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Iea: triplicare il rinnovabile al 2030 è possibile. Cina leader indiscussa del settore

Solare e fotovoltaico guidano la transizione, mentre l’idrogeno resta indietro. Pechino domina la scena, seguita da Usa, Ue e India. Necessarie azioni politiche più incisive. Stop ai sussidi ai fossili. Dal rapporto Renewables 2024.

giovedì 17 ottobre 2024
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Alla Cop 28 dello scorso dicembre, i governi hanno concordato l'obiettivo di triplicare la capacità rinnovabile globale entro il 2030. Il nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (Iea) Renewables 2024 fornisce un'analisi completa sui progressi verso questo obiettivo, valutando le politiche attuate e gli sviluppi di mercato. Il documento esamina l'adozione di tecnologie rinnovabili nei settori di elettricità, trasporti e riscaldamento, evidenziando le principali sfide da affrontare per accelerare la transizione. L'obiettivo appare realizzabile, ma richiede significativi miglioramenti politici e di mercato.

La strada ancora da compiere

L'Iea prevede che la capacità globale di energia rinnovabile crescerà di 2,7 volte entro il 2030 rispetto ai livelli attuali, superando del 25% gli obiettivi nazionali fissati dai governi, ma senza raggiungere l'ambizioso target stabilito alla Cop 28. Lo scenario principale dell'Iea stima l'aggiunta di 5.500 gigawatt (Gw) di nuova capacità rinnovabile entro il 2030, con una crescita annuale di quasi 940 Gw, trainata soprattutto dal fotovoltaico e dall'eolico, che rappresenteranno il 95% dell'espansione totale.

Fonte: Renewables 2024, Iea

Il solare dominerà la scena. La nuova capacità fotovoltaica aggiunta tra il 2024 e il 2030 rappresenta l'80% di rinnovabili a livello globale entro la fine del decennio. L'adozione accelererà ulteriormente a causa del calo dei costi, delle tempistiche più brevi per l'ottenimento dei permessi e dell'integrazione all’interno della società.

Cina, leader mondiale nelle energie rinnovabili

La Cina mantiene il primato nell'espansione della capacità rinnovabile, contribuendo al 60% della crescita mondiale fino al 2030. Il Paese ha superato con sei anni di anticipo il proprio obiettivo di 1.200 Gw di capacità solare fotovoltaica ed eolica e rappresenterà la metà di tutta la nuova capacità installata entro fine decennio. Ma anche l'Unione Europea e gli Stati Uniti stanno accelerando: gli Usa grazie ai crediti d'imposta previsti dall'Inflation reduction act, e l'Europa attraverso aste competitive e contratti di acquisto di energia aziendale. L'India, invece, si distingue per il tasso di crescita più rapido tra le grandi economie, sostenuto anche qui da meccanismi d’asta e politiche di supporto per gli impianti fotovoltaici sui tetti.

Le sfide da affrontare

Nonostante la crescita significativa, restano ostacoli che rallentano il raggiungimento degli obiettivi climatici. L'idrogeno verde rappresenterà solo il 4% della produzione totale di idrogeno nel 2030, limitando il suo contributo all’espansione delle rinnovabili. Pur sostenuto da politiche, richiede infatti maggiore domanda e infrastrutture adeguate. Le economie emergenti poi, nonostante il potenziale, sono frenate da alti costi di finanziamento, infrastrutture di rete inadeguate e politiche incerte. L'Iea suggerisce di creare contesti politici stabili, rinegoziare contratti sui combustibili fossili e accelerare la chiusura delle centrali a carbone.

Produzione e mercato delle tecnologie rinnovabili

Nel settore fotovoltaico, l'Iea rileva un eccesso di offerta, con la capacità produttiva che ha superato la domanda, portando a un dimezzamento dei prezzi dei pannelli solari e a margini negativi per i produttori. Tuttavia, aste e politiche industriali capaci di integrare criteri di sostenibilità e sicurezza delle catene di fornitura sono strumenti chiave per ottimizzare il sistema energetico, sebbene possano comportare prezzi più elevati nel breve termine.

Secondo l'Iea, per triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030 sarà fondamentale “l'emanazione da parte dei governi di politiche per colmare il divario di costo con i combustibili fossili, promuovere l'innovazione, costruire catene di fornitura resilienti, implementare requisiti di sostenibilità ed eliminare i sussidi alle fonti fossili”.

Copertina: Antonio Garcia/unsplash