PAntascienza: 15 racconti sulla pubblica amministrazione del futuro
Un’introduzione all’antologia di narrativa fantascientifica a tema PA pubblicata da Themis. Spunti su intelligenza artificiale, automazione dei servizi pubblici, privacy, identità digitale, forme innovative di governo e molto altro.
di Francesco Grasso, autore e curatore della raccolta
Il 29 febbraio 2024 la casa editrice Themis ha dato alle stampe un’antologia di narrativa a firma di quindici scrittori che, con lo strumento dell’immaginazione ma facendo leva su una profonda conoscenza del settore, tratteggiano quel che sarà – o che potrebbe essere – la pubblica amministrazione nel futuro.
Intelligenza artificiale, automazione dei servizi pubblici, privacy, identità digitale, forme innovative di governo, gestione dei flussi migratori, controllo dei cambiamenti climatici… I temi, gli spunti di riflessione, le opportunità e le ansie che sempre più spesso catturano l’attenzione dei decisori nella pubblica amministrazione (PA) e giungono all’orecchio dei cittadini sull’onda dei media, nei racconti di questa silloge vengono affrontati e sviscerati con il linguaggio della fantascienza. O meglio, della PAntascienza.
Perché realizzare un’antologia di narrativa? Gli obiettivi del progetto sono molteplici. In primis indurre a riflettere sui temi di cui sopra, evidenziare problemi e prospettare soluzioni. Far smuovere le acque come un sasso lanciato in uno stagno. Ma anche offrire un momento gradevole di buona lettura e – perché no – divertire, come rimarcato nell’introduzione ai racconti, di cui qui di seguito si riporta un estratto.
Introduzione ai racconti
I curatori di antologie, così come i conferenzieri e i più smaliziati artisti di cabaret, sanno che per attirare l’attenzione (la compiacenza?) del pubblico è buona norma esordire con due barzellette: la prima ben nota, che faccia sorridere di complicità; la seconda più originale, che magari possa richiamare in leggerezza l’argomento in discussione.
Ecco dunque la prima...
Su una Fiat Panda viaggiano un ingegnere elettronico, un ingegnere meccanico, un ingegnere chimico e un ingegnere informatico. Ben prima di giungere a destinazione, l’auto va in panne.
«È senz’altro un problema di batteria» esclama convintamente l’ingegnere elettronico. «Su, misuriamo il voltaggio ai morsetti».
«Si tratta del motore» replica con severità l’ingegnere meccanico. «Smontiamo l’albero di trasmissione e il differenziale».
L’ingegnere chimico scuote la testa. «Il pieno l’avete fatto di benzina o di gasolio? Apriamo il serbatoio e analizziamo il contenuto».
L’ingegnere informatico zittisce tutti. «Vi dico io cosa. Apriamo le portiere, scendiamo dall’auto, risaliamo e proviamo a ripartire. Vedrete che funziona».
Niente risate? Allora eccovi la seconda storiella, evoluzione della prima…
Su una Fiat Panda viaggiano 4 funzionari responsabili di servizi pubblici. L’auto va in panne.
«Di certo non è un problema di batteria!» esclama all’istante il responsabile del servizio elettronico.
«Escludo sia un difetto del motore!» ribatte stizzito il responsabile del servizio meccanico.
«Se anche fosse colpa del carburante, non sarebbe mia competenza istituzionale!» strilla inviperito il responsabile del servizio chimico.
Si accapigliano. Per risolvere l’impasse interviene il dirigente di prima fascia responsabile dell’area “Panda”, che indice una riunione in presenza per le ore 21, intimando ai quattro responsabili di servizio di presentarsi con un rapporto dettagliato, vergato su carta intestata, timbrato e protocollato, inerente al malfunzionamento e alle possibili cause. Il giorno successivo, la Panda è ancora ferma e i quattro funzionari sono in malattia.
Spero che abbiate trovato le due storielle divertenti. Sono entrambe, a ben vedere, rappresentative: gli ingegneri, nel mondo delle barzellette e purtroppo anche nella realtà, spesso sono bizzarri individui che, alla presenza di un problema di qualunque tipo, per riflesso pavloviano estraggono dal taschino penna e cacciavite e si affannano sino allo spasimo per risolverlo. Gli impiegati pubblici invece… Be’, almeno nell’immaginario collettivo hanno tutta un’altra nomea.
I quindici autori coinvolti nell’antologia PAntascienza sono, in buona parte, ingegneri, o comunque possiedono formazione scientifica. Quasi tutti lavorano per la pubblica amministrazione. La lettura delle loro opere potrebbe farvi cambiare idea riguardo ai luoghi comuni, alla narrazione imperante (e talvolta impietosa) del servizio pubblico; chissà, potrebbe persino suggerire soluzioni a chi ha il compito di decidere.
Non c’è un percorso di lettura obbligato: gli autori sono elencati in puro ordine alfabetico. Non c’è neppure omogeneità tra i racconti: alcuni usano gli utensili del paradosso e dell’ironia, altri sono più tecnici, altri ancora si classificano come distopie. Tutti però tratteggiano una possibile PA del futuro: vale la pena concedervi attenzione.
Se poi, al termine della lettura, non vi riterrete soddisfatti, niente paura: provate a chiudere il volume e a posarlo sul tavolino; poi apritelo di nuovo e ripartite. Vedrete che funziona.
Gli autori
Luigi Brasili, Massimo Canducci, Andrea Franco, Francesca Garello, Corrado Giustozzi, Francesco Grasso (anche curatore dell’opera), Monia Guredda, Massimiliano Malerba, Giovanni Manca, Marco Minicangeli, Annarita Petrino, Michele Piccolino, Luigina Sgarro, Andrea Tironi (ideatore del progetto e autore della copertina), Francesco Troccoli.
Riferimenti
Pagina Facebook dell’antologia
Immagine di copertina: Andrea Tironi