Libri ed e-book sono destinati a coesistere ma si diversificherà l’approccio alla lettura
La carta mantiene la centralità, ma web ed e-commerce influenzano la promozione. Il ruolo dei social, con TikTok a dettare i tempi, e i libri scritti dall’intelligenza artificiale.
Il libro a stampa è destinato a morire. Di tanto in tanto, ciclicamente, si affaccia questa previsione. Nel 2007 Amazon lanciò Kindle, il primo lettore di e-book: un successo immediato tra i lettori. Oggi, i libri digitali sono stati affiancati dagli audiolibri e le intelligenze artificiali generative promettono di rivoluzionare anche il mondo dell’editoria. E allora, dicono alcuni, l’industria del libro tradizionale diventerà presto obsoleta. Ma è davvero così?
I numeri dicono di no. Premessa: nessuno può dire con certezza cosa riservi il futuro ai libri cartacei, sia per la variabilità nelle tendenze della lettura elettronica che per l’evoluzione incerta delle abitudini dei consumatori. Tuttavia, le statistiche a livello globale mostrano che i libri cartacei rimangono il mezzo di lettura più diffuso, nonostante negli ultimi dieci anni gli e-book abbiano recuperato terreno. Una tendenza osservabile anche in Italia, come ci conferma il Rapporto sullo stato dell’editoria pubblicato dall’Associazione italiana editori (Aie): nel 2022 e nei primi sei mesi del 2023 le librerie fisiche hanno consolidato la loro posizione come primo canale di vendita dei libri (53,8%), a fronte di un calo dell’online (41,5%). Va comunque ricordato che, nel 2019, il canale digitale aveva solo il 27% del mercato. Per citare il Rapporto, “il libro a stampa è tornato a essere centrale rispetto a un digitale fatto di e-book e audiolibri che non crescono come nel decennio precedente ci si attendeva”. Qui Giovanni Peresson e Samuele Cafasso dell’Aie ragionano sulla centralità del libro nell’offerta culturale di oggi.
Ma è la lettura nelle sue diverse modalità a essere cresciuta nel nostro Paese: secondo il Rapporto il 71% degli italiani tra i 15 e i 74 anni dichiara di aver letto almeno un libro, di carta o elettronico, oppure ascoltato un audiolibro negli ultimi 12 mesi, tre punti percentuali in più rispetto al 2019, quando il dato era attestato al 68%. “Il settore sta attraversando una fase positiva”, dichiara a FUTURAnetwork il presidente dell’Aie Innocenzo Cipolletta. “C’è stato un rimbalzo negli anni della pandemia, nel 2021 le vendite sono cresciute, poi nel ‘22 si sono assestate. Si osserva una buona distribuzione nelle varie tipologie, rispetto al passato è cresciuta la lettura di fumetti e di romanzi”. Per consolidare questo trend, Cipolletta ritiene necessario agire su alcune leve strategiche: “Promuovere la lettura partendo dall’istruzione, con uno sforzo per la riduzione del tasso di abbandono scolastico. Quindi una politica delle biblioteche, che diventino luoghi culturali, che facciano iniziative e attirino le nuove generazioni. Poi bisogna favorire le piattaforme per la distribuzione. Va nella giusta direzione il Bonus cultura giovani, l’ex 18 App, in quanto incentiva ad avvicinarsi alla lettura”.
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I numeri in europa
Il quadro europeo presenta tendenze di vendita contrastanti tra i diversi Paesi e un dato comune: la centralità del libro cartaceo. “Circa la metà dei Paesi che seguiamo è in crescita, l'altra metà è in declino”, ha detto Enrico Turrin, vicedirettore della Federazione degli editori europei (Fep), alla conferenza Readmagine che si è tenuta a giugno a Madrid. Se confrontati con il 2021, i dati sulle vendite di libri cartacei del 2022 sono leggermente diminuiti in Francia, Germania e nei Paesi nordici (Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia), ma sono comunque molto positivi rispetto al 2019, con mercati chiave tra cui Italia, Francia e Spagna che “mostrano una crescita a doppia cifra”. I libri a stampa hanno rappresentato nel 2022 l’84,8% delle vendite, con i libri digitali al 12,6% e gli audiolibri al 2,5%. Nei Paesi nordici, però, la Fep registra un marcato spostamento verso il digitale, alimentato principalmente da servizi di abbonamento digitale come Storytel e BookBeat, che sono in gran parte focalizzati sugli audiolibri.
Raccomandato da TikTok
Quando si parla di lettura digitale bisogna tenere presente che la definizione è molto più ampia della semplice lettura sul Kindle. Si pensi alle piattaforme social di narrazione e lettura o all’utilizzo di Internet come strumento per l’approfondimento di un libro. Il digitale ha anche influito significativamente sulla promozione del libro e sulla catena di distribuzione. I libri lanciati su piattaforme come TikTok finiscono sempre più spesso in classifica tra i più venduti. E nell’ultimo decennio la diffusione del commercio online ha aumentato a dismisura l’offerta di titoli. Il mercato dell’editoria, già frammentato, ha subito di conseguenza un’accentuazione del fenomeno: una sorta di effetto di “moltiplicazione delle nicchie”. Infine, l’emergere di piattaforme di autopubblicazione come Amazon Kindle Direct Publishing (Kdp) ha dato ad autori e autrici la possibilità di pubblicare e distribuire i propri libri digitali senza dover passare attraverso case editrici tradizionali.
Gli e-book sono qui per restare
L’esperienza tattile di sfogliare un libro, le pagine tra le dita e l’odore dell’inchiostro e della carta conservano ancora un fascino a cui molti lettori non vogliono rinunciare. Anche tra i più giovani: negli Stati Uniti e nel Regno Unito i ragazzi e le ragazze della Generazione Z e i Millenials sembrerebbero preferire i libri cartacei anziché gli e-book, citando ragioni come la disintossicazione digitale, l’affaticamento degli occhi e l’“odore” dei libri nuovi.
La lettura cartacea funziona anche perché offre anche un vantaggio cognitivo specifico. Ciò è supportato da studi psicologici sull’apprendimento, che mostrano come ricordiamo di più quando leggiamo la parola stampata rispetto a un dispositivo digitale. Una delle più autorevoli studiose della materia è la linguista Naomi Baron, autrice di “Come leggere”, la quale ha mostrato con una serie di esperimenti i vantaggi della lettura su stampa, tra cui una migliore comprensione, un aumento della concentrazione e la maggiore probabilità di ricordare dettagli ed eventi della storia letta. In Svezia la ministra dell’Istruzione Lotta Edholm ha deciso di vietare l’uso dei dispositivi digitali alle materne. “Gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo, i libri fisici sono importanti per l'apprendimento", ha detto Edholm, aggiungendo che l’obiettivo è la completa eliminazione dell’apprendimento digitale per gli studenti sotto i sei anni.
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Perché alcune persone, invece, preferiscono leggere gli e-book rispetto rispetto ai libri tradizionali? I fattori principali sono le preoccupazioni ambientali, la comodità e la possibilità di archiviare più libri su un unico dispositivo. Intanto negli ultimi anni le innovazioni nel mondo della letteratura ci hanno portato audiolibri e fumetti digitali. Con lo sviluppo delle intelligenze artificiali generative e l’integrazione delle tecnologie multimediali, come l’animazione, gli ologrammi 3D e la realtà virtuale, i lettori potrebbero essere in grado di vivere le storie in modi completamente nuovi e interattivi. Oculus, di proprietà di Meta, è focalizzato sui videogiochi ma sta esplorando applicazioni più ampie nel campo della realtà virtuale, compresa la lettura immersiva. Htc Vive è un'altra azienda che studia dispositivi Vr applicati alla lettura.
E se lo scrivesse ChatGpt?
Si è acceso anche il dibattito sugli impatti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’editoria. C’è chi sostiene che le Ai generative possano minacciare gli autori e il concetto di scrittura e chi invece parla di grandi opportunità, sia in termini di contenuti che di pubblicità. Da qualche tempo i libri generati dall’intelligenza artificiale stanno invadendo Amazon. A settembre la società ha introdotto una nuova policy che limita gli autori a pubblicare non più di tre libri al giorno sulla sua piattaforma. E ha stabilito un’altra regola che impone agli scrittori di esplicitare se il loro materiale sia opera dell’Ai. Uno scenario in cui le intelligenze artificiali generative sostituiscano i libri è ciò che Peter Wang, inventore di PyScript e co-fondatore di Anaconda, ha recentemente immaginato in un post su X. Invece di pubblicare libri, la gente pubblicherà "thunk", un'invenzione che Wang ha descritto come “pepite di pensiero che possono interagire con il lettore in modo dinamico e multimediale”. Il Ceo di BuzzFeed, Jonah Peretti, ha fatto previsioni simili. Come riporta The Week, Peretti ha affermato che i contenuti statici alla fine verranno sostituiti “e il pubblico inizierà ad aspettarsi che tutti i contenuti siano curati e dinamici”. La tecnologia “porterebbe a nuovi formati più gamificati, personalizzati e interattivi", ha aggiunto. I maggiori esperti del settore invitano però a essere realisti: tutti i formati sono destinati a coesistere e nessuno dovrebbe causare l’estinzione dell’altro. Alcune questioni restano però aperte: ad esempio, se gli audiolibri riusciranno un giorno a superare in popolarità gli e-book.
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