Dall’Unep un avvertimento: quattro rischi minacciano il nostro futuro
Sfide gestibili o crisi irreversibili? Le minacce delineate dal Frontiers report 2025 potrebbero avere effetti devastanti, come il rilascio di “microbi zombie”. Ma le soluzioni esistono e possono proteggerci. Vediamo quali.
Non è solo una fotografia dei rischi ambientali attuali, ma un avvertimento sul futuro. Si tratta della settima edizione del Rapporto “Frontiers 2025 – The Weight of Time” pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). Il Rapporto si inserisce nella serie dedicata ad individuare per tempo le questioni ambientali emergenti, prima che diventino crisi globali.
Il documento evidenzia come i cambiamenti climatici e ambientali stiano generando sfide sempre più complesse, con implicazioni dirette per la salute, la sicurezza e la resilienza degli ecosistemi e il futuro degli esseri umani. Come sottolinea Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’Unep, “ondate di calore, alluvioni e scioglimento dei ghiacciai sono tra gli impatti più frequenti e letali del cambiamento climatico. Ma le soluzioni esistono, e possono proteggere le comunità e ripristinare ecosistemi che pensavamo perduti”.
Un futuro di città più calde e fragili
Le ondate di calore diventeranno sempre più frequenti e letali. Già oggi, rispetto agli anni ’90, la mortalità tra gli over 65 legata al caldo è cresciuta dell’85% e continuerà ad aumentare in assenza di piani di adattamento. Le città del futuro dovranno essere ripensate: spazi verdi diffusi, aria più pulita, accessibilità e piani di emergenza saranno indispensabili per proteggere la popolazione anziana, destinata a rappresentare il 16% della popolazione mondiale entro il 2050.
Il destino dei ghiacciai e dei “microbi zombie”
Se le temperature globali supereranno i +2°C rispetto ai livelli preindustriali, la criosfera si ridurrà drasticamente. Questo significa minore disponibilità di acqua per centinaia di milioni di persone e il possibile rilascio di microrganismi rimasti dormienti per millenni, con rischi per la salute e la biodiversità. Prevenire questi scenari richiede già oggi taglio delle emissioni, riduzione del black carbon e ricerca scientifica avanzata.
Le alluvioni di domani: non solo acqua, ma tossine
Gli eventi estremi di domani non porteranno con sé solo danni visibili a infrastrutture e vite umane. Le alluvioni, sempre più frequenti, rischiano di riportare in circolo inquinanti chimici vietati da decenni, che contaminerebbero terreni, fiumi e catene alimentari. Per contrastare questa minaccia occorrono da subito soluzioni basate sulla natura, sistemi di drenaggio moderni e monitoraggio regolare degli inquinanti.
Ecosistemi fluviali: rischio o opportunità
Anche le dighe obsolete rappresentano una sfida per il futuro. In assenza di interventi, potranno costituire un rischio per le comunità e l’ambiente. Ma la loro rimozione, già avviata in diversi Paesi, può trasformarsi in un’opportunità: ricollegare i fiumi, favorire la biodiversità e rafforzare la resilienza degli ecosistemi.
Guardare avanti con soluzioni integrate
Il messaggio dell’Unep è chiaro: i prossimi decenni determineranno se le attuali sfide ambientali resteranno gestibili o diventeranno crisi irreversibili. Il futuro del pianeta e della nostra società dipende dalle scelte che faremo oggi. Ogni azione a favore di città più verdi, ecosistemi protetti e comunità resilienti è un passo verso un domani più sicuro e giusto.
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