Le tappe della Strategia tedesca per lo sviluppo sostenibile
Nel corso degli anni la questione della sostenibilità è diventata uno dei temi centrali della politica in Germania. Questo sviluppo è facilitato da una componente strutturale: la Deutsche Nachhaltigkeitsstrategie.
di Karoline Rörig
Il prossimo anno sarà passato mezzo secolo da quando, nella primavera del 1972, apparve uno studio che scosse la comunità mondiale: il rapporto del Club di Roma "The limits to growth" (I limiti della crescita). In esso, gli autori tracciavano un quadro del presente e del futuro tanto cupo quanto realistico, basato sulle prime simulazioni al computer, e prevedevano: "Se l'attuale aumento della popolazione mondiale, l'industrializzazione, l'inquinamento, la produzione di cibo e lo sfruttamento delle risorse naturali continueranno inalterati, i limiti assoluti della crescita sulla terra saranno raggiunti nel corso dei prossimi cento anni.“
Oggi, 50 anni dopo, siamo ormai giunti da tempo in questo futuro. Per molto tempo, l'umanità non ha ascoltato gli avvertimenti degli scienziati, superando invece ripetutamente i limiti della crescita, spingendoli oltre e in avanti. Di fronte alle conseguenze sempre più evidenti del cambiamento climatico e delle crisi che lo accompagnano, tuttavia, un cambiamento di coscienza si è gradualmente innescato: nel 1992, le Nazioni unite si sono impegnate sul principio guida dello sviluppo sostenibile, adottando a Rio de Janeiro un programma d'azione globale: l'Agenda 21. Con questo manifesto, gli Stati firmatari hanno dichiarato la loro volontà di attuare questo principio guida in tutti i settori politici e con la partecipazione della società e dell'economia.
All’epoca, anche la Germania ha firmato l'Agenda 21, ma sono passati altri dieci anni prima che il governo federale tedesco, allora sotto la guida del cancelliere Gerhard Schröder, presentasse – in preparazione del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile a Johannesburg nel 2002 – per la prima volta una strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile intitolata "Prospettive per la Germania". Qui sono state formulate le linee guida e i capisaldi dell'azione di governo, che rimangono validi ancora oggi: la giustizia intergenerazionale, la salvaguardia della qualità della vita (nei settori della salute, dell'ambiente, dell'educazione, del lavoro), la necessità di coesione sociale e la determinazione ad assumere responsabilità internazionali. La sostenibilità è stata così elevata ad un requisito centrale di tutte le politiche di riforma orientate al futuro, soprattutto nei settori dell'energia, della mobilità, dell'agricoltura e della protezione dei consumatori, del cambiamento demografico, dell'istruzione, del commercio e dell'industria e della globalizzazione.
Da allora, lo sviluppo, la guida e la gestione della Strategia di sviluppo sostenibile (Sts) sono incardinati nella Cancelleria federale, e si basano in particolare sul lavoro di tre istituzioni: il Comitato dei segretari di Stato per lo sviluppo sostenibile, il Consiglio consultivo parlamentare per lo sviluppo sostenibile e il Consiglio per lo sviluppo sostenibile.
Fonte: German Sustainable Development Strategy – Update 2021 – Summary, p. 13
Il Comitato dei segretari di Stato per lo sviluppo sostenibile, creato nel 2001, è responsabile dell'attuazione, della revisione e dell'ulteriore sviluppo della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Dopo il Gabinetto federale, questo comitato è il secondo più alto organo decisionale del governo tedesco in materia di politiche di sostenibilità. In esso, ogni ministero è rappresentato da un segretario di Stato, ed è presieduto dal capo della Cancelleria federale. Il Comitato dei segretari di Stato per lo sviluppo sostenibile funge da perno centrale della Sts.
Nel 2004, il Bundestag ha istituito il Consiglio consultivo parlamentare per lo sviluppo sostenibile. Quest’organo trasversale si considera il "guardiano" della sostenibilità in parlamento ed esamina le proposte legislative per controllare se rispettano gli obiettivi della nazionale strategia di sostenibilità. Nel 2001, l'allora cancelliere Gerhard Schröder ha istituito il Consiglio per lo sviluppo sostenibile (Rat für nachhaltige Entwicklung). È un organo consultivo indipendente nelle sue attività, nominato dal governo tedesco ogni tre anni fin dal 2001, l'ultima nel 2020. I suoi membri sono esponenti della società civile, dell'economia, della scienza e della politica. Il Consiglio realizza anche progetti propri per diffondere le pratiche della sostenibilità, fornisce spinte e impulsi al dialogo politico e sociale e connette gli attori attraverso una rete di unità regionali per lo sviluppo sostenibile. Un ritratto dettagliato viene fatto più avanti nella nostra rubrica.
Dal 2002, la Strategia tedesca per lo sviluppo sostenibile è stata regolarmente rivista e adattata sotto la guida della Cancelleria e in cooperazione con le istituzioni sopra menzionate. A tal fine, il governo tedesco pubblica relativi "rapporti di progresso": il primo di questi rapporti è stato pubblicato nell'autunno 2004, seguito da altri rapporti nell'ottobre 2008 e nel febbraio 2012. Oltre a ciò, dal 2006 l'Ufficio federale di Statistica pubblica ogni due anni dei "rapporti sugli indicatori" su come si sono sviluppate in dettaglio le aree centrali della politica sostenibile in Germania. Infine, dopo l'adozione dell'Agenda 2030 nel settembre 2015, il governo tedesco ha rivisto a fondo la sua Strategia per lo sviluppo sostenibile e ha presentato un aggiornamento nel novembre 2018. Sulla base dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, la Sts ha assunto un orientamento più internazionale, con l'espansione delle aree tematiche e degli obiettivi.
All'inizio del nuovo decennio, nel 2019-2020, la Strategia tedesca per lo sviluppo sostenibile è stata nuovamente rivista in un processo globale e partecipativo che ha coinvolto il pubblico interessato e i rappresentanti di economia, società, politica, cultura e scienza. Indubbiamente, la pandemia di Covid-19, che è arrivata a sorpresa in quel periodo, ha plasmato il lavoro di questa nuova edizione. Sulla base delle indicazioni delle cosiddette "conferenze di dialogo" che hanno avuto luogo tra l'ottobre 2019 e il febbraio 2020, il governo federale tedesco ha preparato una prima bozza, che è stata poi sottoposta a riflessione e discussione tramite consultazioni online e altre forme di partecipazione nell'ottobre 2020 (Forum Sostenibilità 2020). Al termine di questo processo, il governo, tenendo conto dei risultati delle consultazioni, ha elaborato la versione finale aggiornata della Strategia per lo sviluppo sostenibile (Deutsche Nachhaltigkeitsstrategie), che è stata infine pubblicata il 10 marzo 2021 dopo l’approvazione finale del Gabinetto federale. Questa nuova Sts 2021 di recente è stata tradotta, in una versione ridotta, in tutte le sei lingue delle Nazioni Unite ed è quindi accessibile a un vasto pubblico internazionale.
Nelle prossime puntate, approfondiremo singoli aspetti della Sts e avremo anche l’occasione e il piacere di parlare con rappresentanti e responsabili delle istituzioni citate. Il governo federale uscente ha sempre prestato molta attenzione alla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, aprendo così la strada al suo ulteriore sviluppo. Si può presumere che questo lavoro continuerà con lo stesso impeto e dinamismo anche in futuro. Nella sua prefazione alla Sts 2021, Angela Merkel osserva che tutti gli Stati sono chiamati a procedere più rapidamente e con più determinazione nell'attuazione dell'Agenda 2030: "Per raggiungere gli obiettivi della Strategia tedesca per lo sviluppo sostenibile e dell'Agenda 2030, dobbiamo prendere la strada di una trasformazione veramente ambiziosa e completa". Ora è il momento di stabilire la giusta rotta per il Decennio d'azione, prosegue, riprendendo l'appello urgente delle Nazioni unite del 2019: la trasformazione verso un mondo sostenibile può avere successo solo se la plasmiamo e la portiamo avanti insieme!
Con questo spirito vorrei concludere oggi. Spero che il Dialogo italo-tedesco per lo sviluppo sostenibile possa dare un contributo costruttivo a questa trasformazione.