Aea: l'Europa acceleri sulle soluzioni basate sulla natura
Tetti verdi in città, ripristino delle aree umide e paludicoltura: dall’Agenzia europea per l’ambiente l’analisi delle opportunità e degli ostacoli per replicare le NbS.
Le soluzioni basate sulla natura (nature based solutions, NbS) possono aiutare l’Unione europea ad adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico e a ripristinare gli ecosistemi, ma per essere efficaci devono essere applicate su vasta scala. Sulla base di una revisione di 97 progetti basati sulla natura, l’Agenzia europea per l’ambiente ha rilevato nel briefing “Scaling Nature-based solutions for climate resilience and nature restore”, pubblicato il 20 novembre, che attualmente in tutta Europa l’esperienza nell’ampliamento delle Nbs è limitata ai contesti locali. Tre i casi studio presentati: la creazione di tetti verdi in città, la tutela di un bacino idrografico e la paludicoltura, analizzando gli ostacoli e le soluzioni per una diffusione di queste iniziative.
Ripartire dalla natura: un’opzione presente per adattarsi al clima futuro
Mitigare la crisi climatica, ma anche prepararsi all’inevitabile. Secondo l’Adaptation gap report occorre agire con urgenza, altrimenti i costi potrebbero arrivare a 500 miliardi all’anno a metà secolo. La situazione in Italia.
Ricoprire le città di tetti verdi
La Green roof strategy di Amburgo ha l’obiettivo di ricoprire cento ettari di edifici nuovi e già esistenti con tetti verdi. Come noto, i tetti verdi permettono di diminuire la perdita di biodiversità nelle città, mitigare gli effetti delle isole di calore e delle precipitazioni intense e ridurre le spese per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici. L’installazione di queste soluzioni comporta costi elevati e per questo la città di Amburgo offre un supporto finanziario. Ad ostacolare la diffusione di questi progetti è il mercato immobiliare che non ne riconosce il valore e il vantaggio economico nel lungo periodo.
Ripristinare le aree umide
Avviato nel 2009 a Tullstorpsån in Svezia, il Tullstorp stream project prevede di ricostituire le aree umide attorno al fiume Tullstorp, ad esempio attraverso misure di pulizia, di livellamento delle rive e di piantumazione di alberi. Questi interventi rendono i territori più resilienti alle conseguenze del cambiamento climatico, con un ritorno economico anche per gli agricoltori: grazie a queste misure diminuiscono le perdite agricole causate dalle inondazioni e sono disponibili riserve di risorse idriche da utilizzare nei periodi di siccità. Per poter replicare questo progetto in altre aree, sottolinea l’Agenzia europea per l’ambiente, occorre un forte coordinamento tra i diversi attori, in particolare per poter sostenere gli alti costi delle misure di irrigazione e drenaggio.
Sviluppare tecniche di paludicoltura
Nello stato federale del Merclemburgo-Pomerania, nel Nord della Germania, ci sono oltre 290mila ettari di torbiere, aree umide ricche di torba, per la maggior parte destinati all’agricoltura, con conseguenti emissioni di gas serra e sfruttamento delle falde acquifere. Per ridurre l’impatto sugli ecosistemi il ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente ha sviluppato un programma di promozione della paludicoltura. Questa tecnica agricola prevede la coltivazione di piante adatte alle aree umide da utilizzare come alimenti, materiali da costruzioni, biocarburanti e medicinali, e permette di preservare la torba e ridurre i rischi di inondazioni e siccità. Tuttavia, come riporta l’Agenzia europea per l’ambiente, la paludicoltura è ancora poco diffusa a causa della difficoltà nel trasformare le tecniche agricole convenzionali e nell’applicare soluzioni tecnologiche.
Diffondere le Nbs su vasta scala
“L’urgenza di adattarsi ai cambiamenti climatici potrebbe essere un fattore importante per aumentare la biodiversità nelle zone urbane, rurali e al di fuori delle aree protette. Quanto le nature based solutions potranno contribuire a questa trasformazione dipenderà dalla loro implementazione a livello sistemico, al di là dell’adozione su scala locale”, sottolinea l’Agenzia europea per l’ambiente. Come dimostrano i tre casi studi analizzati, occorre rendere evidenti i costi e i benefici socio-economici agli attori pubblici e privati. In questo la condivisione di dati, informazioni e valutazioni d’impatto è fondamentale. Il coinvolgimento di tutti gli stakeholder è necessario per garantire maggiori investimenti in questi progetti e una loro diffusione equa.
Fonte dell'immagine di copertina: 123rf