Oltre la Buchmesse: leggere e scrivere per aprirci a diverse visioni del mondo
La Fiera del Libro di Francoforte è uno dei palcoscenici più importanti al mondo per discutere di sviluppi socio-politici internazionali. Qui le persone si riuniscono per scambiare idee, impegnarsi in un dialogo costruttivo su questioni urgenti e confrontarsi con altre prospettive su un piano di parità, "senza censure né cesure”.
Domenica 20 ottobre si è conclusa la Frankfurter Buchmesse 2024 e il bilancio che si può trarre è positivo: la più grande fiera internazionale del libro prosegue sulla strada del successo. Quest'anno hanno partecipato complessivamente 230mila visitatori, di cui 115mila operatori commerciali (anno precedente: 105mila) provenienti da 153 Paesi (anno precedente: 130 Paesi) e 115mila visitatori privati (anno precedente: 110mila). Oltre 4.300 espositori (anno precedente: 4.100) si sono presentati e più di 3.300 eventi hanno offerto un programma ricco e variegato nei due giorni e mezzo di apertura al pubblico.
Karin Schmidt-Friderichs, rappresentante della presidenza dell'Associazione tedesca degli editori e dei librai, ha riassunto: “L'industria del libro può guardare a cinque giorni di successo: la Fiera del Libro di Francoforte si è dimostrata ancora una volta un'ottima piattaforma per lo scambio, il networking e i buoni affari. Allo stesso tempo, è stato un festival di idee, dibattiti e nuove prospettive sui temi del nostro tempo”.
Il Paese ospite di quest'anno, l'Italia, si è presentato con il motto “Radici nel futuro“. Il programma ufficiale prometteva di rievocare le “glorie del passato” e di guardare al futuro, verso un domani “che speriamo appunto migliore”, come si legge nelle dichiarazioni pubbliche. Sebbene sia stato ribadito dagli organizzatori che “nessuno vuole convincere né tantomeno convertire nessuno. Ma vorremmo conoscerci e farci conoscere meglio, incontrarci, dialogare come mai finora è stato possibile, senza censure né cesure“, gli autori critici nei confronti dell'attuale governo e delle sue politiche non erano ammessi nel programma ufficiale.
Tuttavia, il tentativo di emarginare queste voci, di non evidenziare e chiarire i punti ciechi del passato e di offuscare un'ampia visione del futuro, e quindi di impedire la diversità delle possibili visioni del mondo, delle convinzioni politiche e delle opinioni controverse, ha portato al risultato opposto: proteste e polemiche che si sono propagate anche al di fuori dei confini nazionali, e hanno portato cosi a una maggiore attenzione per una società vitale e vivace, letterariamente e politicamente attiva e critica, quale è quella italiana.
Il Salone del Libro di Francoforte ha offerto un grande palcoscenico alle voci critiche: prima fra tutte quella di Roberto Saviano, molto conosciuto anche in Germania come icona della legalità. Infatti, tutti i suoi libri sono stati pubblicati in traduzione tedesca e sono regolarmente nelle classifiche dei bestseller tedeschi. Il mancato invito allo scrittore scomodo nella delegazione ufficiale italiana a Francoforte ha suscitato grande scalpore. Jürgen Boos, direttore della Frankfurter Buchmesse, ha reagito con decisione e lanciato un segnale chiaro invitando Saviano come ospite degli editori tedeschi. Saviano ha accolto l’invito e parlato per diversi giorni consecutivi: al PEN di Berlino, sul palco letterario di ZDF, ARD e 3sat, nel padiglione di Francoforte e sui podi dei principali quotidiani: “Zeit”, “Süddeutsche Zeitung” e “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. I suoi messaggi sono stati chiari e accolti con grande interesse e applausi.
Allo stesso modo Antonio Scurati, la cui serie di romanzi “M” è disponibile in traduzione tedesca dal 2020, ha usato toni diretti in una conversazione in occasione del suo recente saggio “Fascismo e populismo. Mussolini oggi“, ora tradotto anche in tedesco. In un’intervista al podcast di Radio COSMO italiano, Scurati ha criticato l'oblio storico della classe dirigente attuale e il mancato confronto critico con le proprie radici storiche: "Non solo è in atto un tentativo di riscrivere la storia, cambiandola di segno e di fatto negandola. A mio avviso, è anche in atto una svolta illiberale nel nostro Paese."
Alla luce di ciò, si potrebbe anche prendere a prestito il detto “piedi freddi”, un'espressione tedesca (comune anche in inglese) per indicare la sensazione di disagio nei confronti di una situazione e il conseguente ritiro da essa. È proprio “Piedi Freddi” il titolo dell’ultimo romanzo di Francesca Melandri, pubblicato in traduzione tedesca poco prima della fiera del libro. L'autrice, molto legata alla Germania, affronta sempre coraggiosamente il passato nei suoi romanzi, e qui ripercorre la storia del padre, convinto sostenitore di Mussolini, alla ricerca di verità sulla guerra in Ucraina oggi e la Ritirata di Russia ieri. Scoprite di più nell'intervista all'autrice su Radio COSMO italiano.
Come storica, lo studio della storia italiana mi sta particolarmente a cuore e sono lieta che i lettori e gli editori tedeschi continuino a mostrare grande interesse per la storia d'Italia. Tutte le epoche hanno i loro appassionati e tali scelte si riflettono nei programmi editoriali: tra le case editrici leader nei settori della saggistica e della scienza ci sono la storica casa editrice C.H. Beck (“Die Welt im Buch. Seit 1763”, “Il mondo nel libro. Dal 1763”), e Hanser Verlag, anch'essa con sede a Monaco di Baviera, nonché la piccola casa editrice berlinese Klaus Wagenbach, nota per la sua specializzazione sull'Italia tra gli editori tedeschi, che quest'anno festeggia il suo 60° anniversario (è stata fondata nel 1964).
Non posso elencare qui la marea di nuove pubblicazioni presentate alla fiera del libro, ma vorrei cogliere l'occasione per citare due risorse utili per gli storici che lavorano in una prospettiva italo-tedesca: alla Rassegna SISCALT curata e pubblicata dalla Società italiana per la Storia Contemporanea dell’Area di lingua tedesca, in breve SISCALT, e le Informazioni bibliografiche sulla Storia contemporanea italiana a cura dell’Istituto Storico Germanico di Roma.
Infine, vorrei segnalare la seguente pubblicazione, alla quale sono felice di aver contribuito: in occasione della Fiera del Libro di Francoforte 2024 con l'Italia come ospite d'onore, la Bundeszentrale für politische Bildung (l‘Agenzia federale per l’educazione civica) ha dedicato un'attenzione particolare all'argomento pubblicando nella sua rivista “Aus Politik und Zeitgeschichte” il numero speciale Italien. Per questo fascicolo, ho indagato sulla questione “Con la sostenibilità verso il futuro? L’Italia e il Green Deal“. Dopo un analisi del Pnrr e dei cambiamenti nel mondo delle imprese (motori importanti della trasformazione in corso) e della società civile, sono arrivata a una conclusione: sebbene gli sviluppi attuali vadano in senso contrario, come riporta in dettaglio l'ASviS nel suo rapporto “Coltivare ora il nostro futuro” recentemente pubblicato, esiste un potenziale per un rinnovamento globale del Paese in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Anche grazie al prezioso lavoro che l'ASviS ha avviato e continua a svolgere. È infatti in corso un processo (spero) irreversibile in cui politica, imprese e società civile lavorano (per forza delle cose) insieme.
Sarà il futuro a mostrarci dove porterà questo percorso. Con ASviS, FUTURAnetwork e platea2030 ci impegniamo a plasmare questa trasformazione in linea con l’Agenda2030 e il Patto per il Futuro recentemente adottato dalle Nazioni Unite. Scopriremo in che misura la sostenibilità determina il futuro del commercio librario in un blog e interviste successive. Stay tuned.
Copertina: Roberto Saviano al PEN Berlin e.V, Foto: Karoline Rörig