Guterres: un vertice a settembre per preparare un “Summit del futuro” nel 2024
Il segretario generale delle Nazioni unite chiede agli Stati un cambio di passo sull’Agenda 2030. La nuova iniziativa punta a definire un “Patto” che potrebbe costituire la “dose di richiamo per gli SDGs”.
di Flavio Natale
Soluzioni multilaterali per un domani migliore. Le Nazioni unite convocheranno per il 22 e 23 settembre 2024 un “Summit del futuro”, già illustrato in un documento sul tema “Multilateral solutions for a better tomorrow”. L'obiettivo del vertice è quello di rafforzare le strutture delle Nazioni unite e della governance globale per affrontare con più consapevolezza le “nuove e vecchie sfide” dei prossimi anni, con l’intenzione di stipulare un “Patto per il futuro” per avanzare a passo spedito verso la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs nell’acronimo inglese) dell’Agenda 2030. Questo Patto, secondo il segretario generale delle Nazioni unite António Guterres, potrebbe costituire la “dose di richiamo per gli SDGs” e sarà preceduto da un “SDG Summit”, che si terrà a metà settembre 2023, sempre in coincidenza con l’Assemblea generale dell’Onu, nel quale gli Stati che nel 2015 hanno sottoscritto l’Agenda 2030 dovrebbero già definire le aree in cui intendono compiere progressi (il “cosa”), in modo da determinare il “come” durante l’incontro che si svolgerà un anno dopo.
Nell'agosto 2022, il Segretario generale aveva già indicato alcuni percorsi negoziali necessari per arrivare preparati al Summit. Tra questi, la decisione (già presa) di istituire un Ufficio delle Nazioni unite per i giovani; la necessità di dare nuovo slancio al Global digital compact (documento proposto all’interno di “Our common agenda” per “delineare principi condivisi per un futuro digitale aperto, libero e sicuro per tutti”). Sono inoltre previsti l’istituzione di un codice di condotta per una migliore informazione pubblica, nuove regole globali per l'uso pacifico, sicuro e sostenibile dello spazio extraatmosferico e la creazione di un nuovo standard per misurare la prosperità (“oltre il Pil”). Infine, un dibattito di esperti si riunirà ad agosto per delineare una “Nuova agenda per la pace” e fornire la risposta più efficace a vecchi e nuovi rischi per la sicurezza internazionale.
Come connettere però questa roadmap a una più efficace implementazione degli SDGs? Guterres ha indicato vari punti, per “massimizzare i risultati”. Tra questi:
- promuovere la digitalizzazione e l'accesso ai finanziamenti, fattori abilitanti per l’accelerazione degli SDGs;
- affrontare gli ostacoli per l’attuazione dei Goal attraverso la “Nuova agenda per la pace”, promuovendo un'efficace risposta alle crisi, affrontando le fake news e sostenendo il finanziamento globale ai beni pubblici;
- rafforzare gli standard internazionali per favorire gli SDGs (come le misure per andare “oltre il Pil”), i diritti per le generazioni future, i diritti umani e di genere;
- costruire un’Onu più inclusiva ed efficiente, in grado di dialogare attivamente con realtà differenti.
Il Segretario generale informerà gli Stati membri sui preparativi per il Summit del futuro il prossimo 13 febbraio, mentre il 14 febbraio i co-facilitatori del vertice – i rappresentanti permanenti della Germania e della Namibia, Antje Leendertse e Neville Gertze – presenteranno la loro proposta per una tabella di marcia verso il Summit. Sono inoltre previste ulteriori consultazioni con gli Stati membri e con i principali gruppi e altre parti interessate nei prossimi mesi.
“Il Summit del futuro”, si legge sul sito dell’Istituto internazionale per lo sviluppo sostenibile, “offre una rara opportunità per colmare il considerevole divario tra l'ampiezza delle sfide che il mondo sta affrontando (e dovrà affrontare) e la capacità delle Nazioni unite di fornire risposte efficaci, e di collaborare con le altre istituzioni per raggiungere questi obiettivi”.
L’importanza di questo processo e la necessità di arrivarci con una adeguata preparazione a livello nazionale è stata sottolineata anche dal direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini, durante la sua lectio magistralis all’Università di Udine.