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PrévRisk-CC: studiare i cambiamenti climatici per prevenire i rischi in montagna

PrévRisk-CC è un progetto Interreg Alcotra Francia-Italia che mira ad approfondire lo studio scientifico dei rischi naturali, organizzando una vasta campagna di sensibilizzazione e formazione. 

di Giovanni Peparello

mercoledì 31 gennaio 2024
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Le aree montane sono le più colpite dagli effetti del cambiamento climatico, un fenomeno che si è intensificato negli ultimi anni, con delle conseguenze che rendono sempre più difficile e imprevedibile la frequentazione di questo tipo di territori.

Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato nelle Alpi occidentali, e nel Massiccio del Monte Bianco questo effetto è particolarmente evidente nell’accelerazione del ritiro dei ghiacciai, nella fusione del permafrost, nella destabilizzazione dei suoli e nei cambiamenti del ciclo dell’acqua. Ognuno di questi cambiamenti causa a cascata un aumento di nuovi rischi, sempre più imprevedibili e difficili da fronteggiare. In questo contesto si inserisce PrévRisk-CC, un progetto Interreg Alcotra Francia–Italia, che ha l’obiettivo di approfondire lo studio scientifico di questi rischi naturali, organizzando una vasta campagna di sensibilizzazione e formazione, e contemporaneamente realizzando anche azioni operative di monitoraggio e adattamento sul campo. “Il progetto è organizzato per studiare questi rischi in un ambiente di media-alta montagna, quindi in zone legate a ghiacciai, e in aree periglaciali” ci ha spiegato Paolo Pogliotti, uno dei ricercatori coinvolti nel progetto, tecnico specializzato di Arpa Valle d’Aosta, partner del progetto internazionale, il cui capofila è la Fondazione Montagna Sicura.

I cambiamenti climatici e la “nuova” montagna
“Ciò che innesca questi rischi sono i cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature, che crea situazioni di forte stress per l’ambiente montano”, illustra Pogliotti. “Tutto questo può indurre a una serie di processi di instabilità, che possono essere il crollo in roccia su una parete rocciosa, o il crollo di un pezzo di ghiacciaio”, PrévRisk-CC serve proprio per studiare e adattarsi a questi nuovi rischi. Anche perché l’alta montagna è sempre stata vista come immutabile ed eterna, quando in realtà negli ultimi anni la dinamica dei processi gravitativi sta accelerando sensibilmente - in concomitanza con una sempre maggiore frequentazione di questo ambiente. “Dobbiamo quindi capire come sta evolvendo questo ambiente, come si stanno modificando gli itinerari che vengono percorsi dagli sportivi e dai turisti – prosegue Pogliotti – predisponendo una serie di azioni per prevenire gli incidenti e allertando i frequentatori. Dal punto di vista scientifico continueremo poi a studiare come si stanno evolvendo questi fenomeni”. Oltre a fornire risposte metodologiche e operative, realizzando azioni pilota di gestione dei rischi a livello locale, PrévRisk-CC si occuperà di favorire gli scambi transfrontalieri tra i responsabili del soccorso alpino, attraverso esercitazioni congiunte e lo sviluppo/promozione delle Triangolari del Soccorso Alpino.

La sensibilizzazione e la comunicazione
Un aspetto fondamentale del progetto riguarda la comunicazione, che verrà approfondita attraverso l’integrazione di professionisti ed esperti, in un processo di condivisione di esperienze con ricercatori, tecnici e operatori del soccorso. “A carattere più generale verranno poi organizzati una serie di incontri con la popolazione, pensati per diversi target – afferma Pogliotti – coinvolgendo la popolazione locale o i turisti durante i periodi di maggiore affluenza, oppure i decisori, i sindaci e gli addetti ai lavori. Oltre a questo, cercheremo di mettere in piedi un comitato di tecnici transfrontaliero permanente (tra Italia, Svizzera e Francia) che avrà il compito di tenere sotto controllo alcuni itinerari che devono ancora essere individuati, ma che probabilmente saranno scelti tra i più frequentati. Questo comitato avrà il compito di tenere sotto controllo la situazione degli itinerari, emanando eventualmente dei comunicati in cui si sconsiglia la frequentazione in un determinato periodo o in determinate condizioni”. 

Di cosa si occuperà la Fondazione Montagna Sicura
Il Progetto PrévRisk-CC vede intervenire l’Arpa Valle d’Aosta in partenariato con Fondazione Montagna sicuraAssociation La ChamoniardeCnrs – EdytemInraeComune di Courmayeur, Ccvcmb – Communauté de Communes de la Vallée de Chamonix Mont-BlancCentro funzionale della Regione Autonoma Valle d’AostaCanton du Valais. In particolare Fondazione Montagna Sicura ricopre il ruolo di Capofila, cioè ha il compito di “garantire un armonioso sviluppo del progetto”, gestendo anche la parte finanziaria, come ci ha spiegato Jean Pierre Fosson, Segretario generale della Fondazione. “Per noi è importante seguire i tre ambiti principali del progetto, che riguardano ricercacomunicazione e azioni pilota a livello comunale, soprattutto nel modo in cui si svilupperanno all’interno delle comunità”. La Fondazione intraprenderà azioni di ricerca di ambito glaciologico, organizzerà attività nel settore delle valanghe e iniziative di sensibilizzazione legate a come cambia la neve con il cambiamento climatico. Oltre a questo, Fondazione Montagna Sicura è coinvolta nella formazione dei giornalisti, nel percorso di sensibilizzazioni dei giovani e nella realizzazione di video rivolti ai fruitori della montagna, sviluppati insieme al Soccorso Alpino. Una delle iniziative principali sarà poi la realizzazione di un sentiero glaciologico a Courmayeur, che diventerà un percorso di sensibilizzazione sulla montagna e sui suoi cambiamenti. 

Immagine di copertina: ilgiornaledellaprotezionecivile.it