Intervista a Laura de Vito (Afi): "Vi racconto il mio progetto di strategic foresight in Galles"
La ricercatrice parla del percorso messo a disposizione del governo per diffondere l'uso della previsione strategica nel policy making.
a cura di Mattia Rossi, Comitato direttivo Afi
Dimmi qualcosa di te e perché sei diventata futurista
Dopo aver conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Bristol (University of Bristol) con una tesi sulla gestione delle risorse idriche in Europa, ho continuato la carriera universitaria presso la University of the West of England (Uwe Bristol). Con i colleghi che fanno parte del mio gruppo di ricerca, lavoriamo a stretto contatto con policymakers e anche direttamente con i cittadini su temi legati allo sviluppo sostenibile e alle politiche ambientali. Il mio primo approcico con gli studi di futuro e le metodologie di foresight è in realtà abbastanza recente. Agli inizi del 2022, infatti, ho iniziato un progetto finanziato dall’Economic social research council, che finanzia la ricerca sociale nel Regno Unito, che mi ha permesso di effettuare un periodo di ricerca di 18 mesi presso il governo del Galles per portare avanti un progetto sullo strategic foresight (Esrc Policy fellowship: Welsh government sustainable futures, 2021-2023).
Quale esperienza mi puoi raccontare?
Nel 2015 il Galles ha approvato una legge, tutt’ora unica al mondo, chiamata Well-being of future generations act, che crea la figura del commissario per le generazioni future e identifica sette obiettivi di benessere sociale. Tra i principi considerati chiave per il raggiungimento di questi obiettivi spicca la necessità di agire considerando una prospettiva di lungo periodo, anche nel momento in cui si lavora a singole politiche e iniziative. Questa fellowship e’ stata, quindi, una occasione unica per studiare l’uso del foresight in un contesto caratterizzato da un impianto legislativo che non solo favorisce, ma esige, l’integrazione di una prospettiva di lungo periodo e che presta un’attenzione particolare ai temi dello sviluppo sostenibile e del benessere sociale.
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Come si è svolto il progetto e quali risultati avete ottenuto?
Nell’ambito della mia ricerca abbiamo condotto dei progetti pilota con tre team dell’amministrazione gallese, durante i quali abbiamo condotto un esercizio di foresight applicato a policy in via di formulazione. Il nostro scopo non era tanto produrre un output di foresight, quanto identificare sul campo quali meccanismi potessero aiutare o ostacolare l’applicazione diffusa di queste metodologie. Dai risultati dei progetti pilota e da uno studio comparato, siamo stati in grado di co-produrre un percorso, appropriato rispetto al contesto organizzativo di riferimento, che il governo potra’ seguire per istituzionalizzare e diffondere l’uso del foresight nel policymaking.
Quali difficoltà avete incontrato?
Sicuramente riuscire a ritagliare il tempo necessario per condurre progetti pilota durante processi di policymaking già in corso (in alcuni casi anche in stadio abbastanza avanzato) non è stato facile: i tre team erano molto impegnati e avevano scadenze imprescindibili. Inoltre quasi nessuno dei partecipanti aveva particolare dimestichezza con i metodi di foresight, e anche io venivo da un’esperienza come facilitatrice piuttosto limitata quindi per tutti è stato un vero e proprio learning by doing. C’è stato però tanto entusiasmo, e ci siamo divertiti, il che è un aspetto da non sottovalutare! Durante la valutazione finale tutti i partecipanti hanno riconosciuto il valore di questi approcci e hanno espresso la volontà di farne un uso più regolare e di imparare ad utilizzare il foresight in maniera sempre più autonoma.
Ci saranno ulteriori sviluppi del progetto? E quali ulteriori azioni pensi di fare?
Il mio progetto si è concluso. Ora starà al governo prendere in considerazione i risultati della ricerca per sviluppare ulteriormente le funzioni di foresight al suo interno, e anche per rafforzare la collaborazione con altri enti pubblici operativi in Galles. Ad esempio, al momento si sta lavorando alla formazione di un Futures hub, o "Hwb Dyfodol" in gallese, che coinvolgerà e metterà insieme referenti ed esperti di foresight in varie organizzazioni pubbliche per scambiare esperienze e creare nuove partnership per progetti da condurre anche con il coinvolgimento dei territori e delle popolazioni locali. Per quanto mi riguarda, seguo con grande attenzione ed entusiasmo questi sviluppi. Nel frattempo sto continuando le mie attività di foresight nell’ambito di un progetto di decarbonizzazione industriale che coinvolge un consorzio di partner industriali e di enti pubblici locali.