Andiamo verso la proibizione delle auto a guida umana perché meno sicure?
Più efficiente, veloce, economica e sicura: secondo David Shapiro, l’intelligenza artificiale dovrebbe rimpiazzare il lavoro umano e questo processo deve essere favorito perché vantaggioso per le imprese e per le persone. Resta il problema dei salari.
di Flavio Natale
Alcune volte i contenuti più interessanti, e controversi che si possono trovare su Internet vengono da YouTube. David Shapiro, esperto di intelligenza artificiale e fondatore del canale “Navigating the Fourth industrial revolution (4Ir) with David Shapiro” pubblica quotidianamente dal 2016 informazioni, approfondimenti e contributi video in cui affronta i temi più caldi legati all’intelligenza artificiale. Tra questi, una recente puntata è stata dedicata al rapporto tra Ai e lavoro.
Shapiro affronta la questione della sostituzione del lavoro umano con quello artificiale illustrando le motivazioni per cui, secondo lui, questo passaggio non solo avverrà, ma dovrebbe avvenire: “Ci sono quattro ragioni per cui le macchine sostituiranno il lavoro umano: sono più efficienti, veloci, economiche e sicure”.
Shapiro paragona questa sostituzione (da essere umano a macchina) con un altro tipo di sostituzione, quella che, nella Seconda rivoluzione industriale, ha portato a preferire i trattori ai buoi. Le ragioni? Numerose. “Prima di tutto le macchine sono più efficienti”, dice Shapiro. “Non hanno bisogno di riposo, a volte si rompono ma non invecchiano, non si ammalano o muoiono”. Inoltre, aggiunge lo studioso, “sono più veloci e non hanno i limiti biologici degli animali”.
Anche se all’inizio potrebbero risultare più costose rispetto agli animali, “sul lungo periodo diventano molto più economiche, soprattutto in base alla produttività. E sono più sicure. Perché se gli animali hanno malattie (come le zoonosi) possono generare effetti rischiosi, mentre le macchine non solo non contraggono malattie, ma possono allontanare gli esseri umani dalle occupazioni più pericolose”.
Shapiro chiama poi in causa Whisper, l’app di trascrizione automatica di OpenAi che “ha dimostrato di essere migliore della trascrizione a livello umano”. Whisper è un sistema di riconoscimento vocale automatico addestrato su 680mila ore di registrazioni, in più lingue e in condizioni differenti: dagli ambienti più rumorosi a quelli con un audio a bassa qualità. “Questo è uno dei primi esempi di una tendenza”, dice Shapiro. “L’Ai non solo eguaglierà la capacità umana ma la sorpasserà”.
Altro esempio portato da Shapiro è Claude, la nuova intelligenza artificiale a produzione italoamericana, in grado di “leggere un intero volume di testo in circa 30 secondi”. Questi risultati sono “molto al di là di qualsiasi capacità di un essere umano”, commenta Shapiro. “E non dipende solo dalla lettura veloce, ma anche dalla capacità di sintesi, il tutto a un costo estremamente basso”. I soldi investiti nei salari, aggiunge lo studioso, potrebbero essere riallocati in altri settori, con un “vantaggio competitivo enorme” per le aziende che compiranno questo passo.
Anche i numeri portati da Shapiro per le auto a guida autonoma sono interessanti. Secondo una ricerca di Waymo, impresa del gruppo Alphabet (Google) impegnata nella creazione di autovetture autonome, queste automobili causerebbero un tasso di incidenti pari allo 0,59 per milione e mezzo di chilometri percorsi. Una cifra molto bassa, specialmente se paragonata ai tre incidenti per milione e mezzo di chilometri per le vetture a guida umana. “Le autovetture autonome sono più sicure di quelle a guida umana, e adottarle implicherebbe una mitigazione del rischio”, dice Shapiro. Un discorso particolarmente attuale, date le tragedie, come quella di Cagliari, che colpiscono le strade italiane: secondo l'Asaps, l'associazione sostenitori e amici della polizia stradale, solo nei fine settimana di questa estate, tra i primi di giugno e i primi di settembre, i morti sulle strade italiane sono stati 420. Di cui, naturalmente, molti adolescenti. L’introduzione delle auto a guida autonoma, ridurrebbe drasticamente il tasso di incidenti: ma “una volta che la guida sarà resa automatica, quella umana dovrebbe essere considerata illegale, perché meno sicura”.
La visione di Shapiro è quindi quella di un futuro in cui, rimuovendo quanto più possibile la componente “human-in-the-loop” (approccio per cui si include la conoscenza e l’esperienza umane nei processi di apprendimento automatico, che al momento necessitano della mediazione di lavoratori specifici) ci si affiderà quasi completamente alla tecnologia. Come però verranno affrontate questioni cruciali come la perdita del lavoro e la redistribuzione del reddito sono domande a cui ancora non è stata data risposta.
Fonte dell'immagine di copertina: Kirill Tonkikh/unsplash