Decidiamo oggi per un domani sostenibile

Panta rhei

L'acqua è la fonte di ogni forma di vita e come tale è particolarmente degna di protezione. La Germania si appresta a varare la sua Strategia nazionale che guarda al 2050.

di Karoline Rörig

Un'estate che sembra infinita volge al termine. In Germania, come in tutta Europa, c'era un sole persistente e un cielo azzurro. Secondo il bilancio provvisorio del Servizio meteorologico tedesco, è stata l'estate più soleggiata sin dall'inizio delle registrazioni nel 1951, con 817 ore di sole. Da un lato è stato meraviglioso: “Sommer satt!” - “Estate a volontà!” Dopo il lungo inverno all’insegna della pandemia, la gente aveva voglia di sole, di allegria e di attività all'aperto. Di conseguenza, in tanti erano in giro - non da ultimo con il biglietto da 9 euro di cui abbiamo parlato nell’ultimo post - e le spiagge, le piscine all'aperto, le birrerie, i locali e le terrazze erano ben frequentate in tutto il Paese.

Tuttavia, questo non significa un vero sospiro di sollievo per il settore della ristorazione, la cui situazione rimane piuttosto tesa: dopo due anni di pandemia con chiusure e restrizioni, l'industria dell'ospitalità sta ancora lottando per uscire dalla crisi. La pandemia ha causato perdite di fatturato di proporzioni storiche, e ha portato numerose aziende sull'orlo della rovina. "Da marzo 2020 al 2022, il settore ha perso 74,9 miliardi di euro nominali", ha spiegato Guido Zöllick, presidente dell'associazione federale Dehoga, l'associazione tedesca del settore alberghiero e della ristorazione, durante la conferenza stampa dell'associazione quest’estate. Secondo i dati dell'Ufficio federale di Statistica, il fatturato reale del 1° semestre 2022 era ancora inferiore del 22,1% rispetto al 2019, l’anno pre-crisi. E ora tutto il settore è minacciato da nuove sventure: il prossimo autunno e inverno saranno segnati da una crisi multipla, provocata dalla guerra, ancora in corso ahimè!, e accompagnata dall'esplosione dei costi in settori cruciali come energia, cibo e personale. Nel frattempo, il coronavirus continua a mutare e a diffondersi.

La "favola dell'estate" ha quindi molti lati oscuri. Le settimane di siccità e di caldo hanno avuto un impatto terribile, devastante sulla natura: prati, foreste, campi e fiumi si sono prosciugati minacciosamente. Il risultato sono stati innumerevoli incendi boschivi, anche in Germania, che si sono innescati e diffusi con particolare rapidità su terreni disidratati dopo diversi anni di scarse precipitazioni e nelle foreste già gravemente danneggiate. Forti tempeste, siccità estrema e ondate di calore, nonché la riproduzione massiccia di parassiti, soprattutto il bostrico, hanno provocato danni ingenti alle foreste in molte regioni della Germania. Quasi il cinque per cento della superficie forestale totale della Germania (circa 501.000 ettari) è stato distrutto tra gennaio 2018 e aprile 2021. Il ministero competente ha stimato in 245mila ettari l'area forestale danneggiata per gli anni dal 2018 al 2020 (per maggiori dettagli sull'argomento, si veda il Rapporto sulle foreste 2021 del governo federale e un nuovo studio del Centro aerospaziale tedesco (Dlr), pubblicato nel febbraio 2022).

Le conseguenze della siccità sono ancora più visibili e direttamente percepibili nei livelli dell'acqua. Dopo settimane di siccità, i ruscelli sono scomparsi, i laghi sono diventati stagni e il livello dell'acqua dei fiumi è sceso così drasticamente che in alcuni casi le navi non possono più navigare. Persino il possente Reno, sulle cui rive vivo, si è ridotto a un minimo pericoloso. Ad essere allarmati non sono solo gli ambientalisti, ma anche l'economia. In questa emergenza mancano importanti rotte di trasporto e, poiché le navi da carico possono essere riempite solo parzialmente a causa dei bassi livelli dell'acqua, c'è il rischio di problemi di fornitura e consegna. Come riportato dall'Ufficio federale di statistica (Destatis), da gennaio a maggio 2022 sono state trasportate sulle vie navigabili interne tedesche 82,4 milioni di tonnellate di merci. La maggior parte (86,3% o 71,1 milioni di tonnellate) è stata trasportata interamente o in parte sulla più importante via d'acqua della Germania, il Reno. Le cifre attuali non sono ancora disponibili, ma uno sguardo all'anno 2018 altrettanto secco fa temere che il trasporto di merci diminuirà a un tasso comparabile (allora - 11%). Nei secoli passati, le persone temevano la fame e gli stenti in simili periodi di siccità, così mettevano le cosiddette "pietre della fame" nei fiumi per segnare i livelli dell'acqua e richiamare l'attenzione sugli eventi di magra e sui pericoli associati. Quest'estate sono tornate alla luce in molti luoghi.

Foto (di copertina e intertestuale) scattate dall'autrice Karoline Rörig sulle sponde del Reno, Bonn. 
Normalmente, l'acqua sommerge la vegetazione presente lungo la riva. 

In definitiva, tutti noi, in tutte le regioni del mondo, siamo interessati e chiamati a fornire una protezione speciale e migliore per questa preziosa risorsa: l'acqua è alla base di tutta la vita ed è un bene indispensabile, essenziale per la nostra alimentazione e l'igiene quotidiana, habitat di molte specie vegetali e animali e importante fattore economico. L'acqua svolge un ruolo importante non solo nei trasporti, ma anche come materia prima e fonte di energia, ad esempio per il raffreddamento di impianti industriali o centrali nucleari, e senza un adeguato raffreddamento, il loro funzionamento è a rischio.  

Per dare a questo tema l'attenzione che merita, per aumentare la consapevolezza della complessità della questione e per costruire, promuovere e diffondere le conoscenze necessarie, le Nazioni unite hanno proclamato il Decennio dell'acqua nel 2018 (fino al 2028). In questo contesto, in Germania è stata sviluppata una Strategia nazionale per l'acqua, la cui bozza era già stata presentata nel giugno 2021 dall'allora ministro federale dell'Ambiente Svenja Schulze, ma che è stata ripresa solo dopo il cambio di governo nell'inverno 2021 e ora ripresentata nel luglio 2022 in una versione aggiornata. La sua adozione è prevista entro la fine dell'anno. La Strategia nazionale per l'acqua descrive dieci temi strategici che identificano le sfide centrali e le aree di intervento: in sintesi, prevede di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla risorsa acqua; sviluppare ulteriormente le infrastrutture idriche e di collegare i cicli dell'acqua, dell'energia e dei materiali; ripristinare l'equilibrio idrico quasi naturale; organizzare e sviluppare ulteriormente la gestione sostenibile dell'acqua e di proteggere congiuntamente le risorse idriche globali in modo sostenibile. Numerosi esperti del settore idrico, della scienza, della pratica, dell'amministrazione e di vari gruppi di interesse, nonché i cittadini, hanno lavorato insieme e hanno raccolto, discusso e soppesato le loro conoscenze e valutazioni in un processo di consultazione e dialogo durato complessivamente tre anni (informazioni dettagliate sul contesto sono disponibili sul sito web dell'Agenzia federale per l'ambiente sotto la parola chiave "acqua").

La Strategia nazionale per l'acqua rappresenta quindi un notevole sforzo congiunto e arriva al momento giusto. Dopo questa estate, anche gli ultimi scettici e procrastinatori dovrebbero convincersi dell'importanza e della necessità di affrontare più intensamente il tema e di impegnarsi per la protezione dell'acqua come risorsa essenziale e preziosa.

Tutto l'essere è in un continuo processo, in divenire e in cambiamento, noi contribuiamo con le nostre azioni a tutti sviluppi e la costruzione del mondo e del suo avvenire, dovremmo quindi sempre essere attenti e ricordarci dell'unità e dell'interconnessione di tutte le cose e fare in modo che l'interazione e l'equilibrio siano in armonia. Panta rhei.

di Karoline Rörig

lunedì 5 settembre 2022