La popolazione mondiale raggiungerà il picco di 10,3 miliardi nel 2080
La cifra inizierà poi a diminuire più velocemente rispetto a quanto previsto dieci anni fa, a causa dei bassi tassi di fecondità. Nel 2080 il numero di persone con più di 65 anni supererà quello degli under 18. I dati del nuovo World population prospects.
La popolazione mondiale arriverà a 10,3 miliardi di persone (dagli attuali 8,2 miliardi) nel 2080 e poi inizierà a diminuire. Entro la fine del secolo la popolazione mondiale sarà inferiore del 6% (pari a 700 milioni di persone) rispetto alle stime elaborate dalle Nazioni Unite dieci anni fa, una riduzione causata da diversi fattori, tra cui tassi di fecondità inferiori a quanto previsto in precedenza. Lo rileva il World population prospects 2024 pubblicato dalle Nazioni unite l’11 luglio in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
L’andamento demografico non è uguale in tutto il mondo: in alcuni Paesi la crescita demografica si è arrestata, mentre in altri continua a ritmi diversi. Più di una persona su quattro (il 28% della popolazione mondiale) vive in uno dei 63 Stati, come Cina, Russia, Germania e Giappone, in cui la popolazione ha raggiunto il picco già nel 2024; in 48 Paesi verrà raggiunto tra il 2025 e il 2054. Centoventisei Paesi continueranno a crescere oltre il 2054 fino alla fine del secolo, tra cui l’India, l’Indonesia, la Nigeria, il Pakistan e gli Stati Uniti. In alcuni Stati africani, come la Repubblica Democratica del Congo, il Niger e la Somalia, la popolazione raddoppierà tra il 2024 e il 2054.
A livello mondiale il tasso di fecondità è passato da 3,31 figli per donna nel 1990 a 2,25 nel 2024. Più della metà dei Paesi hanno un tasso di fecondità inferiore al cosiddetto tasso di sostituzione, pari a 2,1 figli per donna, che permette a una popolazione di rimanere stabile. La Cina, l’Italia, la Spagna e la Corea del Sud sono tra i Paesi con un tasso di fecondità “ultra-basso”, con meno di 1,4 bambini nati per ogni donna. Gli incentivi economici per la natalità previsti in alcuni Paesi non si stanno rivelando sufficienti per invertire il calo demografico. Per molti Stati, quindi, l’immigrazione sarà il principale motivo di crescita della popolazione.
L’aspettativa di vita alla nascita è tornata ad aumentare dopo essersi fermata a causa della pandemia da Covid-19, raggiungendo nel 2024 i 73,3 anni a livello globale (8,4 anni in più dal 1995). Entro la fine del 2050 più della metà dei decessi a livello globale avverrà all’età di 80 o più anni, un aumento significativo rispetto al 17% del 1995. La popolazione mondiale sarà sempre più anziana; nel 2080 il numero di persone con più di 65 anni raggiungerà i 2,2 miliardi, superando la quota di bambini e ragazzi con meno di 18 anni. Rafforzare i sistemi sanitari e di protezione sociale e investire nelle tecnologie, avverte il Rapporto, sono politiche necessarie per adattarsi a una società con una nuova struttura demografica.
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