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I corsi di istruzione superiore sono ancora fondamentali per carriere di successo?

Le business school stanno perdendo prestigio: calano le assunzioni in ambito tecnologico e di consulenza e si riducono le possibilità di ottenere salari maggiori, a eccezioni delle specializzazioni in scienze e ingegneria.

martedì 11 febbraio 2025
Tempo di lettura: 3 min

Le business school statunitensi sono da sempre considerate il punto di partenza per una carriera nella finanza e nella consulenza: quasi metà delle aziende dell’indice S&P 500, il più importante indice azionario statunitense, sono gestite da una persona con un master in Business administration. Ma negli ultimi anni qualcosa sta cambiando e il loro prestigio sta in parte diminuendo, come nota il settimanale inglese The Economist.

Un primo cambiamento riguarda le opportunità di lavoro: nel 2024, ad esempio, l’84% delle studentesse e degli studenti laureati nelle 15 principali business school degli Stati Uniti hanno trovato lavoro entro tre mesi dalla laurea, il 6% in meno rispetto agli anni precedenti. Un calo maggiore è stato osservato al Massachussetts institute of technology, considerata una delle migliori università al mondo: tra il 2012 e il 2022 in media l’82% degli studenti ha trovato un lavoro al momento della laurea, mentre il 93% dopo tre mesi. Nel 2024 queste percentuali sono diminuite rispettivamente al 62% e al 77%.

In generale l’Economist nota un rallentamento delle assunzioni nelle aziende di consulenza: nell’ultimo anno, ad esempio, il numero di laureati di quattro business school (Chicago booth, Columbia, Mit Sloan e Nyu Stern) assunti da McKinsey, Boston consulting group e Bain è diminuito di un quarto rispetto ai tre anni precedenti. Per le aziende tecnologiche il calo è maggiore: nel 2024 il numero di giovani assunti da alcune compagne, tra cui Amazon, Apple e Meta, si è ridotto di più della metà rispetto al periodo 2018-2022.

Un ulteriore problema riguarda le competenze insegnate, non sempre adatte alle richieste del mercato: come sottolinea il settimanale, “l’America si sta reindustrializzando, ma questa notizia non ha ancora raggiunto i campus universitari”. Il numero di studentesse e studenti iscritti a master in business è quasi quattro volte superiore rispetto a quelli iscritti in ingegneria. E con le politiche della nuova amministrazione Trump questo potrebbe essere un problema.

Da ultimo, frequentare master non offre sempre la certezza di ottenere salari migliori: le studentesse e gli studenti iscritti a circa il 40% dei master statunitensi non guadagnerà soldi extra rispetto a chi ha ottenuto solo una laurea triennale, o in alcuni casi subirà delle perdite finanziarie, spiega l’Economist in un altro articolo dedicato all’istruzione superiore. La situazione è simile nel Regno Unito: all’età di 35 anni le persone che hanno un master non guadagnano più di chi ha solo una laurea triennale. La differenza di salari dipende dagli studi intrapresi: chi si laurea in scienze informatiche o in ingegneria guadagnerà di più se ottiene un master, mentre la differenza è minore per altre specializzazioni.

Le donne, invece, hanno maggiori possibilità di ottenere un ritorno economico frequentando un master: uno studio inglese ha scoperto che i titoli superiori garantiscono guadagni maggiori alle donne in 14 materie su 31 analizzate; per gli uomini questo è vero solo per sei materie. Le donne con titoli di studio più alti hanno salari maggiori rispetto a quelle senza titoli superiori perché lavorano per più ore, una differenza più evidente se si considerano le donne con figli.