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Gli abusi sui minori online sono un fenomeno in crescita, anche a causa dell’AI

Il 2023 è stato l’anno peggiore di sempre per la diffusione di materiale pedopornografico, secondo l’Internet watch foundation. Dalla sextortion all’adescamento sul web, la sicurezza dei più giovani è a rischio. Ma ci sono risposte per il futuro.

martedì 18 giugno 2024
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Dati molto preoccupanti emergono dal nuovo rapporto dell’Internet watch foundation (Iwf), che scandaglia ogni anno la quantità e la tipologia di contenuti pedopornografici immessi online. Solo nel 2023, l’istituto inglese ha ricevuto 392.665 segnalazioni da tutto il mondo, confermando la presenza di immagini o video di minori abusati sessualmente su 275.652 pagine web.

Il panorama, secondo il documento, è particolarmente articolato: si va dallo sfruttamento finanziario di bambini attraverso richieste di denaro (la cosiddetta sextortion) al commercio di immagini pedopornografiche (Child sexual abuse material – Csam), fino ad arrivare al grooming, l’adescamento di minori per scopi sessuali. I casi più diffusi di sextortion si registrano quando i ragazzi e le ragazze, credendo di scambiare immagini sessuali con dei coetanei, scoprono invece di essere scivolati nella rete di un estortore.

A giocare un ruolo di primo piano è l’avvento dell’intelligenza artificiale, che permette di produrre materiale pedopornografico fatto in casa, difficilmente distinguibile da quello reale. Secondo l’Iwf, in un solo mese sono state pubblicate, in un forum Csam del dark web, 11.108 immagini di questo tipo. Protagonisti bambini e bambine sempre più piccoli: se prima il fenomeno prendeva di mira gli adolescenti, nel 2023 si è registrato un aumento significativo di contenuti raffiguranti anche bambini molto piccoli, di età compresa tra i 7 e i 10 anni (+ 67% rispetto al 2022).

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Gli esiti psicologici degli abusi online sono molto simili a quelli che avvengono offline. Secondo l’Iwf, questa forma di violenza online può scatenare sofferenza psicologica, comportamenti autolesionistici o suicidari, problemi di sonno e fiducia, relazioni compromesse e difficoltà a scuola. Particolarmente delicata è la questione della permanenza online delle immagini, che può perpetrare i sentimenti legati all’abuso: secondo l’Fbi, da settembre 2021 a marzo 2023, sono stati almeno 20 i suicidi di minorenni negli Stati Uniti vittime di sextortion. Mentre secondo la National society for the prevention of cruelty to children (Nspcc), negli ultimi quattro anni i fenomeni di grooming sono aumentati dell’80%.  

Le nuove forme di comunicazione digitale facilitano la possibilità di connessione e adescamento dei minorenni, e intensificano le possibilità di ricatto, facendo leva sulle difficoltà che si incontrano per rimuovere le immagini dalla rete. “Con l’avvento della tecnologia digitale, gli abusi hanno assunto nuove forme e si sono diffusi su scala globale”, ha commentato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. “In risposta a questa sfida che sta diventando sempre più grande si rende necessario non solo sviluppare una piena consapevolezza sul tema, ma anche agire concretamente per contrastare tali problematiche”.

Tra le forme di azione la linea d’ascolto del 114 Emergenza Infanzia del Telefono Azzurro, che offre assistenza sotto vari fronti – psicologica, legale e sociologica – in casi di abusi su internet, televisione, radio e stampa. Nel 2023, il Servizio ha registrato un aumento del 2,5% dei casi rispetto all’anno precedente (164, con una media di oltre 13 casi al mese).

Il 29% riguarda situazioni di abuso che sorgono e persistono online. Nel 90% dei casi i minori coinvolti risultano vittime, 6% autori e 4% testimoni. Il 61% dei minori sono di sesso femminile, e le richieste di aiuto provengono soprattutto da Veneto (18%), Lazio (16%) e Lombardia (16%). Tra le motivazioni più diffuse di abuso online si contano: Csam (40,3%), sextortion (34,3%), grooming (13,4%), sexting (7,5%) e molestie sessuali (4,5%). Nel caso degli abusi sessuali online (Csam) il 51% dei minori coinvolti, riporta il Telefono azzurro, sono di sesso maschile.

Altro strumento, lanciato nel 2021 dalla National society for the prevention of cruelty to children in collaborazione con l’Internet watch foundation, è “Report remove”, nato per aiutare i giovani a rimuovere immagini o video sessuali online e fornirgli aiuto psicologico e legale.

Scarica il rapporto

Copertina: Thomas Park/unsplash