Contro la fame una tassa globale sui super ricchi?
L’alleanza globale lanciata da Lula al G20 di Rio ha aperto un dibattito sui finanziamenti per preliminare la sotto nutrizione. I miliardari sono nel mirino, ma Stati Uniti e Argentina sono contrari.
Inclusione sociale, lotta alla fame e alla povertà, sostegno alla tassazione dei miliardari, sono alcuni degli impegni centrali che segnano la presidenza brasiliana del G20, tenutosi a Rio de Janeiro il 18 e 19 novembre. “Abbiamo lanciato un’Alleanza globale contro la fame e la povertà e avviato un dibattito senza precedenti sulla tassazione dei super-ricchi” dichiara il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva alla sessione di chiusura del vertice. Il primo giorno dei lavori, infatti, ha dato ufficialmente il via a un’iniziativa umanitaria: l’Alleanza globale contro la fame e la povertà. Il progetto, avviato a luglio scorso, mira a sostenere e accelerare gli sforzi per sradicare la fame e la povertà (SDG 1 e 2), riducendo al contempo le disuguaglianze (SDG 10) e contribuendo a rivitalizzare i partenariati globali per lo sviluppo sostenibile (SDG 17) e per il raggiungimento di altri SDG interconnessi, promuovendo transizioni sostenibili, inclusive ed eque.
"Il G20 rappresenta l’85% del Pil mondiale," ha dichiarato Lula durante il suo discorso inaugurale. "Noi che siamo qui abbiamo l’inevitabile compito di porre fine a questo flagello che fa vergognare l’umanità." L’Alleanza, ha spiegato il presidente, sarà uno strumento cruciale per combattere fame e povertà, che sono, in un mondo che produce quasi 6 miliardi di tonnellate di cibo all'anno, "l’espressione biologica dei mali sociali", di scelte politiche e non il risultato di scarsità di risorse.
Secondo i dati forniti dalla Fao nel 2024 si stima che 733 milioni di persone saranno sottonutrite. "È come se le popolazioni di Brasile, Messico, Germania, Regno Unito, Sudafrica e Canada messe insieme stessero morendo di fame," ha osservato Lula, sottolineando l’urgenza dell’azione globale. "In un mondo che spende 2,4 trilioni di dollari in armi, questo è semplicemente inaccettabile."
Segna una svolta in questa direzione, nonostante le resistenze di Paesi come Stati Uniti e Argentina, il progetto di una tassa sui super ricchi (chi ha più di 30 milioni di dollari a patrimonio), discusso per la prima volta al G20. La proposta si basa sull’idea avanzata l’anno scorso dall’economista francese Gabriel Zucman: un prelievo del 2% sulla ricchezza dei 3.300 individui più ricchi del mondo, che potrebbe generare fino a 250 miliardi di dollari all'anno (230 miliardi di euro), contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a finanziare interventi globali.
La fame nel mondo continua a crescere: occorre costruire nuove politiche del cibo
Gli ultimi rapporti suonano l’allarme: 582 milioni di persone potrebbero essere cronicamente denutrite nel 2030. L’Alleanza globale promossa da Lula è partita col piede giusto, ma la sfida si può affrontare solo con risorse adeguate.
L’Alleanza è un impegno concreto sostenuto da una coalizione globale senza precedenti. "Si sono già uniti a noi 81 Paesi, 26 organizzazioni internazionali, 9 istituzioni finanziarie e 31 fondazioni filantropiche e Ong," ha annunciato Lula. Questa alleanza mira a sviluppare raccomandazioni politiche internazionali, mobilitare risorse finanziarie e promuovere interventi efficaci ispirati a modelli già testati.
Il presidente brasiliano non si è limitato a fare appelli, ma ha ribadito la necessità di un’azione immediata e coraggiosa: "Che questo vertice sia segnato dal coraggio di agire." L’Alleanza, ha affermato, "è nata nel G20, ma il suo destino è globale.
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Copertina: Ansa