Intervista a Valter Borellini: quali scenari futuri per le organizzazioni sportive?
La cultura dello sport è concentrata sul presente. Massimo ciclo di riferimento i quattro anni olimpionici. Secondo il formatore del Coni c’è bisogno di finestre temporali più ampie, per passare dai futuri prevedibili a quelli possibili.
a cura di Roberto Poli, presidente Afi
Dimmi qualcosa di te e perché sei diventato futurista
Sono Valter Borellini, mi occupo di formazione per manager e per il contesto sportivo (Federazioni sportive nazionali e Coni). In particolare mi occupo di formazione sulle soft skills e di aspetti di strategie di sviluppo delle risorse umane. Ho una laurea magistrale in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Il master di Previsione sociale mi ha dato strumenti per capire meglio i mutamenti della società. Dopo il master ho deciso di sviluppare scenari futuri, in particolare in organizzazioni sportive di alto livello.
Quale esperienza mi racconti?
Negli ultimi due anni ho avuto l’occasione di sviluppare tre studi che hanno richiesto tre approcci e metodologie diverse. Il primo progetto ha riguardato l’identificazione di scenari futuri relativi alle attività sportive giovanili al 2040 in Provincia di Modena. È stato un progetto in cui sono stati coinvolti diversi stakeholder della provincia. Dopo una prima formazione teorica sugli studi sul futuro e un breve carellata sui metodi, sono stati coinvolti nella raccolta dati e nella analisi della pratica sportiva in Provincia di Modena. Successivamente, ho svolto diverse interviste strategiche a stakeholder significativi ed esperti. Nell’ultima fase, sempre effettuata in gruppo, ho usato le “Future wheels” e il metodo Manoa per identificare quattro scenari che sono poi stati descritti raccontando una giornata tipo per ogni scenario individuato.
Un secondo progetto ha riguardato la Federazione motociclistica italiana. L’obiettivo era quello di individuare scenari futuri circa l’utilizzo delle due ruote motorizzate al 2032. In questo progetto sono stati coinvolti sia componenti della governance della federazione (consiglieri) che responsabili di vari settori interni alla federazione, in totale 24 persone, che sono poi sono state suddivise in tre gruppi. Per gestire i lavoro ho formato tre tutor che hanno svolto il ruolo di facilitatori di processo. Le fasi dei lavori e le metodologie utilizzate sono state le stesse utilizzate nel precedente progetto.
Un terzo progetto ha ulteriormente sviluppato quello in atto con la federazione motociclistica. Un settore della stessa federazione ha voluto definire scenari futuri sulle figure professionali strategiche per la federazione, vale a dire i Direttori di gare motociclistiche a vari livelli (regionali, nazionali e internazionali). Sono state coinvolte 12 persone (governace del settore e Direttori di gara di elevata esperienza) suddivise in due gruppi. Questa volta ho usato il Modello 3H (Three horizons).
Quali risultati ne sono emersi?
I risultati del primo lavoro sono stati raccolti in un volume pubblicato da un editore locale. I risultati della costruzione di scenari per la Federazione motociclistica sono stati presentati alla presidenza della Federazione e pubblicati nella rivista della Scuola dello sport di Roma. In generale le diverse costruzioni di scenari hanno attivato processi di riflessione nei contesti sportivi coinvolti. Credo che i primi passi verso una maggior sensibilizzazione al futuro siano stati fatti sia a livello locale che fra le organizzazioni sportive che gestiscono lo sport a livello nazionale.
Quali difficoltà hai incontrato?
La difficoltà più importante è legata alla cultura tipica delle organizzazioni sportive, concentrate sulla gestione del presente. Al massimo il ciclo di riferimento è quello olimpico dei quattro anni. L’idea di impostare strategie future con una finestra temporale più ampia risultava inedita. D’altra parte, limitarsi al ciclo dei quattro anni costringe a far riferimento ai futuri prevedibili e non a quelli possibili.
Quali ulteriori azioni pensi di fare?
Sulla base di queste esperienze sto prendendo contatti con strutture universitarie che offrono e gestiscono progetti formativi relativi al management sportivo per verificare la possibilità di iniziare a inserire il tema del futuro all’interno delle loro attività didattiche.