Insieme per una “giusta transizione”: un’intervista a Enrico Giovannini
Il diretto scientifico dell’ASviS in dialogo con platea2030 e la comunità tedesca. Tra i temi affrontati: Next generation Eu, elezioni europee, ruolo della società civile. (VIDEO)
Il Festival dello Sviluppo sostenibile si è concluso poco più di un mese fa, ma i risultati che ha portato alla luce non sono affatto superati. Al contrario, i rapporti presentati dall'ASviS in occasione dell'evento centrale di chiusura, le raccomandazioni e le richieste avanzate restano valide e urgenti, come ha affermato la presidente dell'ASviS Marcella Mallen: “l’attuazione dell’Agenda 2030 è ancora una partita da giocare e da giocare insieme, con maggiore slancio a tutti i livelli”.
In questo senso ha parlato anche Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, illustrando nel suo intervento lo stato di attuazione in Italia degli Obiettivi dell’Agenda 2030, ben lontano dai progressi necessari e auspicabili. Ha dunque presentato le proposte dell’ASviS alle Istituzioni (qui la presentazione completa): dall’approvazione della nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, quadro di riferimento indispensabile per assicurare il coordinamento delle politiche settoriali; alla decisione di orientare i circa 140 miliardi dei fondi di coesione nazionali ed europei 2021-2027 verso la realizzazione dell’Agenda 2030; compreso la costruzione di un sistema multilivello di strategie e di agende territoriali per lo sviluppo sostenibile, assicurando la coerenza delle politiche territoriale e nazionali; dall’approvazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, dotandolo di adeguate risorse, attingendo anche ai fondi del Pnrr e di Coesione 2021-2027, all’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima, strumento importante al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e di decarbonizzazione al 2050 (per una descrizione e analisi complessiva del Pniec si veda anche il Technical report di Ecco).
In foto: Enrico Giovannini.
Ormai siamo arrivati a fine giungo, e si aspetta con ansia la pubblicazione di questo Piano che il Governo dovrà presentare alla Commissione europea entro il 30 giugno. Il 20 giugno l’ASviS ha intanto pubblicato un suo policy brief che avanza “Dieci raccomandazioni per la stesura del nuovo Piano nazionale integrato energia e clima”. Durante la conferenza stampa di presentazione, Enrico Giovannini ha sottolineato l’importanza del Pniec, concludendo: “Si pensa che i Piani siano solo pezzi di carta, ma non è così: questo Piano orienterà gli investimenti dei prossimi dieci anni”.
Qualche giorno prima, il 9 giugno, abbiamo avuto l'opportunità di fare un'intervista con Enrico Giovannini, in cui – poco dopo il festival – abbiamo fatto il punto sui risultati, parlato delle prospettive dello sviluppo sostenibile in Italia e dello stato delle relazioni italo-tedesche.
Alla domanda sull'attuazione e sul proseguimento delle riforme e delle trasformazioni avviate sotto il governo di Mario Draghi, di cui Giovannini è stato ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, il direttore scientifico dell’ASviS ha risposto che a suo avviso il lavoro sulle materie di sua competenza sta continuando anche dopo il cambio di governo. Sebbene vi siano alcuni cambiamenti, l'orientamento e la strategia di base non sono stati stravolti, sia nella scelta degli investimenti che nel nuovo Codice degli appalti: “Ci sono cambiamenti che non modificano la strategia complessiva”, ha detto. Dopotutto, devono essere rispettati i principi del Next generation Eu. Inoltre, si possono notare nuovi interessanti sviluppi, come il fatto che l'impegno verso i principi della sostenibilità è stato inserito nelle gare d'appalto pubbliche: “Questa è la nuova strada per sviluppare delle infrastrutture, che va ben oltre gli investimenti del Next generation Eu”. Benché, purtroppo, in Italia manchi tuttora una pianificazione del sistema infrastrutturale basata su una visione sistemica di lungo periodo, come si legge in un recente articolo. Giovannini vede l'Italia inoltre vincolata da accordi internazionali, come quelli del G7, di cui assumerà la presidenza il primo gennaio 2024: la crisi climatica e il tema della sostenibilità occupano un ruolo sempre più importante anche a questo livello e l'Italia è chiamata a contribuire a questo sviluppo.
Infine, in vista del 2024, Giovannini ha ricordato le elezioni europee come una tappa importante: anche se al momento non si possono fare previsioni affidabili, si sta delineando uno spostamento dell'equilibrio politico a favore delle forze di centro-destra e non sarebbe da escludere che queste ultime mettano in pratica l’annuncio di arrestare o rallentare la transizione ecologica già avviata – che sarebbe un “enorme errore”. Per questo è ancora più importante che la società civile e le loro organizzazioni continuino a impegnarsi con perseveranza per l'urgente necessità di una transizione sociale, ecologica, digitale, in breve la “transizione giusta”, e la richiedano ai governanti e alle istituzioni, indipendentemente dagli equilibri politici di potere.
In tale contesto, infine, si è parlato anche dei rapporti italo-tedeschi. Il giorno prima, l'8 giugno, il cancelliere Olaf Scholz aveva visitato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Roma, e in quell'occasione i due capi di governo avevano espresso reciprocamente la volontà di intensificare la cooperazione bilaterale. Nell'autunno del 2023 sono previste consultazioni governative e la firma del piano d'azione italo-tedesco in preparazione da tempo. Alla domanda di cosa ci si aspetta dalle relazioni italo-tedesche e dal Piano d'azione, Giovannini ha risposto che potrebbe essere un'àncora di stabilità. In Italia e in Germania vi sono diverse opinioni, ad esempio sulla questione migratoria, "una patata bollente” ha commentato Giovannini, o sulle regole fiscali, ma si spera che si trovino soluzioni a livello europeo. Alla luce di questi e altri possibili contrasti, sarebbe ancora più importante rafforzare e ampliare le relazioni bilaterali tra le organizzazioni della società civile, soprattutto in vista delle elezioni europee. ASviS sarà lieta di rafforzare ed espandere la cooperazione con partner tedeschi come platea2030.
Ringraziamo vivamente Enrico Giovannini per questa intervista e siamo lieti di continuare e rafforzare la cooperazione italo-tedesca per lo sviluppo sostenibile con platea2030 e i nostri partner.
Colgo l’occasione per rinviare alla documentazione della serie dei “Dialoghi italo-tedeschi per lo sviluppo sostenibile” organizzati e realizzati nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile. Ormai sono disponibili anche le video-registrazioni degli eventi.