Nasce l'avatar che risponde al 112 con la Lis
Obiettivo del progetto è potenziare l'accesso al numero di emergenza offrendo la possibilità alle persone non udenti di accedervi in autonomia.
di Claudia Balbi
Un assistente virtuale sarà in grado di rispondere alle richieste di emergenza che arriveranno al 112 utilizzando la Lis, Lingua italiana dei segni. L'avatar sarà la chiave per permettere per la prima volta anche alle persone non udenti di accedere ai servizi di prima necessità in modo autonomo.
Come funziona
Gli utenti, dopo aver chiamato il numero 800 800 112, riceveranno un link sul proprio smartphone che gli permetterà di interagire con l'assistente virtuale. Il collegamento ipertestuale porterà il soggetto coinvolto sulla piattaforma FlagMii Eml, impiegata quotidianamente da centrali operative del 118 e del 112 per facilitare l’interazione tra gli operatori dei numeri di emergenza e i cittadini o i turisti che hanno bisogno di aiuto, dove troverà l’assistente virtuale. Utilizzando la Lis, il digital twin chiederà la tipologia di emergenza per cui è stato chiamato in causa, mettendo a disposizione dell’utente una serie d’icone cliccabili. Una volta compreso il tipo di emergenza, l'avatar passerà poi le informazioni ad un operatore in carne e ossa che potrà così occuparsi delle fasi successive. Il servizio è utilizzabile su qualsiasi smartphone ed è integrabile nei sistemi che equipaggiano le centrali operative di assistenza e soccorso, non solo quelle dei numeri unici di emergenza 112 ma anche servizi come centrali di Polizia municipale e Vigili del fuoco, spiegano dall'azienda.
"Io non rischio più": intelligenza artificiale e protezione civile
L’Ai può essere uno strumento fondamentale per i Piani di protezione civile comunali, aiutando i decisori e comunicando in modo semplice e discorsivo con i cittadini. Se ne è parlato all'interno del convegno "Io non rischio più", durante l'Earth technology Expo.
di Giovanni Peparello
La sperimentazione
Il primo interprete virtuale sarà sperimentato nella Casa delle tecnologie emergenti, Cte Next di Torino, con il finanziamento del ministero delle Imprese e del made in Italy. Il progetto nasce infatti da una sfida lanciata dalla città di Torino, che ospiterà infatti la prima sperimentazione. "Torino ha posto al centro l'innovazione, intesa come sperimentazione di nuove soluzioni che migliorino la qualità della vita", sottolinea Chiara Foglietta, assessore alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti della città di Torino. "Per questo, con Cte Next, abbiamo deciso di supportare tecnologie emergenti che portino dei risultati concreti per la cittadinanza".
Chi lo produce
Il progetto è stato creato dall'azienda tecnologica senese QuestIt in collaborazione con Regola, azienda che realizza software per la gestione delle emergenze, l'allertamento e la Protezione Civile. "Crediamo che qualsiasi servizio digitale debba essere inclusivo, e dunque pronto tecnologicamente per supportare gli utenti nella lingua più idonea alle loro esigenze", afferma Ernesto Di Iorio, amministratore delegato di QuestIt. "Per questo motivo, riteniamo che termini come innovazione ed inclusività siano chiamati a correre uno al fianco dell'altro".
Copertina: Rdne Stock project/pexels