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Pakistan e Indonesia: l'AI aiuta nelle le elezioni, ma restano i problemi reali

In Pakistan l’intelligenza artificiale è servita a Imran Khan per comunicare dal carcere, in Indonesia a Prabowo Subianto per ripulirsi l’immagine. Instabilità economica, clima e rischi per la democrazia minacciano i due grandi Paesi asiatici.

martedì 20 febbraio 2024
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L’intelligenza artificiale (AI) sta diventando sempre più importante anche nelle campagne elettorali: lo dimostrano le elezioni in Pakistan e Indonesia che si sono svolte rispettivamente l’8 e il 14 febbraio. In Pakistan l’ex primo ministro Imran Khan ha utilizzato l’AI per comunicare con i proprio sostenitori dal carcere, dove si trova da diversi mesi con l’accusa di corruzione e di divulgazione di documenti riservati. In Indonesia l’AI è servita all’ex generale e attuale ministro della Difesa, Prabowo Subianto, per ripulirsi l’immagine e per comunicare con gli elettori più giovani (metà degli aventi diritto al voto in Indonesia ha meno di 40 anni). Entrambi i Paesi si trovano a dover affrontare problemi reali: il Pakistan è alle prese con difficoltà economiche e con le conseguenze del cambiamento climatico; l’Indonesia dovrà fare i conti con il passato e con i rischi per la democrazia.

In Pakistan messaggi dalla prigione creati con l’AI

Alle elezioni pachistane dell’8 febbraio i candidati vicini a Imran Khan hanno ottenuto ottimi risultati, impedendo alla Lega musulmana del Pakistan, guidata dall’ex primo ministro Nawaz Sharif e sostenuta dall’esercito, di ottenere la maggioranza. Il Movimento per la giustizia (Pti), il partito di Khan, era stato escluso dalle schede elettorali e i suoi candidati si sono dovuti presentare come indipendenti.

Khan, primo ministro del Pakistan dal 2018 al 2022, è in carcere da diversi mesi. A inizio febbraio è stato condannato a dieci anni con l’accusa di aver rivelato documenti riservati e a quattordici anni per corruzione. Per portare avanti la campagna elettorale dal carcere ha utilizzato l’intelligenza artificiale: partendo dai discorsi trasmessi agli avvocati sono stati creati audio e video con l’AI; su TikTok e YouTube sono stati organizzati comizi virtuali. In un video generato artificialmente (lo vedete qui sotto), il primo ministro ha poi commentato i risultati positivi ottenuti dai candidati indipendenti alle elezioni dell’8 febbraio.

I candidati indipendenti non hanno ottenuto la maggioranza assoluta di seggi in Parlamento; per questo il 13 febbraio la Lega musulmana del Pakistan (Pml-N) e il Partito popolare pachistano, insieme ad altri due partiti minori, hanno trovato un accordo per formare un governo di coalizione. Da giorni i sostenitori di Imran Khan stanno protestando e contestando i risultati elettorali.

“Un governo di coalizione debole senza supporto della popolazione farà fatica a implementare il tipo di risorse necessarie per il Pakistan per risollevarsi dalle sue difficoltà economiche, evitare la bancarotta e ridurre l’inflazione alle stelle” scrive il Guardian. Il Pti potrebbe formare un fronte di opposizione, alimentando il sentimento antimilitare già diffuso tra i cittadini. Preoccupa anche la diffusione delle milizie islamiche al confine con l’Afghanistan. Il Pakistan, inoltre, è particolarmente esposto alle conseguenze del cambiamento climatico: nel 2022, ad esempio, le alluvioni hanno causato più di mille morti e oltre 30 milioni di sfollati. Secondo le stime della Banca mondiale, il Pil del Pakistan potrebbe ridursi del 18-20% entro il 2050 a causa delle conseguenze della crisi climatica, del degrado ambientale e dell’inquinamento atmosferico.

Indonesia, tra avatar digitali e violazioni dei diritti umani

L’intelligenza artificiale ha svolto un ruolo fondamentale anche nelle elezioni di un altro grande Paese asiatico, l’Indonesia, che il 14 febbraio ha votato per eleggere il presidente, l’Assemblea consultiva del popolo (il parlamento) e i consigli locali. Secondo le prime proiezioni, il candidato favorito è Prabowo Subianto, ex generale e attuale ministro della Difesa, appoggiato dal presidente uscente Joko Widodo, ma i risultati ufficiali arriveranno fra circa un mese. Gibran Rakabuming Raka, figlio del presidente uscente, è candidato come vice presidente, sollevando molte preoccupazioni sulle intenzioni di Joko Widodo di voler dare il via a una dinastia politica.

Durante la campagna elettorale Subianto ha sfruttato molto l’intelligenza artificiale: ha creato un avatar digitale per realizzare poster e video dedicati soprattutto al pubblico più giovane. In Indonesia si può votare a partire dai 17 anni e la metà delle persone aventi diritto al voto ha meno di 40 anni. Secondo un sondaggio di Indikator Politik citato da Reuters, il 60% dei giovani della generazione Z e il 42% dei millennial hanno dichiarato di sostenere Prabowo. Subianto ha anche lanciato una propria piattaforma di intelligenza artificiale, chiamata PrabowoGibran.ai, e un’applicazione con cui i sostenitori potevano esplorare paesaggi realizzati dall’AI insieme al candidato.

L’avatar digitale di Prabowo Subianto sulla sinistra. Fonte: PrabowoGibran.ai

L’avatar digitale creato da Subianto è descritto come gemoy” (ovvero carino, coccoloso), un modo per reinventarsi e far dimenticare (o non far ricordare ai giovani) il suo passato di ex generale nazionalista e violento. Subianto è stato infatti rimosso dall’esercito con l’accusa di essere responsabile di violazioni dei diritti umani, tra cui il rapimento di alcuni dissidenti politici, negli anni ’80 e ’90.

“Il futuro dell’Indonesia è cruciale per il resto del mondo. Con 270 milioni di persone, è il quarto Paese per popolazione e ha un ruolo importante per la geopolitica e per il cambiamento climatico. È il più grande esportatore di carbone e ha ampi depositi di nickel, un materiale fondamentale per le batterie delle auto elettriche” scrive il New York Times. L’abbondanza delle risorse nelle sue oltre 17mila isole e la posizione strategica rendono l’Indonesia importante sia per gli Stati Uniti sia per la Cina. Il presidente uscente Joko Widodo ha portato una politica di non allineamento, evitando di schierarsi apertamente con gli Usa o con la Cina, ed è possibile anche il prossimo governo, se guidato da Prabowo Subianto, possa seguire questa linea.