Decidiamo oggi per un domani sostenibile

I bambini del CRISPR-Cas9

Un panel ha provato a rispondere a una domanda: è giusto trattare esseri umani con questa tecnica allo scopo di ridurre le possibili malattie genetiche?

di Luca De Biase

La tecnologia per l’editing genetico, il CRISPR-Cas9, è stata usata in modo piratesco per modificare il patrionio genetico umano intervenendo su due embrioni poi impiantati e diventati altrettante neonate cinesi nel 2018 dal dottor He Jiankui. Il dottore è stato condannato alla prigione. Ma il suo punto restava aperto: è giusto trattare esseri umani con il CRISPR-Cas9 allo scopo di ridurre le possibili malattie genetiche?

 

Un panel di altissimo livello si è interrogato e ha raccolto dati per rispondere alla domanda. E ha stabilito che in futuro la tecnica potrebbe essere vantaggiosa, ma per adesso è davvero troppo rischiosa per usarla con umani. Non solo perché la tecnica resta poco matura, essendo di fatto nata sette anni fa. Ma anche quando sarà stata testata meglio, la tecnica dovrà essere applicata solo a circostanze molto precise e limitate. Il panel era composto da esperti di dieci Paesi raccolti dal National Academy of Medicine e il National Academy of Sciences degli Stati Uniti, con la Royal Society britannica. Il documento del panel analizza una miriade di documenti, paper e rapporti compilati negli anni recenti. I dati non sembrano indicare che a breve la tecnica si possa stabilizzare negli effetti collaterali. Né sembra che in breve tempo si arrivi a una decisione in merito all’etica dell’utilizzo del CRISPR-Cas9 sugli umani.

 

Il panel suggerisce la formazione di un’istituzione scientifica che monitori l’evoluzione della tecnica e delle sue applicazioni più delicate per valutare l’avvicinamento di questa soluzione per l’editing genetico a una condizione più favorevole all’utilizzo negli umani. La tecnica garantisce una certa precisione nel taglio e nella sostituzione di una parte del DNA. Ma nei fatti produce anche cambiamementi non voluti, persino in diverse cellule dello stesso embrione. Ci potrebbero volere anni prima che i ricercatori siano capaci di risolvere queste difficoltà, dice Haoyi Wang, biologo che lavora all’istituto di zoologia della Academy of Sciences cinese. In più, dice Wang, gli scienziati devono migliorare gli strumenti che servono a monitorare i cambiamenti genetifi non voluti.  

 

LEGGI

‘CRISPR babies’ are still too risky, says influential panel - Nature

 

di Luca De Biase, giornalista

lunedì 7 settembre 2020