Call for papers Futuri 18: “Guerra e pace nel 2050”
“Futuri" lancia una call per gli articoli da inserire nel numero di novembre della rivista, dedicato al legame tra la guerra e i futures studies. Abstract entro il 31 marzo.
di Redazione
Sono aperte le iscrizioni alla Call for papers per il numero 18 di Futuri, la rivista semestrale dell’Italian institute for the future, che sara pubblicata a novembre 2022. Il tema scelto per il nuovo numero, curato da Carolina Facioni, è “Guerra e pace nel 2050”. Nella prima parte saranno descritti i potenziali teatri di guerra alla metà del secolo, le strategie di comunicazione rivolte ai cittadini, il livello territoriale dei conflitti. La seconda parte tratterà, invece, della pace, allo scopo di indagare le strategie possibili per evitare che “nel 2050 scoppi un conflitto che potrebbe essere disastroso per la storia umana”.
L’iniziativa è aperta a chiunque voglia contribuire con articoli di taglio interdisciplinare, caratterizzati dall’applicazione di metodi tipici dei Futures Studies, su argomenti quali:
- Scenari dei futuri conflitti (con orizzonte al 2050).
- Driver e megatrend dei nuovi e futuri conflitti.
- Strategie di anticipazione nel contesto bellico.
- Evoluzioni possibili dell’ordine internazionale.
- Cyberwarfare e potenziali minacce del metaverso.
- Nuovi sistemi d’armamento ed evoluzione delle armi autonome.
- Futures Studies e Peace Studies.
- Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per la promozione della pace.
- Militarizzazione dello spazio e dual use delle nuove tecnologie spaziali.
- Governance dei rischi tecnologici e scenari di governo mondiale.
È richiesto in via preliminare l’invio di un abstract entro il 31 marzo all’indirizzo segreteria@futureinstitute.it. Per l’invio degli elaborati la scadenza è il 31 luglio. A questo link troverete le modalità di partecipazione e i dettagli della Call for papers.
L’Italian institute for the future dedica per la volta un numero di Futuri al tema della guerra: “Non mancano i segnali deboli e forti del possibile verificarsi di un conflitto nel futuro, e mai come in questo momento ha senso parlare di incertezza”, si legge sul sito dell’organizzazione.