I baby boomer sono la generazione più ricca, eppure spendono sempre di meno
Eredità per i figli, pandemia, spese sanitarie in aumento causa longevità: queste le tre motivazioni che secondo l’Economist spingono la generazione del boom delle nascite a tirare la cinghia. Con ripercussioni significative sull’economia mondiale.
“I baby boomer sono la più fortunata generazione della storia”, e non solo perché la maggior parte di loro non ha combattuto guerre ed è cresciuta in un periodo di forte sviluppo economico. A dirlo l’Economist, che dedica due approfondimenti ai processi di spesa e risparmio della generazione nata tra il 1946 e il 1964 (quella del boom delle nascite, da cui deriva il nome), rivelando alcune sorprese.
I baby boomer (o semplicemente boomer) “non sono tutti ricchi”, dice il settimanale inglese, “ma nel complesso hanno accumulato patrimoni significativi, grazie a una combinazione di tassi di interesse in calo, costi di costruzione delle case ribassati e stipendi alti”. Ad esempio, gli anziani americani costituiscono il 20% della popolazione del Paese, ma possiedono il 52% della sua ricchezza nazionale netta. Però, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, spendono poco. Un fenomeno non solo statunitense, ma caratteristico di tutto il mondo sviluppato.
Negli studi economici, riporta il settimanale, esiste un modello semplice che spiega gli andamenti di spesa durante le varie fasi della vita. Quando si è giovani, le uscite superano il reddito, perché ci si indebita per pagarsi l’istruzione o comprare la prima casa. Nella mezza età, si tende a risparmiare soldi in vista della pensione. In vecchiaia (teoricamente) si spende più di quanto si guadagna, godendosi i risparmi di una vita. Solo che le cose stanno andando diversamente: dal 2015 in poi, infatti, gli economisti hanno notato nei Paesi sviluppati (dall’Italia agli Usa, dal Giappone alla Gran Bretagna) un fenomeno di “decumulo della ricchezza”, per cui gli anziani spendono sì i loro risparmi, ma molto più lentamente del previsto. Questo fenomeno, dato il forte potere d’acquisto detenuto dai baby boomer, ha un impatto significativo sulla crescita economica globale, sull’inflazione e i tassi di interesse.
Ma perché si verifica questo trend?
Per spiegarlo l’Economist chiama in causa tre fattori. Il primo riguarda il “lascito” ai figli. Molti boomer vogliono trasmettere la ricchezza accumulata in vita ai loro discendenti, che hanno difficoltà a comprarsi una casa o pagare le tasse. Il flusso di lasciti, come quota di Pil, sta aumentando rapidamente in tutto il mondo sviluppato: negli Stati uniti, gli americani ereditano circa il 50% di beni in più rispetto agli anni ‘80 e ‘90. Gli irlandesi addirittura il doppio.
Anziani e bisogno di cura: che fare?
Nel film-documentario CareSeekers si affronta un problema che esploderà nel prossimo futuro e di cui le istituzioni non si fanno carico.
Al secondo posto, tra le motivazioni, c’è la pandemia. Gli anziani hanno dovuto affrontare gravi rischi a causa del Covid-19, e molti hanno sviluppato abitudini sedentarie difficili da sradicare. Nel 2022, ad esempio, i più anziani, in America, hanno speso il 18% in meno per mangiare fuori rispetto al 2019.
Ultimo fattore è il “rischio longevità”. Molti boomer diventeranno centenari, il che significa trascorrere un terzo della vita in pensione e dover tenere in considerazione un’eventuale assistenza medica (molto costosa) 24 ore su 24. Soldi che molti baby boomer hanno paura di non avere: secondo una ricerca dell’Employee benefit research Institute (think tank statunitense), la quota di pensionati americani fiduciosi di avere i risparmi per una longevità serena è scesa da oltre il 40% nella metà degli anni 2000 a meno del 30% oggi.
E quando si ha paura di non avere abbastanza soldi, i soldi non si spendono.
Copertina: joyce huis/unsplash