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Ogni settimana in Europa il mercato offre una nuova sostanza psicoattiva

Dopo la pandemia il mercato della droga in Europa si caratterizza per una sempre maggiore disponibilità e diversità dei modelli di consumo. Preoccupa l’incremento della produzione di droghe sintetiche.

In Europa stiamo tornando ai livelli di offerta e consumo di droga di prima delle interruzioni legate al Covid-19. In alcuni casi, come quello della cocaina, la disponibilità di stupefacenti sta superando i livelli pre-pandemici. Ora ne sappiamo di più perché l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) ha da poco pubblicato la sua “Relazione europea sulla droga 2022: tendenze e sviluppi”, che contiene un’infinità di spunti. Per dirne uno: lo studio segnala una continua comparsa di nuove sostanze psicoattive (Nps) in Europa, al ritmo di una alla settimana. Nel 2021 sono state identificate per la prima volta 52 nuove droghe attraverso il sistema di allerta rapido dell’Ue, portando a 880 il numero totale delle Nps monitorate dall’Emccda dal 1997. La maggior parte dei quantitativi di queste sostanze circolanti in Europa proveniva dall’India, rispecchiando probabilmente l’adattamento del mercato ai controlli legali e alle interruzioni dell’approvvigionamento. Anche i prodotti a base di cannabis sono sempre più diversificati, tra cui estratti e prodotti edibili (alto contenuto di Thc) e prodotti a base di Cbd (basso contenuto di Thc). Quel che sta cambiando, ricorda il Rapporto, è il contesto politico europeo in materia di cannabis: oltre al controllo della cannabis illecita, le politiche coprono ora la regolamentazione della cannabis per uso medico e per altri usi. La relazione evidenzia inoltre preoccupazioni in merito all’adulterazione di prodotti illeciti a base di cannabis con cannabinoidi sintetici, che possono essere estremamente potenti e tossici. Anche la disponibilità di amfetamina è elevata e potrebbe aumentare, nonostante lo smantellamento in Europa di un numero crescente di impianti di produzione di metamfetamina su media e vasta scala.

Effetto darknet

Una questione fondamentale sollevata nella relazione è se i mercati della droga nel cosiddetto darknet siano in declino oppure no. Nei suoi rapporti precedenti, l’Emccda aveva evidenziato un significativo spostamento dei volumi di droga dai pusher di strada a un mercato più virtuale facilmente accessibile su internet. I rivenditori online possono spesso fornire descrizioni ambigue dei loro articoli, che sono comunemente venduti come prodotti chimici per laboratorio, profumatori per ambienti, cibi vegetali o sali da bagno. Un ruolo attivo svolto dal web è esemplificato dall’uso ricreativo del mefedrone, un catinone sintetico inizialmente commercializzato sul mercato come sostanza “legale”. Diversi fattori, rileva ora l’Emccda nella sua analisi, sembrano aver influenzato l’attività in questi mercati (ad esempio attività di contrasto, problemi di consegna, truffe). Alla fine del 2021, le entrate stimate sul darknet sono scese drasticamente a poco meno di 30mila euro al giorno (rispetto a 1 milione di euro al giorno nel 2020). Attualmente i social media e le app di messaggistica istantanea sembrano essere favoriti come fonte di approvvigionamento più sicura e conveniente, il che sottolinea la necessità di risposte in questo settore.

Ma questo ritratto rischia di diventare incompleto, se non si guarda agli sviluppi che si verificano a livello internazionale. Il dato nuovo dell’indagine è che la guerra in Ucraina ha aggravato l’incertezza del quadro della droga in Europa. Non solo perché “coloro che fuggono da conflitti rischiano di aver subito forti stress psicologici, rendendoli potenzialmente più vulnerabili in futuro verso problemi di abuso di sostanze”. Il vero elemento di rischio è che la guerra potrebbe anche causare spostamenti delle rotte del traffico, in quanto la criminalità sfrutta le vulnerabilità o evita le zone colpite. Un altro tema rilevante è se l’Europa diventerà un mercato di consumo per la metamfetamina prodotta in Afghanistan. Di sicuro i produttori europei attualmente riforniscono il mercato dell’Ue per questa droga. Inoltre, recentemente è stata registrata anche una produzione su larga scala di metamfetamina basata sull’efedrina in Afghanistan, nonché un aumento dei sequestri di questa droga lungo alcune rotte consolidate del traffico di eroina.

Dalla musica agli stili di vita

Quali risvolti per i giovani possiamo vedere in questo panorama così complicato? La maggior parte di loro nell’Unione europea non ha mai fatto uso di droghe illecite, ma, tra coloro che ne hanno fatto, la cannabis è la droga più utilizzata. In generale, secondo vari studi, la probabilità che i giovani consumino quantità di alcol eccessive o gli venga offerta cannabis o altre droghe illecite, nonché la loro disponibilità a provare sostanze, aumenta notevolmente con l’età. La “curiosità” è solitamente il motivo principale che li spinge a provare droghe. Generalmente, i maschi usano più droghe e alcol rispetto alle femmine, ma il divario si sta restringendo per il consumo di alcol incontrollato.

Vediamo dunque più in dettaglio alcuni dei motivi addotti dai giovani per l’uso di droghe e alcol. Quest’anno il sondaggio del Global drug survey 2022 ha provato a correlare il consumo di droghe con le abitudini delle persone, in particolare con il tipo di musica ascoltata e con le scelte alimentari. Non per stereotipizzare le persone in base agli stili di vita, ma per cercare di capire quali possano essere i contesti più a rischio e sensibilizzare le autorità a “rivolgersi a popolazioni diverse e in modi diversi quando pensiamo ai messaggi di salute pubblica e alla promozione della salute”. L’idea di partenza è che le droghe sono “scelte” in parte in relazione ai loro interessi.

Dalle indicazioni del Gds, che negli ultimi sette anni ha raccolto le opinioni di oltre mezzo milione di persone, emergono alcuni segnali chiari. Le percentuali più alte di consumo recente di droghe si riscontrano tra coloro che hanno selezionato la musica dance elettronica come genere musicale preferito, con percentuali più elevate di Mdma, di sostanze psichedeliche e di ketamina tra gli appassionati di techno, trance, dubstep, hard dance. La percentuale più bassa di consumo di droga è stata segnalata tra gli appassionati di jazz e di musica classica. Si osserva una correlazione piuttosto netta tra l’uso di droghe come l’Mdma e i battiti al minuto (Bpm) della musica. Jazz o musica classica non sarebbero un ottimo abbinamento con l’Mdma. Nel complesso, fra chi ha frequentato settimanalmente le discoteche nel 2021, l’80% ha fatto uso di cannabis o tabacco, più del 50% ha fatto uso di Mdma e più del 40% di cocaina. Circa 1 su 5 ha riferito l’uso di allucinogeni tra cui Lsd e funghi magici.

I risultati suggeriscono anche che le persone che si indentificano come vegani hanno una percentuale più alta di consumo di droghe rispetto agli onnivori o ai vegetariani. Nel complesso, i dati dell’indagine dicono che la percentuale maggiore di consumo recente di droghe si verifica tra i 16 ei 24 anni di età per tutte le droghe ad eccezione della cocaina che raggiunge il picco nella fascia di età tra i 25 ei 34 anni. La percentuale di consumo di droga nell'ultimo anno è più che dimezzata tra i 25 e i 50 anni per quasi tutte le droghe. L'elevata percentuale di consumo di tabacco tra le popolazioni più giovani che fanno uso di droghe è fonte di preoccupazione.

Uso terapeutico

Ma c’è un'altra storia, più virtuosa, che riguarda gli effetti terapeutici della sostanza stupefacenti. Sono stati condotti recentemente studi che hanno riacceso l’attenzione sull’uso di sostanze psichedeliche per il trattamento di malattie come la depressione, l’ansia e il disturbo da stress post-traumatico. Due studi recenti, pubblicati su The New England Journal of Medicine e Nature Medicine e citati dalla Bbc, dimostrerebbe come la psilocibina, un farmaco che si trova nei funghi magici, abbia un certo successo nel “fluidificare” il cervello delle persone con grave depressione rispetto ad altri antidepressivi. Altre sostanze come la ketamina, la scopolamina o l’ibogaina sono attualmente oggetto di ricerca. Questi studi apriranno la strada a nuove possibilità di trattamento della depressione o di altre patologie? Forse è presto per dirlo ma le evidenze sperimentali diventano sempre più rilevanti.

mercoledì 3 agosto 2022