L’India e la politica di controllo delle nascite
Secondo Vice, il governo dell’Uttar Pradesh è in procinto di attuare politiche di contenimento della popolazione. Tra le restrizioni per le famiglie numerose, il divieto di candidarsi, lavorare per il governo o usufruire di alcuni servizi statali.
di Flavio Natale
Il governo dell'Uttar Pradesh, Stato indiano densamente popolato, potrebbe presto attuare nuove politiche volte a combattere la sovrappopolazione, limitando il numero di famiglie nel Paese. Queste iniziative includerebbero incentivi in denaro – nonché assistenza sanitaria e istruzione gratuite – per i genitori che hanno un solo figlio. “Ma d'altra parte, le nuove restrizioni per le famiglie più numerose includerebbero il divieto di candidarsi, lavorare per il governo o usufruire di alcuni servizi statali”, si legge su Vice.
Inoltre, sempre secondo quanto riporta la testata, “le persone potrebbero anche offrirsi volontariamente per essere sterilizzate in cambio di rimborsi fiscali, stipendi pubblici più alti e sussidi per i proprietari di case”. Questa mossa, secondo i critici, finirà per influire soprattutto sui residenti più vulnerabili della zona. Alcuni sono inoltre particolarmente preoccupati, riferisce Vice, dal momento che il Paese “è ancora alle prese con le ramificazioni di una campagna di sterilizzazione forzata che ha preso di mira milioni di persone – e ha portato a morti e procedure fallite – negli anni '70”.
Molti temono anche che le politiche finiranno per essere coercitive nei confronti delle donne e delle minoranze. “Ogni volta che avviene un controllo della popolazione, si registra una violenza contro i corpi delle donne”, ha detto Kavitha Krishnan, attivista femminista a Vice.
“Le misure di controllo della popolazione possono portare a un picco nelle pratiche selettive e aborti non sicuri, uno schema che si è verificato anche in passato" ha aggiunto Poonam Muttreja, direttore esecutivo dell'organizzazione non profit Population Foundation of India.
di Flavio Natale