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Arpae forma un team per il monitoraggio ambientale con droni

Arpae Emilia-Romagna sta organizzando un attività formativa dedicata a futuri piloti di droni che verranno utilizzati per la vigilanza ambientale sul territorio.

di Fabio Ferrante

mercoledì 18 settembre 2024
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Tutela del territorio grazie all’uso dei droni. L’Agenzia Regionale di Prevenzione Ambiente ed Energia Arpae dell’Emilia-Romagna ha formato 13 piloti di droni con l’obiettivo di costituire una squadra di professionisti per il monitoraggio del territorio con l’uso dei velivoli radiocomandati.

La formazione, promossa dal gruppo “Earth Observation” del Servizio Indirizzi tecnici e reporting ambientale dell’Agenzia, ha permesso di far acquisire ai piloti di droni le necessarie competenze per l’uso di questa tecnologia con l’obiettivo mirato al monitoraggio ambientale. Il programma formativo ha previsto quattro missioni:
1. Mappatura di precisione e stima volumetrica: i piloti sono stati chiamati a mappare aree di interesse, come depositi o cumuli, e a stimare il loro volume, una capacità fondamentale per la gestione delle risorse e la pianificazione territoriale; 
2. Monitoraggio dello stato di salute della vegetazione: grazie all’utilizzo di sensori Rgb e Ir, i piloti hanno potuto valutare lo stress idrico e le anomalie nella vegetazione, fornendo dati preziosi per la gestione delle aree verdi e la prevenzione di incendi;
3. Analisi dell’ecosistema forestale: le missioni dedicate alla mappatura delle aree boschive hanno permesso ai piloti di acquisire dati dettagliati sulla composizione e sulla struttura del bosco, informazioni essenziali per la gestione sostenibile delle foreste; 
4. Individuazione di impatti antropici: la simulazione della ricerca di scarichi abusivi ha messo alla prova le capacità dei piloti nell’individuare segni di attività umane non autorizzate, contribuendo alla tutela dell’ambiente e al rispetto delle normative.

Tredici piloti con una flotta di cinque droni e un drone marino, andranno a costituire un team per far fronte a un’estesa tipologia di attività di vigilanza e monitoraggio ambientale. I piloti saranno responsabili della raccolta dei dati sul campo e di una prima elaborazione per ottenere informazioni preliminari. Il gruppo Earth Observation, in collaborazione con il Servizio Sistemi informativi e innovazione digitale (Ssiid), svilupperà, in seguito, le analisi più approfondite, utilizzando software avanzati, tecniche di machine learning e competenze in data science per estrarre informazioni dettagliate sullo stato dell’ambiente. Durante le esercitazioni i piloti hanno dovuto anche affrontare ulteriori complessità operative simulate, come l’interferenza di volatili o guasti tecnici, dimostrando la loro capacità di reagire con prontezza e sicurezza.  “La sicurezza è una priorità assoluta per il nostro team” sottolinea Daniele Chinè Milieri del gruppo Earth Observation: “La sicurezza non è solo una questione di regole, ma anche di consapevolezza e responsabilità. Ogni membro del team è consapevole del ruolo fondamentale che svolge nella prevenzione degli incidenti”.

L’esercitazione, e la formazione che l’ha preceduta, rappresentano per l’Arpae un punto di partenza per l’implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale sempre più efficiente e innovativo. Le prospettive future mirano all’integrazione di nuove tecnologie, con sensori più sofisticati per l’acquisizione di dati più dettagliati, e allo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale per individuare con maggiore precisione anomalie e trend. Con i droni si potrà, inoltre, monitorare un’ampia gamma di parametri ambientali come la qualità dell’aria, la presenza di inquinanti nel suolo e la biodiversità. In ultimo, si prevede la creazione di una piattaforma di gestione dei dati per la raccolta, l’archiviazione e la condivisione delle informazioni con diversi attori. “Siamo solo all’inizio di un lungo percorso. Il nostro obiettivo è quello di creare un gruppo di esperti che, con l’utilizzo di droni, siano in grado di acquisire informazioni in tempo reale sullo stato dell’ambiente e di supportare le azioni successive”, conclude Adele Lo Monaco, responsabile del Servizio Indirizzi tecnici e reporting ambientale, esprimendo le ambizioni future del progetto.

Copertina: Lxz2208180358/Pixabay