Al Centro Enea di Bologna il primo archivio italiano dei software di tutto il mondo
La mega biblioteca digitale, di stanza in Francia, è entrata in funzione anche sotto le Due Torri. Disponibili più di 17 miliardi di programmi sorgente: potranno essere utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale.
Un archivio che raccoglie, conserva e rende accessibile il codice sorgente di gran parte del software disponibile al mondo, da quello che guidò il computer di bordo di Apollo 11 sulla luna ai codici che hanno dato vita alla computer music. Si chiama Software Heritage e dal 13 dicembre il primo mirror italiano, ossia una replica dell’intero archivio, è ospitato ed è disponibile al pubblico al centro ricerche Enea di Bologna.
Il progetto internazionale, nato in Francia e promosso da Inria, l’Istituto francese per la ricerca sull’informatica e l’automazione, in cooperazione con l’Unesco, vede tra gli sponsor aziende come Microsoft, Intel e Google. Il Centro Enea di Bologna è il custode di una copia ridondante, mirror appunto, dell’archivio, che conta oggi più di 17 miliardi di programmi sorgente, garantendo sicurezza e continuità nell’accesso. Il mirror dell’Enea, a quanto si apprende, opererà in stretta collaborazione con l’organizzazione Software Heritage pur mantenendo la propria indipendenza. “Siamo orgogliosi di accogliere Enea”, ha dichiarato Roberto Di Cosmo, direttore di Software Heritage, “come primo mirror istituzionale europeo di Software Heritage, e siamo impazienti di esplorare insieme le opportunità aperte da questa collaborazione”.
I codici sorgente sono componenti fondamentali delle nuove tecnologie: testi speciali, criptici ai più, che permettono agli umani di comunicare con la macchina e “istruirla” affinché risponda alle sue richieste. Questa opportunità, rende noto Enea, non solo preserva il passato ma offre anche la possibilità di studiare e analizzare i codici, sviluppando metodi per estrarre informazioni e acquisire nuove conoscenze. In un’ottica simile ai Big Data, questa enorme archivio di codici sorgenti diventerà la base per addestrare l'intelligenza artificiale, dando vita al concetto di "Big code".
“È stato svolto un importante lavoro in termini di crescita di infrastruttura di storage e di innovazione tecnologica in ambito Ict”, ha dichiarato Giovanni Ponti, responsabile della Divisione per lo Sviluppo dei sistemi per l’informatica e l’Ict dell’Enea, che ha guidato in questi anni la progettazione e l’implementazione del mirror.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio contesto che vede l’arrivo al Tecnopolo Bolognese del Centro Dati meteo europeo e di Leonardo, supercomputer destinato a posizionarsi tra i primi al mondo.