sollevano il rischio che la consapevolezza del possibile fallimento possa generare demoralizzazione. "Le conseguenze politiche di dire '1,5°C non è fattibile' - di chiudere gli occhi, se volete - sono grandi", ha affermato David Victor, docente di innovazione e politiche pubbliche presso l'Università della California a San Diego, esperto dei processi di decarbonizzazione. Alcuni scienziati affermano che la possibilità di mancare l’obiettivo potrebbe essere gravemente demotivante, persino spaventosa: se superassimo gli 1,5° C, potremmo anche perdere la speranza di vincere la lotta contro la crisi climatica. “Abbiamo bisogno che la Cop fornisca un treno ad alta velocità per accelerare l’azione sul clima”, ha detto in apertura della Cop 28 Simon Stiell, segretario Onu per il clima. “Al momento abbiamo un vecchio vagone che sbuffa su binari traballanti”.

Fonte dell'immagine di copertina: ansa.it