"Io non rischio più": intelligenza artificiale e protezione civile
L’Ai può essere uno strumento fondamentale per i Piani di protezione civile comunali, aiutando i decisori e comunicando in modo semplice e discorsivo con i cittadini. Se ne è parlato all'interno del convegno "Io non rischio più", durante l'Earth technology Expo.
di Giovanni Peparello
Molti recenti eventi estremi, come l’alluvione che ha colpito la Toscana a novembre, o quella in Emilia-Romagna a maggio, sono stati improvvisi e quasi imprevedibili. In questo contesto lo strumento dell’Intelligenza Artificiale può diventare fondamentale per trovare risposte più rapide e adeguate.
Dal 15 al 18 novembre 2023, presso la Fortezza da Basso, a Firenze, si è svolto l’Earth technology Expo, un evento che mette in mostra le straordinarie capacità dell'Italia nell'utilizzo delle tecnologie per il controllo e la gestione dell'ambiente. Particolarmente significativo sia per la location che per il periodo, dato che pochi giorni prima la Toscana era stata colpita da una spaventosa alluvione. Proprio partendo da questo argomento il 16 novembre si è tenuto il convegno "Io non rischio più", in cui si è parlato di come l’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento fondamentale per i Piani di protezione civile comunali, di come IA e Chatbot possono essere integrati per l’informazione e la nuova formazione dei cittadini nella prevenzione e gestione dei rischi naturali.
Tecnologie per una maggiore consapevolezza dei cittadini
Introdotto da Erasmo D’Angelis, Presidente della Fondazione Ewa (Earth and wind agenda), Mauro Grassi, direttore della Fondazione, ha esordito citando l’importanza dei piani comunali di protezione civile, ma anche delle loro problematiche: “Nessun cittadino legge mai i Piani di Protezione civile”, ha detto Grassi, anche perché “nessuno pensa che l'emergenza colpirà lui”. Per questo motivo oltre a diminuire la pericolosità dei luoghi bisogna aumentare la consapevolezza della popolazione. Qui entra in gioco un nuovo strumento: l’intelligenza artificiale. Grassi presenta l'esempio di un’intelligenza artificiale testuale (ChatGpt) a cui il cittadino può fare domande, ricevendo risposte comprensibili e discorsive, sfruttando i dati forniti dai Piani di protezione civile. “Dobbiamo portare queste conoscenze ai cittadini e ai giovani, in modo tale da aumentare anche la resilienza della comunità”.
Il Presidente Anci Toscana, Matteo Biffoni, sindaco di Prato, la città maggiormente colpita dalla recente alluvione, è intervenuto in collegamento dalla sua città – in cui si sta ancora lavorando per gestire le conseguenze dell’alluvione. Biffoni è dello stesso avviso: “Bisogna alzare i livelli di attenzione della popolazione informando chiaramente chi è interessato del rischio che sta correndo. Ma quello che sta succedendo è sempre più difficile da prevedere, quindi anche noi dobbiamo essere sempre più rapidi e chiari nell’informare”. In questo contesto può diventare importante lo strumento dell’Intelligenza Artificiale, definita addirittura “essenziale” dall’assessora alla Protezione Civile del comune di Firenze, Elisabetta Meucci.
Infrastrutture e rete
L’Intelligenza Artificiale per funzionare necessita però di infrastrutture di primo livello: a introdurre l’argomento è stato Milco Fabiani, responsabile commercilae Svp Police forces & Homeland security LoB – Cyber & security solutions division di Leonardo, sottolineando come soltanto le intelligenze artificiali possono evitare di fornire informazioni sbagliate al cittadino.
È dello stesso avviso anche Roberto Basso, Direttore External Affairs and Sustainability di Wind Tre S.p.A., che, parlando delle infrastrutture di rete, ha sottolineato come l’Ai, se non ha dati disponibili, tende a inventare risposte, attraverso quelli che gli esperti definiscono “fenomeni allucinatori”. Circoscrivendo il campo, più che di Intelligenza Artificiale bisognerebbe parlare di “Intelligenza Aumentata”, perché l’IA rimane uno strumento di supporto alla stessa intelligenza umana. “Le pubbliche amministrazioni devono sapere che è materia del presente e non del futuro, che può salvare vite”, conclude Basso.
L'orgine dei dati
L’Ai quindi è uno strumento utile già adesso, ma per funzionare ha bisogno di moltissimi dati ben organizzati. A spiegare da dove possono venire ricavati questi dati è Riccardo Galvani, Head of Project Management Office di Cae, che illustra il lavoro della sua azienda: “La modalità di business di Cae si basa sul territorio, sulla conoscenza dei problemi del territorio, da cui è possibile per ottenere le informazioni giuste, da cui prendere poi le successive decisioni”. Cae propone un modello che integra tutti i prodotti, con un approccio di sistema che consente di proporre un servizio integrato: attraverso stazioni idrometriche, nivometeorologiche, meteorologiche e agrometeo, i dati vengono quindi trasmessi in tempo reale. “In questi anni c’è stato un cambio di paradigma, anche grazie ai cambiamenti tecnologici”, spiega Galvani. “Oggi, grazie alle nuove tecnologie, alla stazione di monitoraggio che una volta era integrata nel sistema di protezione civile, si può fare anche attività localizzate di allerta immediata”. Utilizzare strumenti già presenti in campo è fondamentale per l’ottimizzazione delle risorse, e questo consente di utilizzare gli stessi strumenti anche per ambienti diversi, come incendi, frane, allertamento locale, con sistemi che consentano di allertare la popolazione in tempo reale.
Operare sul campo
Luigi D’Angelo, Direttore Operativo per il Coordinamento delle Emergenze della Protezione Civile, ha sottolineato che il piano di protezione civile deve essere “vivo”, anche “partecipato”: deve coinvolgere tutti, le istituzioni e i cittadini; mentre Leonardo Ermini, Responsabile Protezione Civile e Forestazione della Città Metropolitana di Firenze, ha sottolineato che quanto accaduto nel bacino del Bisenzio e in altri territori durante l’alluvione è un evento che esubera i 500 anni di tempi di ritorno, per cui, “l’Intelligenza Artificiale, intesa anche come Intelligenza Aumentata, può essere un ausilio importante”. Bernardo Mazzanti, Responsabile della Protezione Civile della Regione Toscana, invece, torna sulla questione dei dati: “Dobbiamo fare un salto di qualità nell’infrastruttura – spiega – addestrando le intelligenze artificiali con dei dati buoni, presi dal territorio”. Questo contributo aiuterebbe anche chi lavora costantemente sul campo, come gli stessi Vigili del Fuoco, come spiega Marco Frezza, Direttore Regionale dei Vigili del fuoco della Toscana.
È infine il delegato Anci alla Protezione civile e sindaco di Montelupo Fiorentino, Paolo Masetti, a concludere l’evento, spiegando che, mentre sulla prevenzione strutturale qualcosa è stato fatto, sulla prevenzione non strutturale c’è ancora molto da fare. All’interno della prevenzione non strutturale rientra anche la sfera della comunicazione, che per un sindaco è “fondamentale”, come spiega Masetti, perché il coinvolgimento attivo della cittadinanza è uno dei compiti del primo cittadino. “Il sistema funziona – sottolinea Masetti – i Comuni sono una vulnerabilità, perché hanno oggettive difficoltà nella gestione dei servizi”. Per questo motivo è fondamentale alleggerire il lavoro dei sindaci, per arrivare ad avere un supporto decisionale sufficiente. Magari anche attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, attentamente addestrata con dati di primo livello. “L’intelligenza artificiale non sostituirà mai il decisore”, conclude Masetti, ma di certo “può facilitare il lavoro del decisore stesso”.
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