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Mattarella alle Nazioni unite: multilateralismo per gli Obiettivi dell’Agenda 2030

Cresce la necessità di collaborazione tra Stati per un mondo sostenibile. Priorità la pace, la riforma dell’Onu e il prossimo Summit del futuro: il discorso del presidente della Repubblica al Palazzo di vetro.

mercoledì 8 maggio 2024
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“Sono lieto di poter riaffermare oggi, di fronte a voi, la determinazione dell’Italia a collaborare alla costituzione di un mondo più giusto, sicuro e sostenibile, in cui ogni popolo e ogni persona possano ottenere pieno riconoscimento dei propri diritti”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito il 7 maggio, durante l’assemblea generale delle Nazioni unite, la sensibilità del nostro Paese a favore della pace, per la promozione della dignità umana e dei valori universali, e il concorso in termini finanziari e di risorse umane ai programmi dell’Onu.

Ha evidenziato il ruolo fondamentale delle Nazioni unite nel favorire il dialogo e la collaborazione tra le nazioni, sottolineando l'importanza di rafforzare le istituzioni multilaterali per affrontare le sfide globali. Passando in rassegna le principali crisi globali che oggi si presentano, Mattarella ha ribadito la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina e ha sottolineato l'importanza di difendere l'indipendenza degli Stati aggrediti. “Spinte vetero-nazionalistiche, pulsioni neo-imperialiste se non neo-colonialiste, competizione tra potenze in luogo di cooperazione, ripropongono una polarizzazione del sistema internazionale che nuoce alla libertà e alla parità delle relazioni tra gli Stati e i popoli e mette a rischio la pace. È più importante che mai, allora, rafforzare le istituzioni multilaterali, a cominciare dalle Nazioni unite.”

Il presidente ha poi evidenziato l'urgente necessità di fornire assistenza umanitaria a Gaza e si è unito all’appello del segretario generale affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per le drammatiche conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi.

“Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di sicurezza con la Risoluzione 2728, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza”, ha affermato, “l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica che sia comune”.

 “L’Italia è fortemente impegnata in tal senso e ne è prova anche lo svolgimento ieri (6/05, ndr) qui al Palazzo di vetro della Conferenza sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile 16, uno dei più complessi e cruciali dell’Agenda 2030”.

Mattarella ha infatti messo in luce come quest’Obiettivo sia indispensabile per tutti gli altri. “Gli effetti delle guerre si riflettono a livello globale. Nel rallentamento dell’agenda degli impegni per la salvaguardia del pianeta, sul terreno dell’energia e, in modo ancora più critico, sul tema delle risorse alimentari”.

Le risorse utilizzate per l'acquisto di mezzi distruttivi, afferma, sarebbero preziose per affrontare crisi umanitarie, promuovere la crescita economica e sociale, contrastare gli effetti del cambiamento climatico, proteggere la salute globale e favorire lo sviluppo morale e intellettuale delle giovani generazioni. Tuttavia, a causa delle ambizioni espansionistiche di alcuni Stati, queste risorse sono dirottate altrove.

Riforma della governance globale: si può veramente fare?

Un libro pubblicato dal think thank Feps avanza le proposte per un sistema internazionale più resiliente agli shock globali. Approfondimenti su clima, finanza, digitale, diritti. L’Ue è il modello per attuare l’Agenda 2030.

 

Il capo dello Stato ha quindi sottolineato l'importanza della riforma delle Nazioni unite per renderle più efficaci e rappresentative di tutti i membri. “Le istituzioni dell’Onu sono state modellate sui rapporti usciti dalla Seconda Guerra mondiale, sulla guerra. È tempo di plasmarle sulla pace, tenendo conto delle positive iniziative di cooperazione continentale cresciute in questi decenni, come l’Unione africana e l’Unione europea e di quelle in itinere in altre regioni del mondo”. “Da molti anni si discute di riforma del suo sistema, ritenuta opportuna per mantenere questa Organizzazione al passo con i tempi, in grado di rispondere al mutato scenario internazionale e alle dinamiche di sviluppo politico, sociale ed economico dei vari Paesi e delle varie regioni”. Ha affermato esprimendo riconoscenza e sostegno per l’azione svolta dal segretario generale nel promuovere un aggiornamento dell’agenda e la riforma del sistema.

Nell’ottica della riforma dell’Onu e, più in generale, del sistema delle relazioni internazionali, il presidente ha poi sottolineato l’importanza del prossimo Summit del Futuro, che rappresenta un'opportunità ineludibile per il successo dell’architettura multilaterale globale, in particolare per una maggiore inclusione di regioni finora poco rappresentate.

“La riforma della ‘governance’ globale, che sarà sintetizzata nel Patto per il Futuro, dovrà innanzitutto garantire un processo inclusivo per tutti gli attori della scena internazionale, sia a livello di singoli Paesi, sia di gruppi regionali che, come nel caso del “Gruppo africano”, delle “Piccole isole in via di sviluppo”, del “Gruppo arabo”, sono portatori di comuni e legittimi interessi. Proprio l’obiettivo dell’inclusività è alla base della proposta dell’Italia e dei Paesi riuniti dalla sigla “Uniting for consensus” per la riforma e la miglior rappresentatività del Consiglio di sicurezza, volta innanzitutto a dare spazio a regioni sottorappresentate, come l’Africa, l’Asia e l’America Latina, per rimediare a un’ingiustizia storica a tutti evidente”.

In conclusione dell’intervento, Mattarella ha citato le parole di Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni unite, che alla vigilia di questo millennio ricordava come le sfide globali avessero un elemento in comune: non rispettano le frontiere e sono in grado di rendere impotente anche lo Stato più forte: “Più che mai nella storia umana, condividiamo un destino comune. Possiamo dominarlo solo affrontandolo insieme. E questo è il motivo per cui abbiamo le Nazioni unite”.

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Fonte immagine: quirinale.it