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Lumen: nuove model laws per un ecosistema giuridico che riconosce i diritti della natura

Proposte normative dal progetto Prin 2022 Pnrr Lumen che trasformano l’approccio ecosistemico in strumenti giuridici innovativi, riconoscendo i diritti della natura e sostenendo politiche più eque e sostenibili.

lunedì 15 dicembre 2025
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Come può il diritto contribuire a rispondere alla crisi ecologica dell’Antropocene? E in che modo le conoscenze provenienti dalle comunità locali, dalle tradizioni indigene e dagli approcci ecologici integrati possono essere trasformate in norme giuridiche concrete, coerenti e applicabili? A queste domande risponde Lumen – Law of natUre and huMan Ecosystem approach, un progetto Prin 2022 Pnrr che esplora il potenziale dell’approccio ecosistemico come colonna portante di un sistema giuridico globale, transculturale e capace di includere tanto la dimensione umana quanto quella non umana. 

Lumen si propone di dimostrare come l’approccio ecosistemico, nato per la protezione della biodiversità, possa diventare la base di un sistema eco-giuridico globale, transculturale e transnazionale, facendo leva su un patrimonio culturale comune che va oltre la presunta frattura tra uomo e natura, al centro della crisi dell’Antropocene. Le radici dell’approccio ecosistemico, un paradigma di gestione e interpretazione dei sistemi naturali e sociali che considera l’ecosistema nella sua interezza, includendo esseri umani, componenti non umane (flora, fauna, suolo, acqua, atmosfera) e le loro interazioni, affondano nell’ecologia sistemica sviluppata negli anni ’60 e ’70. Ecologi come Eugene e Howard T. Odum ne hanno evidenziato la complessità, mostrando come gli ecosistemi siano sistemi dinamici di interazioni tra componenti biotiche e abiotiche.

Il progetto Lumen, coordinato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna in partnership con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze e il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, parte da una premessa forte: nonostante l’attuale diritto ambientale sia oggi insufficiente a fronteggiare la complessità della crisi ecologica, il diritto resta una leva strategica per guidare trasformazioni sociali, culturali ed economiche. Grazie a un dialogo che unisce Europa, America Latina e Africa, il progetto ricostruisce il terreno comune esistente nelle diverse culture ecologiche e lo traduce in strumenti giuridici innovativi, pensati per supportare politiche pubbliche e legislazioni future. 

All’interno di questa visione si colloca il laboratorio sulle Model Law, che raccoglie una serie di modelli open access elaborati nel corso del progetto per trasformare l’approccio ecosistemico in strumenti normativi immediatamente utilizzabili da enti pubblici, amministrazioni locali e comunità territoriali. 

Il Modello di dichiarazione dei Diritti del Fiume introduce un quadro giuridico innovativo che riconosce i fiumi come esseri viventi portatori di diritti. Pensato per essere allegato ai contratti di fiume, strumenti di governance partecipativa che mirano a tutelare e valorizzare i fiumi e i loro bacini idrografici, il documento si articola in un preambolo che raccoglie i valori emersi nei processi partecipativi, in una sezione dedicata ai diritti del fiume in linea con la Dichiarazione universale sui diritti dei fiumi e in una parte finale che definisce gli impegni degli attori coinvolti nella tutela dell’ecosistema fluviale. Si propone così come strumento giuridico ed educativo per coltivare una relazione empatica e responsabile con i corpi idrici, promuovendone la tutela a lungo termine. 

Il Modello per il riconoscimento dei Diritti della Natura offre un impianto regolatorio pensato per essere adottato dalle amministrazioni comunali. Il modello riconosce la Natura come soggetto titolare di diritti e tutela l’integrità ecologica degli ecosistemi locali, valorizzando al contempo i saperi tradizionali e le forme comunitarie di gestione del territorio. Definisce i principi ispiratori, i diritti fondamentali della Natura e i doveri del potere pubblico, proponendo strumenti applicativi e responsabilità giuridiche che favoriscono un cambiamento culturale e istituzionale orientato alla sostenibilità e alla partecipazione civica. 

Il Modello di legge per l’agricoltura contadina, l’agroecologia e l’agrobiodiversità introduce un quadro normativo che valorizza l’agricoltura contadina come forma di produzione sostenibile, equa e capace di preservare gli agro-ecosistemi. Riconosce l’agricoltura contadina come patrimonio culturale immateriale da proteggere e trasmettere, considera le varietà locali come beni comuni liberamente accessibili, tutela il diritto degli agricoltori a selezionare e condividere sementi e attribuisce alle istituzioni il compito di garantire la conservazione delle risorse fitogenetiche e delle conoscenze tradizionali. Ne emerge una proposta di legge che mette al centro la sovranità alimentare, la biodiversità e la resilienza dei sistemi agricoli. 

La Dichiarazione dei Diritti della Laguna Veneta e delle responsabilità dei suoi abitanti e fruitori riconosce la Laguna veneta come ecosistema dotato di valore intrinseco e di una storia bioculturale unica. Il testo tutela l’integrità ecologica, la biodiversità, i cicli vitali e il patrimonio culturale, attribuendo alla Laguna i diritti ad esistere ed evolvere secondo i propri ritmi naturali, ad essere libera da inquinamento e rifiuti e a trasmettere alle future generazioni il patrimonio storico e ambientale maturato nei secoli. Definisce inoltre le responsabilità di abitanti e fruitori nella cura dell’ecosistema e istituisce l’organo dei Guardiani della Laguna, incaricato di monitorarne lo stato di salute e di rappresentarne gli interessi. 

Accanto alla produzione delle Model Law, Lumen ha sviluppato anche una ricca attività di divulgazione e interazione con il pubblico. Tra gli output più significativi si trovano le video pillole del progetto: brevi interviste e dialoghi con studiosi, ricercatori e rappresentanti delle comunità coinvolte, pensate per raccontare esperienze, luoghi e prospettive in modo accessibile. Le video pillole del progetto propongono una serie di conversazioni e interviste che affrontano tematiche legate ai diritti della Natura, alla crisi ecologica e all’approccio ecosistemico. I primi episodi esplorano il ruolo delle istituzioni e del diritto nella tutela dell’ambiente, la connessione tra principi giuridici e sostenibilità e le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Altri episodi approfondiscono la gestione degli ecosistemi marini, la personalità giuridica degli ambienti naturali e la tutela legale di ecosistemi complessi, mentre pillole successive evidenziano l’importanza della partecipazione delle comunità locali e indigene, dei protocolli consultivi e della valorizzazione delle conoscenze tradizionali. Le ultime pillole mettono in luce come queste prospettive possano ispirare modelli di gestione ecosistemica resilienti e sostenibili.

Oltre alle interviste, il progetto ha promosso strumenti permanenti di confronto e disseminazione, come le campagne social su LinkedIn, Facebook, e YouTube, e il blog che raccolgono notizie, report e riflessioni, l’agenda, che documenta gli eventi organizzati da LUMEN ed altre iniziative, e le pubblicazioni, che restituiscono i risultati dell’analisi utili. Nel corso dei due anni, LUMEN ha inoltre dato vita a collaborazioni con altre organizzazioni e progetti, generando seminari, workshop e spazi di co-progettazione.  Tra queste attività si inserisce anche il convegno finale “Per fare un tavolo ci vuole un seme. Approccio ecosistemico e diritti della natura, per un territorio e una comunità resilienti”, svoltosi il 10 e l’11 ottobre 2025 presso il campus di Forlì dell’Università di Bologna. 

Nel corso dei due anni, Lumen ha inoltre dato vita a collaborazioni con altre organizzazioni e progetti, generando seminari, workshop e spazi di co-progettazione.  Tra queste attività si inserisce anche il convegno finale “Per fare un tavolo ci vuole un seme. Approccio ecosistemico e diritti della natura, per un territorio e una comunità resilienti”, svoltosi il 10 e l’11 ottobre 2025 presso il campus di Forlì dell’Università di Bologna.

Il convegno finale Lumen, che ha riunito studenti, ricercatori e comunità locali per riflettere su approccio ecosistemico, resilienza territoriale e giustizia ecologica, è stato avviato con la sessione “L’energia alla base della vita”, nella quale esperti ricercatori hanno illustrato concetti di energia ed emergia e modelli scientifici per comprendere e tutelare gli ecosistemi come sistemi complessi. Nella sessione “Voci dal mondo”, attiviste internazionali hanno condiviso esperienze e pratiche di difesa dei diritti ambientali, ecologici e culturali in Ecuador e Senegal, sottolineando il ruolo delle comunità locali e delle donne nello sviluppo sostenibile. La conferenza ha poi visto la restituzione partecipata dei risultati di progetto, con interventi delle unità di ricerca, delle associazioni e dei rappresentanti della società civile coinvolti durante i due anni di lavoro. L’iniziativa si è aperta con una passeggiata ecologica guidata dai cittadini nei luoghi del Quartiere Romiti di Forlì maggiormente colpiti dalle inondazioni del 2023, per osservare e riflettere sui luoghi del disastro ambientale. Durante i successivi interventi, sono stati condivisi strumenti e pratiche per la tutela dei bacini fluviali, la conservazione delle lagune e la valorizzazione dei diritti della Natura, evidenziando il potenziale dell’approccio ecosistemico nella costruzione di territori resilienti.

L'ultimo output di progetto vedrà la pubblicazione nel 2026 di una serie di podcast formativi dedicati a giudici, gruppi parlamentari e altri attori istituzionali, pensata per rendere applicabile l’approccio ecosistemico attraverso strumenti giuridici e comparati utili alla governance ambientale. Gli output prodotti da Lumen cercano di dimostrare come l’approccio ecosistemico possa costituire la base per un sistema giuridico in grado di integrare dimensioni scientifiche, culturali e comunitarie, superando i limiti del diritto ambientale tradizionale. Attraverso una metodologia comparativa e interdisciplinare e un dialogo transcontinentale, il progetto fornisce strumenti concreti per innovare politiche ambientali, ispirare legislazioni nazionali e locali e rafforzare la connessione tra esseri umani, ecosistemi e patrimoni culturali. In questo senso, Lumen si inserisce in un contesto globale più ampio, coerente con gli obiettivi del Patto per il Futuro delle Nazioni Unite e di altri strumenti internazionali per la tutela della biodiversità, dei diritti della natura e della sostenibilità socio-ambientale, contribuendo a tradurre gli impegni globali in pratiche concrete a livello locale e transnazionale.

In un momento storico in cui la crisi ecologica richiede risposte sistemiche, gli output del progetto rappresentano un contributo pionieristico per immaginare e costruire un futuro giuridico più equo, sostenibile e condiviso, capace di coniugare ricerca, partecipazione comunitaria e governance internazionale.

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Lumen è un progetto Prin 2022 Pnrr Lumen finanziato dall'Unione Europea – NextGenerationEU a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2 Dalla ricerca all’impresa – Investimento 1.1, Avviso PRIN 2022 PNRR DD n. 1409 del 14 settembre 2022, codice proposta P20222H49L – CUP J53D23018680001. 

Articolo originale apparso su Futures Digest il 12 dicembre 2025