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Amsterdam: il Rijksmuseum sta affondando a causa della siccità

Il museo nazionale dei Paesi Bassi rischia di crollare a causa dei funghi che erodono i pali scoperti. A rischio anche un milione di case olandesi. Ma il problema potrebbe estendersi anche a Svezia, Germania e Venezia.

di Flavio Natale

Il Rijksmuseum di Amsterdam sta affondando di 15 centimetri. A riportare la notizia è Bloomberg Green, che in un articolo fa luce sul grande pericolo in cui sta incorrendo il Rijksmuseum, ma anche tutta la città di Amsterdam. Come la maggior parte degli edifici costruiti prima del 1970, infatti, il museo nazionale dei Paesi Bassi poggia su un’ampia base di pali di legno (circa ottomila). La recente siccità ha provocato il ritiro delle acque sotterranee: i pali, così, sono stati esposti agli agenti atmosferici e, nello specifico, all’azione erosiva dei funghi, che stanno facendo marcire le fondamenta. Il problema è stato per ora arginato da un team di idrogeologi specializzati. Ma la questione potrebbe aggravarsi. Un milione di case olandesi, ricorda Bloomberg green, sono costruite su pali di legno, e perciò a rischio crollo.

Secondo Peter Boelhouwer, professore di sistemi abitativi presso l’Università tecnica di Delft, riparare tutte le case a rischio potrebbe costare sui cento miliardi di euro. Per non parlare dello scarso know-how disponibile per questo genere di lavori. Jaap Estié, presidente della Dutch foundation builders' association, sottolinea a proposito che “il lavoro sulle fondamenta è già una nicchia degli studi ingegneristici; quello sui pali di legno è davvero una nicchia all'interno di una nicchia”. Estié stima che esistano solo 25 aziende nell’intera nazione in grado di portare a termine il lavoro.

Questo problema, però, non riguarda solo i Paesi Bassi, ma anche alcune aree abitative della Svezia, Germania e della città di Venezia. Nella città italiana, però, il flusso costante di acqua salata riduce le probabilità che il palo rimanga scoperto e si deteriori.

I funghi, che hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere, “mangiano letteralmente i pali di legno, al punto da far perdere stabilità”, spiega Maarten Kuiper, idrogeologo della società di ingegneria Dareius, assunta per aiutare a salvare il Rijksmuseum. "Sono davvero assassini lenti e silenziosi." Kuiper e il suo team hanno installato un sistema di infiltrazione nel museo, dirigendo l'acqua da uno stagno per evitare che il terreno si secchi. “Stiamo controllando ogni ora i livelli delle acque sotterranee tramite pompe e tubi". Questo sistema potrebbe essere brevettato anche per la protezione delle case, con una pompa d’acqua e sensori abitativi. L’afflusso d’acqua ridurrebbe l’esposizione all'aria delle fondamenta durante i periodi di siccità, rallentando così il processo di degrado. “Senza queste riparazioni, le case potrebbero crollare entro un decennio, a meno che non vengano sostituite interamente le palafitte”.

Il governo olandese si è concentrato sul cofinanziamento della ricerca e della fornitura di consulenza alle autorità locali e a un'associazione di proprietari di case colpite dai funghi. Marcus Polman, della Netherlands enterprise agency, azienda che svolge attività in collaborazione con il ministero degli Affari economici e della politica climatica, dichiara a Bloomberg che una nuova piattaforma nazionale sarà disponibile a breve per mettere in comune le conoscenze acquisite. Polman ricorda inoltre che esiste un fondo nazionale di 20 milioni di euro per aiutare i proprietari di case in difficoltà a riparare le fondamenta, e spera che il fondo possa essere incrementato entro l'inizio del 2023. “Ma senza una massiccia iniezione di denaro, il conto continuerà a ricadere direttamente sui proprietari di case”, avverte. “Con un costo medio che si aggira sui 60-80mila euro per abitazione”.

Questa situazione critica, sottolinea Jaap Estié, è aggravata da ostacoli alla catena di approvvigionamento globale per i materiali da costruzione e dall’elevata domanda immobiliare. Le tecniche attualmente in sperimentazione nei Paesi Bassi potrebbero però avvantaggiare città come Venezia, Göteborg e alcune località dei Paesi baltici. “I Paesi Bassi sono un Paese in cui la conoscenza e la gestione dell'acqua è sempre stata un prodotto di esportazione molto importante", ricorda Estié. "Se raccogliamo le conoscenze qui, potremmo aiutare altre parti del mondo che affrontano problemi simili".

venerdì 9 settembre 2022