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I sindaci europei, preoccupati per il clima, chiedono più finanziamenti

Un sondaggio di Eurocities condotto su 92 primi cittadini identifica le sfide delle città nei prossimi anni. Questione abitativa tra le priorità più urgenti. Temi discussi anche nell’incontro “Parma città carbon neutral” del Festival dello sviluppo sostenibile.  

mercoledì 29 maggio 2024
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La maggiore preoccupazione dei sindaci europei è il cambiamento climatico. A rivelarlo Eurocities pulse mayors, sondaggio condotto da Eurocities (rete delle principali città Ue), che ha intervistato 92 sindaci in 28 Paesi europei per identificare le sfide che i primi cittadini considerano cruciali per le loro città.

Più di un quarto dei leader municipali sostiene che il riscaldamento globale sia la minaccia maggiore, e oltre due terzi hanno detto che la maggioranza dei cittadini richiede azioni sulle politiche di decarbonizzazione.

La quasi totalità dei sindaci (94%) vede nell’accesso a un maggior quantitativo di finanziamenti l’unica soluzione per affrontare il riscaldamento globale. Finanziamenti che poi ognuno userebbe in maniera diversa. Un quarto ha dichiarato di voler investire nell’incremento degli spazi verdi, un altro quarto nell’efficienza energetica e nella decarbonizzazione, uno su cinque vorrebbe introdurre soluzioni basate sulla natura e uno su dieci ha identificato l’adattamento degli edifici come sfida cruciale.

E proprio la questione abitativa è il problema che, considerati i risultati dello stesso studio l’anno scorso, ha risalito la classifica delle priorità dei sindaci. Rispetto al 2023, è infatti raddoppiato il numero di leader cittadini che indica l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili come tema di assoluta importanza (passando dal 15% al 30% in un solo anno). 

La questione abitativa, si legge su Politico, è oggetto di un grande dibattito, che coinvolge sacche di cittadinanza che prima non venivano toccate da questo problema: “Una volta appannaggio dei residenti a basso reddito, ora è una preoccupazione anche per la classe media”.

Renaud Payre, vicepresidente della Métropole de Lyon, un’autorità che comprende la città di Lione e i suoi sobborghi, ha dichiarato alla testata statunitense: “Stiamo affrontando una grave carenza di alloggi dignitosi, convenienti e adeguati”, ha detto. “I lavoratori che forniscono servizi essenziali per il buon funzionamento della nostra società – assistenti sociali, infermieri, cassieri, addetti alle pulizie, autisti dei trasporti pubblici, ecc. – non hanno più accesso agli alloggi nelle nostre città”. Lo stesso Payre ha invitato la Commissione europea a istituire una “piattaforma dedicata all’edilizia abitativa per sostenere i partenariati tra autorità nazionali, regionali e locali e i fornitori di alloggi”.

Un tema di cui si parlerà sicuramente anche nell’edizione 2024 della Cities mission conference, dal titolo “Empowering cities – The climate neutral and smart cities mission in action”, che si terrà a Valencia il 25 e 26 giugno.

La crisi climatica minaccia il mercato immobiliare, chi pagherà il conto?

Un decimo del valore delle proprietà residenziali del mondo è minacciato dal riscaldamento globale, con conseguenze enormi sul mercato finanziario mondiale. Una questione che investe risorse personali, sistema assicurativo e governi.

 

Questa conferenza riunisce le cento città europee identificate dalla Commissione Ue come adatte a raggiungere la missione della neutralità climatica entro il 2030 (tra queste, nove italiane: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) oltre ad altre realtà, e sarà un’occasione per condividere buone pratiche e progettare politiche da applicare in futuro.

Proprio a Parma, durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024, si è svolto l’incontro “Parma città carbon neutral – Prospettive per Parma sostenibile”, promosso dall’associazione “Tutti Europa ventitrenta”: obiettivo del convegno identificare le prospettive della città di raggiungere la neutralità climatica (equilibrio tra le emissioni inquinanti e l’assorbimento delle stesse) entro il 2030. Hanno partecipato Giovanni Brauzzi, diplomatico e già vicedirettore generale per gli Affari politici e la sicurezza, Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità ambientale, energetica e alla mobilità, Leonardo Figna, presidente del Gruppo giovani dell’industria dell’Unione parmense degli industriali, Patrizia Toia, europarlamentare del Partito Democratico e vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, Selina Xerra, direttrice Corporate social responsibility e comitati territoriali del Gruppo Iren. Ha moderato il convegno Donato Speroni, responsabile del progetto FUTURAnetwork. Per chi fosse curioso di guardare l’intero incontro, eccolo qui:

Scarica il sondaggio “Eurocities pulse mayors”