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L’importanza dei beni comuni

Si tratta di beni indispensabili alla sopravvivenza del pianeta e al mantenimo di una buona qualità della vita. Ognuno può prendersene cura, ma senza dimenticare il ruolo affidato agli enti pubblici.

di Rossella Sobrero

Non esiste una definizione univoca di beni comuni: scuole di pensiero diverse offrono interpretazioni in parte differenti. Una definizione interessante è questa: “I beni comuni, prima di essere cose e servizi, sono ciò che una comunità, un gruppo sociale, una popolazione, indica come essenziale, indispensabile e insostituibile per la dignità del proprio vivere”. Questa definizione ci ricorda che si tratta di beni indispensabili anche per garantire la sopravvivenza del pianeta oltre che per mantenere un buon livello di qualità della vita delle persone.

Secondo questa logica si possono classificare come beni comuni anche piazze, strade, scuole, centri di aggregazione sociale, giardini, beni culturali: è quanto afferma Labus, Laboratorio di sussidiarietà quando sostiene che i cittadini possono prendersi cura dei beni comuni del loro territorio. Questo rinnovato interesse da parte delle persone non è derivato solo dal calo delle risorse pubbliche ma da una scelta consapevole: esistono spazi pubblici e edifici in stato di abbandono o sottoutilizzo, beni comuni che rischiano di produrre costi per la collettività e situazioni di degrado. Anche se non bisogna dimenticare il ruolo dell’ente pubblico, a cui sono delegate le funzioni di governo del territorio, è importante sottolineare la presa di coscienza dei cittadini che diventano protagonisti della comunità in cui vivono.

In questo scenario crescono anche le partnership pubblico-privato: dalla cura diretta di zone del verde pubblico da parte di un’impresa (modalità in essere da tempo) al contributo per la valorizzazione del patrimonio artistico (facilitato grazie all’Art Bonus); dal sostegno a eventi locali alla partnership finalizzata alla gestione di alcuni servizi per i cittadini.

Cresce anche la consapevolezza che per avviare partnership di valore sia necessario essere trasparenti, aperti, disponibili al cambiamento e adottare un nuovo approccio che aiuti a migliorare i risultati ottenuti. E diventa sempre più importante decidere i criteri di valutazione dell’impatto che la collaborazione produce concretamente.

di Rossella Sobrero, presidente Ferpi 

mercoledì 23 marzo 2022