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Il sistema operativo intelligente

L'avvento dei sistemi operativi intelligenti promette di trasformare i nostri dispositivi in assistenti personali, sollevando importanti questioni di privacy.

mercoledì 13 dicembre 2023
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Nell'ultimo anno, abbiamo assistito a una vera e propria ascesa dell'intelligenza artificiale, che ha giocato un ruolo di primo piano sul palcoscenico tecnologico. Tuttavia, finora l'impiego di questa tecnologia ha avuto un carattere piuttosto periferico rispetto all'esperienza umana quotidiana. Per esempio, era possibile interagire con l'intelligenza artificiale visitando il sito di ChatGpt, o creare opere d'arte attraverso strumenti come Dall-E, Midjourney o Stable Diffusion. Questi, però, rappresentavano applicazioni in una certa misura esterne alla nostra vita di tutti i giorni. Ora il cambiamento si insinuerà più profondamente nelle nostre esperienze quotidiane. Una delle prime aree di questa trasformazione accadrà quando integreremo i large language models nei sistemi operativi.

Abbiamo visto che i large language models sono adesso in grado di leggere fino a 300 pagine. E sono in grado di associare a frammenti di testo (capitoli, sottocapitoli, paragrafi, …) valori vettoriali che rappresentano il significato del testo analizzato. Abbiamo anche visto che possiamo programmare degli agenti intelligenti che seguano delle istruzioni in maniera intelligente.

Aggiungiamo a tutto questo che ormai i nuovi computer sono in grado di far funzionare un’intelligenza artificiale (un gpt: generative pre-trained model) localmente nel computer.

Mettiamo tutto insieme e otteniamo un computer intelligente. Un computer con un sistema operativo che fa dei large language model il suo modus operandi di base. Possiede una serie di agenti, anzi un team, che gestiscono i vari elementi in una gestione integrata. Iniziamo a immaginare questo elaboratore e i suoi agenti.

Gli Agenti

Nel cominciare a pianificare quali agenti saranno necessari dobbiamo distinguere tra agenti indispensabili e agenti possibili. Gli agenti indispensabili saranno quelli senza i quali il sistema operativo semplicemente non funzionerebbe. Quelli possibili lo arricchiranno di funzioni aggiuntive.

Sicuramente ci vorrà un agente libraio, che riceverà i file e li catalogherà nello spazio dei vettori. Non catalogherà però solo il singolo file, ma anche i concetti discussi al suo interno.

E ci sarà bisogno anche di un agente alla sicurezza, che controlli che il software sia sempre aggiornato e che non ci siano state intrusioni impreviste.

Sarebbe utile un agente scout, che cerchi online ogni giorno gli argomenti di interesse dell’utente. E, ovviamente, anche nuovi aggiornamenti, nuovi rischi, nuovi virus. Al momento noi abbiamo dei sistemi che ci avvisano se c’è un nuovo aggiornamento. Ma non sono in grado, per esempio, di avvisarci di software nuovi. Per questo dobbiamo affidarci a servizi esterni (per esempio l’App Store di Microsoft o il Google Play Store), ma non essendo nostri non possiamo sapere se questi servizi hanno la nostra convenienza come loro priorità. Evidentemente l’agente scout e l’agente alla sicurezza dovranno interagire per mantenere la sicurezza aggiornata.

Un altro agente importante sarà l’agente alle risorse che controllerà come funziona il computer, quanta parte della memoria viene utilizzata, gestirà i file. Ma dialogherà con gli altri agenti per ottimizzare il tutto. Potrebbe anche suggerire se comprare espansioni di memoria.

Fino a qui l’utente potrebbe non accorgersi della differenza con un sistema tradizionale. Questi agenti saranno la spina dorsale e gli anticorpi dei computer intelligenti. Elementi fondamentali, ma non elementi direttamente a contatto con l’utente. La vera differenza saranno gli agenti assistenti. Anche qui ci sarà un team. Un agente calendario gestirà gli appuntamenti. Un altro, un agente interazioni, le relazioni con l’esterno, riceverà le email, le leggerà, deciderà se ci sono cose da fare, avviserà l’agente calendario e preparerà la bozza della risposta.

Poi ci saranno gli agenti derivati dal lavoro che una persona compie.

  • Se l’utente sta preparando un libro potrà azionare, magari scaricare e installare, un agente scrittore e un agente ricercatore che aiuterà in questo lavoro. Ovviamente, coordinandosi con l’agente libraio.
  • Se una persona lavora come analista finanziario (o magari ha semplicemente dei soldi da investire) potrà avere un agente analista di borsa che scarica e valuta le informazioni delle varie aziende.
  • Altro.

Ecco, tutto questo si può già fare, ma sarebbe molto lento se si usano le intelligenze artificiali locali o molto costoso se si usano le API (Application programming interface) di OpenAi. E comunque molto complicato.

La privacy

Ovviamente un sistema operativo intelligente verrebbe con i propri speciali problemi di privacy.

In considerazione della natura variegata e personale dell'uso di internet da parte degli utenti, è fondamentale che un sistema operativo intelligente sia progettato con la capacità di discernere quando e come trattare dati sensibili. Non è un segreto che gli utenti navigano su internet per una moltitudine di scopi, e per alcuni dei quali potrebbero non voler essere monitorati o analizzati. Un tale sistema dovrebbe quindi essere in grado di riconoscere e rispettare la privacy dell'utente in determinate situazioni.

Questo include il riconoscimento e la discrezione riguardo a contenuti che l'utente potrebbe preferire rimanessero privati. Allo stesso modo, un computer intelligente potrebbe incidentalmente venire a conoscenza di attività che si collocano in una zona grigia dal punto di vista legale o etico, come il download di film da fonti non ufficiali o attività commerciali non dichiarate.

Man mano che l'intelligenza delle macchine cresce, è imperativo che esse sviluppino anche una sorta di “saggezza” per navigare in queste aree ambigue, equilibrando la raccolta di dati e l'analisi con il rispetto per la privacy e le preferenze dell'utente. La responsabilità di decidere quali informazioni memorizzare, quali ignorare e quali eventualmente segnalare, sarà un aspetto cruciale della progettazione di questi sistemi, influenzato sia dalle preferenze degli utenti che dalle normative locali sulla privacy.

Quando accadrà tutto questo? Presto. Già adesso l’ultimo sistema operativo della Microsoft, Windows 11 ha un sistema di Copilot integrato. Siamo ancora agli albori e quasi nulla di quello descritto qui è presente. Recentemente è uscito “Self Operating Computer” un progetto di un sistema che permette a un agente di prendere il controllo del Pc, fa delle foto del desktop e comanda il mouse. Chi lo ha usato ha descritto l’esperienza come esilarante e terrorizzante allo stesso tempo. Ma questa è un’intelligenza artificiale che usa come utente il nostro computer normale. In questo articolo si è parlato invece di un computer intelligente, con cui l’utente interagisce dialogandoci.

In conclusione, l'evoluzione verso un sistema operativo intelligente rappresenta un passo fondamentale nella convergenza tra tecnologia e vita quotidiana. Questi sistemi promettono di rendere la nostra interazione con la tecnologia più fluida e intuitiva, liberando ulteriormente la creatività umana, ma elevando parallelamente le sfide in termini di privacy e etica.

Fonte dell'immagine di copertina: pondshutter/123rf