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Come i robotaxi cercano di conquistare la fiducia dei passeggeri

I veicoli a guida autonoma sono già in circolazione in alcune città, ma la fiducia del pubblico resta una sfida. Tra design tradizionale ed esperienze immersive, le aziende provano a ridurre le preoccupazioni per la sicurezza.

martedì 26 novembre 2024
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"Non c'è trucco e non c'è inganno, è la macchina che guida da sola... è il futuro". Il video di Vasco Rossi, due giorni fa a Los Angeles, a bordo del robotaxi Waymo ha incuriosito migliaia di utenti. La società, di proprietà di Alphabet, offre da qualche anno un servizio di automobili a guida autonoma in alcune città statunitensi, tra cui Los Angeles, San Francisco, Austin e Phoenix: eppure, molte persone ancora non si fidano a utilizzarle. “Le ricerche suggeriscono che il pubblico negli Stati Uniti e nel Regno Unito è riluttante a utilizzare automobili a guida autonoma, principalmente per le preoccupazioni legate alla sicurezza” scrive la Bbc.

Per questo le aziende stanno testando modi diversi per aumentare la fiducia delle persone. Ad esempio, Waymo ha posizionato due schermi all’interno dei veicoli: uno permette al passeggero di seguire il tragitto su una mappa e di regolare la musica e la temperatura; un altro mostra le immagini di ciò che si trova accanto all’automobile. Ha inoltre mantenuto il design tradizionale di un’automobile, con un voltante e i sedili rivolti verso il senso di marcia, nel tentativo di creare una sensazione di familiarità nel passeggero.

Zoox, di proprietà di Amazon, ha deciso di adottare un approccio completamente diverso: il veicolo è bidirezionale, non sono presenti finestre anteriori o posteriori, mancano il volante e i pedali. Inoltre, non ci sono schermi per mostrare al passeggero i dintorni dell’automobile, ma due grandi finestre laterali. Lo scopo è permettere al passeggero di vivere un’esperienza differente, godendosi il paesaggio senza preoccuparsi della strada. Zoox punta a entrare nel mercanto nel 2025 e per guadagnare la fiducia dei clienti ha iniziato a pubblicare i dati sulle fasi di test dei propri veicoli, che hanno ricevuto assistenza da remoto solo nell’1% del tempo totale di guida.

Le automobili a guida autonoma non sono una novità. Se ne parla ormai da oltre dieci anni, in particolare da quando Google ha iniziato le prime ricerche nel 2009, ma l’interesse è cresciuto molto negli ultimi tempi. La Cina è il Paese leader nelle sperimentazioni: le autorità hanno annunciato di aver emesso oltre 16mila licenze per automobili e bus a guida autonoma in più di 20 città. Le società principali sono AutoX, sostenuta dalla multinazionale tecnologica Alibaba, e Apollo Go, di cui Baidu, il principale motore di ricerca cinese, è proprietario. Per attirare un maggior numero di clienti Apollo Go propone corse sui propri robotaxi a prezzi molto competitivi, una mossa che ha causato molte proteste tra i taxisti locali.

Anche alcune società giapponesi stanno testando automobili a guida autonoma. In particolare, May Mobility, che già opera negli Stati Uniti, sembra essere interessata a offrire servizi alle fasce più anziane della popolazione giapponese, bisognose di assistenza per gli spostamenti. Come riporta la Bbc alcune sperimentazioni sono in corso a Singapore, in Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Con l’Autonomous vehicles act, legge nata per fornire un quadro giuridico per l'implementazione e il funzionamento di veicoli a guida autonoma in Gran Bretagna, i robotaxi potrebbero iniziare a circolare già entro il 2026.

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A ottobre del 2024 anche Tesla, la casa automobilistica di Elon Musk, ha presentato il suo modello di automobile a guida autonoma: il “cybercab” dovrebbe costare meno di 30mila dollari ed essere disponibile prima del 2027. Il design del robotaxi di Tesla è molto futuristico e al suo interno non sono presenti né il volante né i pedali. Tuttavia, come evidenzia il New York Times, molti esperti non credono che i robotaxi di Tesla saranno disponibili a breve.

In questi anni si sono verificati alcuni incidenti con i veicoli a guida autonoma: nel 2023, ad esempio, un’automobile Cruise, di proprietà della General Motors, ha trascinato per alcuni metri un pedone che era stato scaraventato sul percorso dopo essere stato investito da un’altra automobile. La General Motors ha perso quindi il permesso di operare in California. In Cina un taxi a guida autonoma di Baidu ha investito una persona che stava attraversando le strisce pedonali mentre il semaforo pedonale era rosso. Sebbene entrambi gli incidenti abbiano causato lesioni lievi ai pedoni coinvolti, hanno sollevato alcune domande sulle capacità di questi veicoli di affrontare situazioni impreviste. A causa della mancanza di dati, tuttavia, è ancora difficile confrontare la sicurezza della guida autonoma con quella della guida tradizionale.

Copertina: Waymo