“Pantascienza al potere”, la nuova antologia sulle future strutture del governo
Se errare è umano, perseverare è da funzionario pubblico? Oppure da redattori di antologie? La seconda silloge di racconti a tema pubblica amministrazione, targata Themis.
di Francesco Grasso, autore e curatore della raccolta
Nel febbraio del 2024, l’editrice romana Themis diede alle stampe l’antologia PAntascienza - 15 racconti sulla pubblica amministrazione del futuro, curata da Francesco Grasso con prefazione di Roberto Paura. L’opera era un tentativo - forse provocatorio, di certo ambizioso - di accostare due mondi all’apparenza distanti anni luce (la narrativa di estrapolazione scientifica e la pubblica amministrazione italiana), e di stimolare riflessioni sul rapporto tra Stato, nuove tecnologie e cittadini, utilizzando non la tradizionale forma del saggio bensì il più “emotivo” e fascinoso strumento della narrativa.
PAntascienza: 15 racconti sulla pubblica amministrazione del futuro
Un’introduzione all’antologia di narrativa fantascientifica a tema PA pubblicata da Themis. Spunti su intelligenza artificiale, automazione dei servizi pubblici, privacy, identità digitale, forme innovative di governo e molto altro.
di Francesco Grasso, autore e curatore della raccolta
L’esperimento riscosse buoni risultati. Soprattutto catturò l’attenzione del pubblico agli eventi cui l’opera fu presentata (tra cui anche il Forum della PA). Nella totalità di dette occasioni, i commenti più comuni che si levarono dalla platea furono: “Le storie che ho letto in PAntascienza, io le vivo ogni giorno in ufficio”, oppure “Altro che fantascienza, avete fotografato la quotidianità del mio lavoro allo sportello”, o ancora “Ve ne potrei raccontare io, di fatti veri, che al confronto le vostre storielle scompaiono!”
Gli autori dell’antologia si trovarono a fronteggiare legioni di mani alzate che fremevano per riferire – forse in sfogo terapeutico, o per cercare solidarietà nelle comuni vessazioni – aneddoti personali, legati al confronto con la burocrazia pubblica, che le pagine dell’antologia avevano fatto tornare alla loro memoria, o per proporre idee e/o spunti da usare in silloge venture. Solo a titolo di esempio, ci fu un dirigente del Viminale dichiaratosi pronto a radunare ricordi di vita ministeriale sotto il titolo All’interno dell’Interno.
Quanto sopra convinse curatore ed editrice (non insensibili al grido di dolore che da tante parti eccetera) che il progetto non era terminato, e che occorreva un sequel. Ecco dunque che, a distanza di poco più di un anno, il 30 ottobre è giunto in libreria e nei bookstore online una seconda antologia, titolata PAntascienza al Potere (palese richiamo alla “fantasia al potere” del ’68 francese). Il secondo volume, composto di 15 racconti, continua a trattare l’evoluzione della pubblica amministrazione italiana, ma si focalizza soprattutto sulle future strutture di governo, sulle competizioni elettorali del domani, su ciò che avverrà nel campo della politica e del confronto sociale.
La squadra di autori della prima antologia è stata in gran parte confermata, nonché irrobustita da nuovi acquisti tra cui Antonio Naddeo (presidente Aran), Marco Carlomagno (segretario generale della Flp), Andrea Angiolino (noto giornalista e game designer), Sergio Valzania (storico direttore di Radio Rai). Il compito di firmare la prefazione è stato affidato a Massimo Poletti (responsabile Transizione digitale del comune di Ferrara).
Tra i racconti di questa seconda silloge, alcuni sono distopici, altri umoristici o paradossali, altri ancora autentici thriller di fantapolitica. Tutti suscitano quesiti e riflessioni. Ad esempio: in un mondo ove esistesse la telepatia, i politici sarebbero costretti alla sincerità? Se l’intelligenza artificiale prendesse il potere, per l’umanità ne verrebbe un danno o un vantaggio? Chi trionferebbe in una competizione elettorale in cui votassero anche i defunti? Se gli alieni sbarcassero in Italia, come reagirebbe la pubblica amministrazione? In che modo e a vantaggio di chi negozierebbero i sindacati, nel futuro?
Non a tutte le domande dell’antologia vengono fornite risposte. Il lettore viene consapevolmente lasciato dinanzi a scenari aperti. Nel medesimo approccio, peraltro, della prima antologia del progetto PAntascienza. Non per una sorta di auto-censura. Ma perché la narrativa, com’è noto, non ha il compito di convincere – tantomeno di indottrinare politicamente – nessuno. Intrattenere, quello sì. Veicolare emozioni al pubblico, ispirarlo, sorprenderlo con colpi bassi, strappargli un sorriso. Ecco, soprattutto strappare un bit di ironia e umanità. Ne abbiamo bisogno tutti, di questi tempi. E forse anche nel domani.
Il libro è acquistabile qui.