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Accelerato e conservativo: i due scenari della mobilità elettrica in Italia

Un report di Motus-E offre aggiorna le prospettive di sviluppo dei veicoli green e delle infrastrutture di ricarica. Con incentivi e regolamentazioni si prospetta una grande diffusione di Ev entro il 2035.

venerdì 4 ottobre 2024
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Entro il 2035 potrebbero circolare il Italia fino a 11,4 milioni di veicoli elettrici, che passerebbero dall’1% del 2023 al 26% del totale del parco circolante. È quanto emerge da “Il futuro della mobilità elettrica in Italia @2035”, l’ultimo report di Motus-E, l’associazione italiana di operatori industriali dei settori automotive ed energia e del mondo accademico nata per favorire la transizione energetica nel mondo dei trasporti.

Lo studio, elaborato in collaborazione con Strategy&, una società globale di consulenza strategica, aggiorna gli scenari di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata per i veicoli elettrici entro i prossimi dieci anni e presenta le dinamiche di evoluzione del mercato italiano e le prospettive future.

Nonostante oggi la penetrazione elettrica in Italia sia inferiore rispetto a molti Paesi europei (le nuove immatricolazioni di auto a batteria sono scese drasticamente ad agosto 2024), il parco degli electric vehicle (Ev) sta crescendo più rapidamente rispetto al parco Ice (Internal combustion engine) e si prevede una crescita ancora maggiore nel prossimo futuro. Infatti, secondo lo studio, i principali ostacoli che impediscono oggi una maggiore diffusione degli Ev potrebbero essere attenuati dallo sviluppo tecnologico dei prossimi anni.

Barriere di acquisto e trend futuri
  • Autonomia di ricarica: ad oggi, i modelli Ev in circolazione non raggiungono con una piena ricarica la stessa autonomia dei modelli Ice. Tuttavia i nuovi modelli in circolazione mostrano un trend in aumento della performance tecnica in grado di ridurre la cosiddetta “range anxiety” (ansia da autonomia) e il gap con i modelli Ice.
  • Durata della ricarica: gli Ev richiedono un alto tempo di ricarica se comparato al rifornimento degli Ice, a causa di una scarsa disponibilità di infrastrutture ad alta potenza e di una limitata compatibilità degli Ev con le potenze di ricarica più elevate. Tuttavia, l’introduzione di nuovi modelli di Ev in grado di caricare ad alte potenze e una maggiore diffusione di infrastrutture pubbliche in Dc/Hpc (le stazioni di ricarica) derivante da regolamentazioni come il Pnrr favoriranno la riduzione delle tempistiche di ricarica.
  • Prezzo di acquisto: il prezzo dei modelli Ev è ancora superiore ai comparabili Ice. Gli attuali incentivi, pur esauritisi rapidamente nel 2024, coprono solo parzialmente i nuovi acquisti, potendo cofinanziare in media circa 60 mila Ev2. L’introduzione di modelli più economici e la riformulazione degli incentivi permetteranno la penetrazione di Ev anche per le classi di reddito medio-basse.

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Due scenari: accelerato e conservativo

Il report elabora inoltre due scenari di sviluppo della mobilità elettrica e della rete di infrastrutture al 2035, che dipenderanno essenzialmente dal livello di incentivi e regolamentazioni europee, nazionali e regionali. Ecco i dati più significativi.

  1. Scenario accelerato (4,6 milioni di EV al 2030, 11,4 milioni al 2035)
  • Penetrazione dei veicoli elettrici: lenta crescita nel breve termine con un'accelerazione significativa, raggiungendo il 56% al 2030 e il 100% entro il 2035 con tasso annuo di crescita del 29%.
  • Domanda energetica: stimata in 28 TWh al 2035.
  • Infrastruttura di ricarica domestica: crescita fino a cinque milioni di punti di ricarica (Pdr) al 2035.
  • Infrastruttura in ambito lavorativo: raggiunge 550mila Pdr al 2035.
  • Infrastruttura di ricarica pubblica: 239mila Pdr stimati al 2035 (152.000 al 2030).

Fonte: Motus-E

  1. Scenario conservativo (3,7 milioni di Ev al 2030, 9,8 milioni al 2035)
  • Penetrazione dei veicoli elettrici: crescita più lenta, con il 39% delle immatricolazioni di Ev al 2030 e raggiungimento del 100% entro il 2035 con tasso annuo di crescita del 27%.
  • Domanda energetica: stimata in 23 TWh al 2035.
  • Infrastruttura di ricarica domestica: crescita fino a quattro milioni di Pdr al 2035.
  • Infrastruttura in ambito lavorativo: raggiunge 450mila Pdr al 2035, con il 40% degli EV che utilizzeranno Pdr lavorativi. Si prevede una diffusione di Pdr ad alta potenza nei depositi.
  • Infrastruttura di ricarica pubblica: 198mila Pdr stimati al 2035 (115mila al 2030).

Fonte: Motus-E

L'adozione di Ev sarà guidata dal miglioramento tecnologico ma, si legge nel Rapporto, saranno necessarie politiche governative a supporto come divieti (ad esempio l’Ice Ban che vieta l’immatricolazione di auto e veicoli commerciali leggeri a combustione interna e ibride dal 2035) e incentivi. In particolare, avverte lo studio, la mancanza di questi ultimi potrebbe essere la principale causa del rallentamento di diffusione di Ev.

Copertina: myenergi/Unsplash