Robotica, AI inclusiva e computer fotonici: l’innovazione a Maker Faire Rome
Oltre 45mila visitatori al Gazometro Ostiense. Dai robot calciatori ai guanti che traducono la lingua dei segni, passando per gli impianti di acquaponica e i mobili antisismici, ecco i progetti più interessanti che abbiamo visto.
Anche quest’anno Roma si è trasformata in palcoscenico dell’innovazione internazionale con la tredicesima edizione di Maker Faire - The European Edition, la manifestazione promossa dalla Camera di Commercio della Capitale che dal 17 al 19 ottobre ha raccontato il futuro con la robotica, l’elettronica, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità. Ospitata nella cornice del Gazometro Ostiense, la fiera ha riunito oltre 380 espositori tra innovatori, startup, imprese, università, scuole, centri di ricerca e ha attirato più di 45mila visitatori, tra cui 13mila studenti protagonisti di circa 200 progetti. Complessivamente sono state coinvolte ben 28 scuole secondarie e 20 università.
Nelle tre grandi aree tematiche (Innovazione, Creatività e Scoperta) sono stati proposti laboratori di robotica educativa ai workshop su gaming e didattica Steam, insieme a esperienze immersive legate all’intelligenza artificiale applicata, alla stampa 3D, al design sostenibile e all’agrifood del futuro. Non sono mancate le storie di innovazione: testimonianze, dibattiti e interviste in diretta dal main stage “Civico 30”. Un successo che Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, ha commentato così: “Maker Faire Rome è ormai un esempio consolidato di come la creatività e la forza delle idee possano generare modelli innovativi grazie alla contaminazione e divulgazione di singole iniziative e progetti brillanti”. Maker Faire, punto di riferimento consolidato dell'innovazione, fa parte di Ecosistema Futuro, la grande partnership promossa dall'ASviS per porre i futuri al centro del dibattito.
Le attrazioni “speciali”
Grande curiosità hanno suscitato i robot calciatori della RoboCup, che si sono “sfidati” sul campo tra applausi e sorrisi del pubblico. Questi androidi alti poco più di un metro sono ancora lontani dai gesti atletici dei campioni in carne e ossa, ma grazie all’intelligenza artificiale sono già in grado di riconoscere la palla e coordinarsi per tirare in porta. Lo sport è tutt’ora un’attività difficilissima per la robotica, eppure i ricercatori della RoboCup hanno un obiettivo ambizioso: “Entro la metà del secolo, una squadra di calciatori robot umanoidi completamente autonomi vincerà una partita di calcio, nel rispetto delle regole ufficiali della Fifa, contro il vincitore dell'ultima Coppa del Mondo”. Allo stand STMicroelectronics, invece, si è giocato a calcio balilla tra umani e intelligenza artificiale: “Il biliardino è stato pensato per promuovere soluzioni industriali”, ha spiegato Franco Cataldo, marketing e communication manager della società. “Come in qualunque sistema industriale, anche qui c’è un sistema di visione, attuazione e un cuore elettronico che controlla tutti gli azionamenti. Da una parte gioca la persona, dall’altra il sistema di automazione”.
I robot calciatori in azione al Maker Faire
Con “Jules Verne 200 – Viaggio nel Metaverso” i visitatori hanno potuto esplorare i mondi visionari dell’autore francese. Indossando un visore, ci si lasciava guidare da Little Verne in un percorso interattivo tra cinque universi ispirati ai suoi romanzi più celebri: dal centro della Terra allo spazio profondo, passando per abissi marini e isole misteriose.
La sostenibilità: dalle infrastrutture al cibo
Lo Ied di Roma, in collaborazione con il Cnr-Ibe, ha presentato “Design che resiste”, una linea di arredi antisismici (tavoli, letti, armadi e scrivanie) progettati per proteggere le persone in caso di crollo. Realizzati in legno lamellare X-LAM e ispirati al sistema LifeShell, sviluppato proprio dal Cnr, i mobili modulari sono pensati per scuole, uffici e spazi pubblici. E possono essere prodotti e distribuiti senza costi di licenza, moltiplicandone l’impatto sociale.
Al food guardava il progetto Demetra di Enea: basato sull’acquaponica, integra coltivazioni vegetali e risorse ittiche per produrre cibo sostenibile e ad alto valore nutritivo riducendo gli sprechi. Insieme ai laboratori sulla filiera agroalimentare, agli studi sulla stampa 3D di leghe metalliche e ai trattamenti con raggi gamma per alimenti e beni culturali, Enea ha offerto un viaggio concreto nella sostenibilità.
La robotica protagonista
Dall’Università della Pennsylvania, il ricercatore Vasu Renganathan ha presentato il suo Multilingual Robot, un dispositivo destinato principalmente all’insegnamento delle lingue, grazie alla sua capacità di interagire con gli utenti, ma che offre prospettive promettenti anche in ambito sanitario. Utilizzando sensori e algoritmi, potrebbe essere in grado di monitorare la tosse e altri disturbi, realizzando statistiche importanti per la diagnosi e la cura.
I giovani di [R]overTech hanno invece portato Kairos 2.0, un rover equipaggiato con sensori, bracci meccanici e videocamere per affrontare scenari difficili. Accanto a loro, il team Elettra Robotics Lab ha mostrato Uranus, un robot di circa 80 cm pensato per la robotica di servizio.
L’Università di Roma “Tor Vergata”, insieme al progetto internazionale Duckietown, ha proposto un laboratorio dedicato alla guida autonoma e alla robotica educativa, dove studenti e curiosi hanno potuto osservare come “pensano” e si muovono le auto a guida autonoma del futuro.
Intelligenza artificiale e inclusione
L’azienda Sensor ID ha presentato WatchEdge, piattaforma che unisce edge computing, reti di nuova generazione e algoritmi intelligenti per il monitoraggio ambientale e industriale. Mentre Arduino ha debuttato con il nuovo modulo UNO Q, che integra un microprocessore Qualcomm con un microcontrollore STM per portare l’intelligenza artificiale “edge” alla portata dei maker: dal robot dog alla race car autonoma, fino all’arcade cabinet interattivo. Presentato anche Hermes’ Hand, un guanto intelligente capace di riconoscere e tradurre in tempo reale il linguaggio dei segni, grazie a sensori e microinterruttori integrati. Il progetto, vincitore del NeaPolis Innovation Summer Campus 2025, è stato promosso da STMicroelectronics in collaborazione con cinque atenei campani.
Fondazione Mondo Digitale ha presentato Pathway Companion, piattaforma pensata per accompagnare docenti, studenti e famiglie nell’uso consapevole dell’intelligenza artificiale nella didattica. Il tool permette di creare profili personalizzati per studenti con bisogni educativi speciali e suggerendo strategie e strumenti su misura. “Stiamo puntando in particolare sulla figura del docente, centrale per la declinazione dell'intelligenza artificiale nelle scuole, con programmi di formazione che sostengano la loro alfabetizzazione digitale, ma soprattutto li aiutino, con materiali già pronti e con schede didattiche, a trasferire questo sapere ai loro studenti”, ha detto a FUTURAnetwork Onelia Onorati di Fondazione Mondo Digitale.
Tecnologie di frontiera
Affrontare problemi complessi in modo veloce ed efficiente. È l’obiettivo della macchina di Ising fotonica portata alla manifestazione dal Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma. La macchina è capace di risolvere problemi come quello del “commesso viaggiatore” nel traffico romano, trovando in tempo reale il percorso più breve tra diverse destinazioni. Come ci hanno spiegato Paolo Charlesworth e Salvatore Manfredi D’Angelo, tra gli autori del progetto, “il sistema utilizza la luce, non l’elettronica convenzionale, e il tempo di calcolo non cresce con la complessità del problema: la luce esegue l’operazione in un’unica propagazione, che noi leggiamo su una fotocamera”. Sempre in tema di tecnologie di frontiera, Eni, main sponsor della manifestazione, ha offerto al pubblico l’esperienza interattiva e immersiva “The Energy Brain”: un viaggio digitale per scoprire HPC6, il supercomputer ad alte prestazioni dell’azienda, e la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico, una delle sfide per l’energia del domani.
Copertina: MakerFaireRome