Speroni: tre scenari di guerra e pace per la metà del secolo
Questo articolo per la rivista “Futuri” analizza le prospettive al 2050 nei rapporti tra Stati e nei metodi per risolvere i conflitti, sulla base dell’evoluzione del contesto ambientale e sociale e delle tecnologie.
di Redazione
“Guerra e pace nel 2050”: questo è il tema, affascinante e terribile, del n. 18 di Futuri, rivista italiana di futures studies edita dall’Italian institute for the future (Iiff), partecipe del progetto FUTURAnetwork.
La curatrice di questo numero, Carolina Facioni, l’ha illustrato in un video recente nella nostra rubrica “C’è futuro e futuro”. Il saggio del responsabile di FUTURAnetwork Donato Speroni, che qui pubblichiamo per gentile concessione della rivista, applica al tema il metodo dei “tre scenari”: quello sostenibile, fortemente legato al rispetto dei principi dell’Agenda 2030 dell’Onu sottoscritta da 193 Paesi nel 2015 e dei suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile; quello (o sarebbe meglio dire “quelli”, perché molte cose possono andare storte) di collasso della civiltà e aumento della violenza tra Stati, gruppi sociali e persone; infine uno scenario intermedio di business as usual, che di fatto degrada il Pianeta e le condizioni di vita dell’umanità.
Il primo è uno scenario di pace, forse raggiunta attraverso gravi traumi, come accadde per la nascita dell’Onu e l’intensificarsi della cooperazione multilaterale dopo la Seconda guerra mondiale; il secondo è imprevedibile perché può comportare portare guerre totali, catastrofi nucleari, nuove armi di distruzione di massa; il terzo, quello più probabile (come si è letto di recente anche nella nostra intervista a ChatGpt), scarica i problemi sulle future generazioni, quando probabilmente molti valori, bellezze e ricchezze biologiche della Terra saranno ormai perdute. Su tutto questo però grava un’incognita che nella rivista uscita in dicembre già si sottolineava e che si è ulteriormente accentuata in questi mesi: l’umanità sarà ancora arbitra dei suoi destini o a seguito dei suoi molteplici fallimenti avrà revocato l'onere delle scelte ai tavoli di governo e ai campi di battaglia per consegnarle all'Intelligenza artificiale?